Novembre

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La nebbia avvolgeva la città nel primo mattino, quando la gente dormiva ancora. Tutto era sotto la sua cappa grigia, gli unici punti di colore erano gli alberi dalle foglie gialle, rosse, arancio. Novembre camminava per la strada deserta, guardandosi intorno e controllando il proprio lavoro. Si poteva ritenere soddisfatto, anche quell'anno era arrivato perfettamente in orario e la nebbia, il freddo, le foglie, tutto era perfetto. Passeggiava per le strade della città, rendendo scivolose le strade, creando la brina sulle foglie e sull'erba. Ad un tratto qualcosa attirò la sua attenzione; dall'altra parte della strada vide qualcosa di lucente, un albero forse. Si avvicinò. Ora riusciva a vederlo bene, dall'altra parte della vetrina del negozio stava un abete, riccamente decorato da luci, fili argentati, sfere, stelle. Si domandò cosa fosse, non si era mai visto niente di simile nella sua stagione. Si guardò intorno e scorse molte altre decorazioni di quel genere. Deciso a saperne di più aspettò che la gente si svegliasse, uscisse di casa, per ascoltare le loro conversazioni. Vide subito delle donne davanti ad un negozio, parlavano animatamente e indicavano uno di quegli strani alberi. "Natale" dicevano. Si domandò ancora cosa fosse. Ascoltando e osservando le altre persone si accorse che parlavano solo di "Natale","regali di Natale", "vacanze di Natale". Tutti sembravano dimentichi dell'autunno, del freddo mese di Novembre, dei magnifici colori delle foglie in quel periodo, che tappezzavano le strade renendole colorate, nessuno parlava di Novembre! Osservando quelle scene il mese si sentì profondamente triste, dimenticato e ignorato da tutti. Ogni anno cercava di dare il meglio di sé, di stupire la gente con i migliori colori, ma nessuno lo notava. Così anno dopo anno se ne curava sempre meno, le foglie si limitavano ad essere grigie, il clima troppo freddo, la nebbia solo fastidiosa, non una magica cappa sotto cui stava il mondo, quasi a volerlo proteggere. Novembre smise di provarci e la gente non lo cercò più, non vide più la sua presenza, aspettava solamente che quel periodo di sospensione finisse, senza provare a cercare il bello, ma accecata dal desiderio di quello che viene dopo, senza provare a godersi l'attesa.
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Per prima cosa volevo scusarmi per il ritardo con cui pubblico ma mi mancava la voglia e l'ispirazione. Ormai penso che quasi nessuno continui a seguire questa storia, ma ci tenevo a dire che la storia in questo capitolo l'ho interamente inventata io, non come le altre in cui mi sono limitata a riscrivere i lavori di Andersen, quindi se vi è piaciuta mi farebbe piacere lasciate una stellina e magari anche un commento. Al prossimo capitolo! (spero presto :D)

Andersen -FiabeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora