Day 79

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Era l'ora del concerto, tutti allo stadio avevamo le torce dei cellulari accese quando udimmo un boato, lontano ma penetrante, che non ti potevi togliere dalla testa nemmeno ascoltando la tua band preferita intonare la tua canzone preferita. Un altro boato, sempre più forte, sempre più vicino, sempre più penetrante. Un altro ed ultimo boato si abbatté sempre più vicino a noi, come se fosse indirizzato a noi, come se fosse destinato a noi. Sentivamo urla, pianti di bambini e mamme disperati ma noi non capivamo nulla, eravamo migliaia rinchiusi tra le mura possenti di un edificio in cui i nostri sogni si stavano realizzando per la prima, seconda, terza o decima volta, non importava. Non importava nulla. E poi tutto insieme, un ricordo fugace, un'immagine veloce, dal parterre mi volto e guardo Louis negli occhi un'ultima volta, allunghiamo all'unisono le braccia come per toccarci. Poi una guardia lo porta via, separando le nostre mani che nel corso di un secondo ci avrebbe fatti sentire inseparabili nonostante sapessimo che saremmo stati costantemente separati. Uomini incappucciati ed armati entrarono nello stadio ed iniziarono a sparare, a sangue freddo, senza pietà, senza scuse o distinzioni. Ci fecero evacuare ma poco dopo il nostro destino é segnato da qualcosa di peggiore: ci fecero inginocchiare, guardare dio e, come ultimo pensiero, ringraziare per quello che ci era stato offerto nella vita ma che, probabilmente, non avremmo più rivisto. Uno sparo, non sentii più nulla, vidi la luna e, come ultima azione piansi, piansi in un millesimo di secondo. Non per il dolore, non per la sofferenza. Per la confusione, per lo spavento, per tutte le volte in cui mi ero promessa di non farlo più.

Mi sveglio di soprassalto nella camera dell'hotel. Un sogno. Era solo un sogno. Quello che è successo l'altra sera mi ha sconvolta: esseri umani, siamo esseri umani e nonostante ciò abbiamo iniziato a farci la guerra per ogni singola imperfezione.
Un'alleanza può costarti la vita, una religione può costarti la vita, un colore può costarti la vita, un sorriso mal interpretato può costarti la vita, un pianto può costarti la vita, un lavoro può costarti la vita, una leggenda può costarti la vita.
Tutto ci porta alla morte, perché del resto, la morte, é l'effetto collaterale del vivere.

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