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Harry------

Louis: Harry,mi manchi.

Erano giorni che Harry non scriveva a Louis,ma davvero,non sapeva cosa dirgli.
Era consapevole del fatto che solo tramite qualche messaggio,si stesse innamorando come era successo con Mark,e ne aveva paura.
Sapeva fosse sbagliato provare un amore platonico verso qualcuno che non si è mai visto ma almeno di Louis,aveva le prove che fosse reale e di lì a poco,i suoi stessi occhi l'avrebbero confermato. Era davanti casa del moro tatuato,aveva suonato il clacson e si era posizionato sul sedile passeggero mentre armeggiava col cellulare. Riguardava le conversazioni con Louis e l'ultimo messaggio che egli aveva scritto al liscio in questione.
Milioni di pensieri gli incasinavano la testa,ma nonostante tutto,non aveva intenzione di scrivergli.
Una parte di lui,gli suggeriva che a Louis,non importasse di Harry,l'altra invece,cercava di convincersi che probabilmente anche Louis provava qualcosa. Proprio per questo aveva deciso di non scrivergli più. Era il ragazzo del suo migliore amico e non si sarebbe perdonato un tradimento da parte sua,al moro.
«Har,tutto okay?» non si era nemmeno accorto che la macchina fosse partita,per questo fece un balzo quando sentii la voce dell'amico.
«Si,si,tutto apposto» disse quasi con il fiatone a causa dello spavento.
«Mi sembri strano,sicuro di stare bene?»
«si,si. Non preoccuparti.» mentii.
Il viaggio durò circa venti minuti,erano arrivati di fronte al pub dove avevano dato incontro a Liam e Niall,scesero dall'auto quasi frettolosamente,o almeno Zayn si.
«Non scendi?» chiese.
«Tu vai,io arrivo subito.» riferì il riccio.
Zayn semplicemente annuì,capendo che per l'amico non era un buon momento e avesse bisogno di stare da solo.
Quando Zayn si allontanò,Harry lasciò andare la testa sul sedile,esausto e frustato. Perchè deve essere così...difficile? Continuava a pensare.
Non potevo innamorarmi di qualcun altro?
Istintivamente portò la mano a coprirsi la bocca,anche se non aveva parlato,riflettendo a quello che stava farfugliando la sua testa.
Sto dando di matto.
In un attimo,si guardò intorno e decise di aprire il tettuccio dell'auto,per poter ammirare il cielo stellato,era una cosa che lo faceva sentire vivo,e quale momento migliore per farlo,di quello?
Le stelle sembravano più belle del solito e il cielo era di un blu,talmente scuro,con qualche nuvola di qua e di là,che annunciava l'arrivo di un temporale,ma non per questo chiuse la cappotta.
Perchè la pioggia non avrebbe nemmeno sfiorato il suo animo,talmente triste già era.
Poco dopo,sentì qualcosa bagnargli le guance,ma non era un liquido caduto dal cielo,ma bensì dai suoi occhi. Ogni volta che era triste la sua mente lo portava a pensare a Mark,e questo lo faceva stare male.
Prese a respirare affannosamente e rumorosamente,perdendo il controllo.
Si sentì come senza fiato,per questo chiuse la cappotta e scese dall'auto cadendo sul marciapiede. Una fitta al petto,gli bruciò.
Non adesso continuava a ripetersi.
«Per favore,non adesso!» gridò in preda al panico.
Non era la prima volta che succedeva,per questo,aveva paura. Aveva paura di quello che sarebbe successo quella notte,perchè sapeva che tutte le volte che piangeva in quel modo,le cose finivano male,ed era più forte di lui,non riusciva a controllarlo.
Per questo cercò di riprendere fiato,salendo sull'auto e guidando il più velocemente possibile verso il suo appartamento.
Durante il tragitto,schivò per poco uno di quei grandi tir da trasporto e arrivò,per fortuna sano e salvo.
Entrò dentro casa sbattendo la porta e corse velocemente verso il piano di sopra,in cerca della sua camera.
Chiuse la porta alle sue spalle e cominciò a svuotare i cassetti in cerca di qualcosa.
Qualcosa che trovò al quarto cassetto svuotato.
Piccolo aggeggio color metallo,tagliente e affilato. Sfilò la felpa e alzò la manica della maglietta rivelando grosse cicatrici in via di guarigione,chiudendosi in bagno e sedendosi dentro la vasca.
E stava per farlo,di nuovo senza pensare alle conseguenze,che lo avrebbero seguito per i giorni a venire,se non fosse stato per la vibrazione in crescenza nella sua tasca.
Louis.
No.
Doveva rispondere? Non lo sapeva.
Perciò chiuse e fissò quello che teneva fra le mani,finchè il cellulare non prese a squillare nuovamente. Solo che stavolta rispose.
Non parlò,stettero entrambi in un silenzio agghiacciante,uno perchè doveva ancora realizzare che aveva risposto,l'altro invece non sapeva proprio che dire.
«Harry» sospirò sentendo il richiamo e cominciò a piangere.
«Harry,che succede?»
«Mark!» gridò «è colpa sua..»
«Chi é Mark?» chiese gentilmente.
Il riccio non rispose.
Allora Louis,dopo qualche minuto di silenzio,cominciò a cantare le strofe di una canzone a cui lui stesso stava lavorando,pensando a quanto Harry lo avesse pregato di cantare per lui,al telefono,finchè il riccio non si addormentò.



You can't go to bed
Without a cup of tea
And maybe that's the reason
that you talk in your sleep
And all those conversations
are the secrets that I keep
Though it makes no sense to me

I know you've never loved
the sound of your voice on tape
You never want to know how much you weigh
You still have to squeeze into your jeans
But you're perfect to me...

You'll never love yourself
half as much as I love you
You'll never treat yourself
right darlin' but I want you to
If I let you know I'm here for you
Maybe you'll love yourself
like I love you, oh

I won't let these little things
slip out of my mouth
but if it's true, It's you, It's you
They add up to, I'm in love with you
And all your little things

||My Best Friend's Boyfriend-Larry Stylinson (Semi-Text)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora