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Louis------

La luce che penetrava dalla finestra della camera di Harry, non riusciva a farmi chiudere occhio. Alla fine,avevamo deciso di rimanere dato che ancora Harry non si era fatto vivo,e la cosa sembrava disturbare più me che Zayn.
Sentii un rumore provenire dalla cucina ma poi ricordai che Harry aveva un gatto che era libero di andare e venire quando voleva, perciò doveva essere lui. Mi appoggiai a Zayn pensando a tutto quello che avevo detto a Harry in quelle settimane. Fondamentalmente, lui non aveva mai detto nulla di male, mentre io alle volte, avevo anche esagerato. Avrebbe potuto distruggermi, distruggere il mio rapporto con Zayn, eppure non l'aveva mai fatto. Io amavo Zayn con tutto me stesso, e mi sentivo terribilmente in colpa per aver detto tutte quelle cose ad Harry. Non volevo che lui pensasse che lo stessi tradendo, non era mia intenzione. Ma allo stesso tempo, sentivo di aver quasi bisogno di lui, non riuscivo a farne a meno. Mi chiesi per quanto tempo ancora, avrei dovuto sopportare questa agonia.
Posizionai un braccio sopra il petto di Zee, in modo da abbracciarlo e lui scosse un po la testa. Dormiva beatamente. Per un attimo mi passò per la testa l'idea di raccogliere le mie cose ed andarmene, sparire per evitare di fargli del male, il solo pensiero di poterlo ferire, mi soffocava. Così mi alzai dal letto per uscire dalla stanza. Non stavo scappando, avevo solo bisogno di sgranchirmi un po' le gambe.
Vedendo che si stava agitando un po' sussurrai un "torno subito".
Quando mi ritrovai in corridoio,mi accorsi che non sapevo dove andare, non conoscevo quella casa e nemmeno tanto bene quella città per trovare un "mio posto". Un posto dove andare quando ho bisogno di pensare. Un posto dove piangere senza paura di farmi sentire. Un posto dove non dovere fingersi felici. Un posto che fosse in grado di sostenermi e di confortarmi, di farmi sentire al sicuro. Chissà se con Harry avrei mai trovato quel posto. Oh, o con Zayn.




Harry-----

Erano le due quando arrivai a casa, Niall era passato in pizzeria da Liam ed avevamo finito per mangiare qualcosa.
Entrai in casa e tolsi il giubbotto, lo lanciai su una delle poltrone e poi mi gettai sul divano.
«Hey» sussurrai, vedendo arrivare Gem, la mia gatta. L'avevo chiamata come mia sorella. Era stata lei a regalarmi una gattina per natale, due anni prima, quando traslocai.
Aveva detto che anche se non abitavamo così lontani, non si fidava di me e quel gatto mi avrebbe protetto o forse mi avrebbe solo fatto compagnia.
Le accarezzai il pelo e la sentii fare le fusa.
«Sei fantastica, come lei»
Mi mancava Gemma. La vedevo molto raramente per via del suo lavoro. "Make up artist" dice lei. Io l'ho sempre chiamata "quella che trucca le persone" perché non ricordavo mai il nome e lei si arrabbiava tutte le volte.
«Non ti chiedo di ricordare tanto: solo il mio nome, il mio numero di telefono, il mio compleanno e il mio lavoro. È così difficile?» mi sgridava.
Nonostante il suo modo sgarbato, io la adoravo, così mi fissai mentalmente di chiamarla.
Ricontrollando l'orario, mi alzai dal divano e mi tolsi anche la maglia,poi mi diressi verso la camera slacciando i pantaloni su per le scale. Due secondi dopo mi ritrovai davanti un ragazzo bassino che per un attimo non riuscii a riconoscere, ma dopo averlo guardato bene, l'immagine era diventata chiara.
«Louis»
«Harry»
Mi presi il tempo di ammirarlo un attimo,poi realizzai e cercai di farmi più virile.
«che cazzo ci fai a casa mia?»  alzai un po più la voce.
«shh» fece lui, tappandomi la bocca «zayn dorme, scendiamo.»

Ci sedemmo sul divano e quei dieci minuti di silenzio sembrarono interminabili. Sembrava così carino nella penombra.
«Potresti rimetterti la maglietta?» si decise a dire qualcosa lui.
Mi guardai intorno «non so dove l'ho lasciata.» lui fece lo stesso.
Fece un sorrisetto forzato,poi mi lanciò il giubbotto «metti questo»
Lo guardai stranito perché la sua richiesta mi parve assurda e non solo, mi dava anche fastidio.
«per favore » aggiunse poi.
Feci quello che mi chiese per evitare altro imbarazzo, poi quasi sotto voce e con paura,lo sentii dire «dobbiamo parlare. Hai del the?»

||My Best Friend's Boyfriend-Larry Stylinson (Semi-Text)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora