Aiuto?

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Noia. Marlene non saprebbe usare un altro sostantivo per definire la soporifera, pallosa lezione di biologia a cui sta assistendo. In genere, non la prenderebbe così male. Non se dopo, all' ultima ora, hai educazione fisica e il prof ha acconsentito a montare la rete da pallavolo, cosa che fa solo una volta al mese. Non se sei un asso dello sport e hai grinta da vendere quando si tratta di attività competitive. Ma oggi Marlene non ha la forza per prestare attenzione in classe, figuriamoci per una partita. In più il suo pessimo umore non andrebbe per nulla d' accordo con uno sport basato sulla collaborazione, ne è certa. Sono passati due giorni, e ancora non ha parlato con Niels. Strano. Beh, in verità i rapporti sono un po' tesi con tutti, e la cosa non vale solo per lei, eppure due paroline con Astra ed Amy le ha scambiate. Chiacchiere che non erano colme di allegria e vivacità come al solito, ma lo ha fatto. Però con Niels...

Non che tra loro ci sia chissà che rapporto. Ma sono grandi amici, o almeno questo ha creduto Marlene fino all' altro ieri, e lei agli amici ci tiene. E poi, è stato con Niels che è cominciata tutta quell' avventura. Pericolosa, folle, improponibile, ma al contempo eccitante... beh, non proprio entusiasmante, visto che ora ci sono dentro fino al collo e non hanno più nemmeno la possibilità di lavarsene le mani, però non c' entra. E ora, Marlene sente che lui, il suo amico con cui ha scoperto tutto, si è allontanato. E' stata lei stessa, anzi, a creare quella sorta di barriera col suo pessimo carattere. Ma adesso lo rimpiange.

Strano, non credeva nemmeno di arrivare a pensarlo, ma Niels le manca. Avrebbe dovuto ringraziarlo, altro che dargli conto in quel modo, eppure si è lasciata sopraffare dalla rabbia e dall' agitazione due giorni prima in fabbrica, ed è riuscita solo a urlare insulti. Certo, non è poi gravissimo. Si è incazzata tante volte con i suoi amici: piccoli battibecchi con le ragazze, con Tom... una volta suo fratello l' ha fatta talmente infuriare che è arrivata a scatenare una rissa -ma lei lo aveva avvertito di ridargli il pallone da basket, sia chiaro. Tuttavia erano solo discussioni innocenti, cosucce da nulla. E poi, erano bambini.

Invece ora Marlene sente, percepisce che questa è una faccenda ben più seria, che non ci saranno le mamme che riavvicineranno i  loro piccoli perché si diano la manina e facciano pace... peccato che non sia nemmeno questo il problema. No, il fatto è un altro: lei lo sa che Niels la perdonerebbe di sicuro. E perché no, in fondo non è mai stato rancoroso,  anche su questa faccenda prima o poi metterebbe una pietra sopra e tanti saluti.

L' unico, insignificante dettaglio che la preoccupa è che anche lei dovrà fare la sua parte, dovrà scusarsi. E nonostante lo voglia con tutto il cuore, Marlene è bloccata da qualcosa. La stessa cosa che, diceva suo padre, faceva diventare Ulrich più taciturno di una mummia in presenza di William, quando una volta quei due si contendevano Yumi. La stessa cosa che ogni tanto dopo un litigio rendeva intrattabile proprio lui, il bonario e comico Odd, e che anche due giorni fa le ha impedito di riconoscere il suo errore: il maledetto orgoglio.

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La campanella suona, decretando la fine dell' ora di spagnolo e l' inizio della pausa pranzo... almeno per il resto degli studenti. Niels non può permetterselo, mangiare richiede tempo prezioso, e sprecare un' ora che può rivelarsi indispensabile è fuori discussione. Si accontenterà di un bicchiere di cioccolata presa alla macchinetta in cortile, come del resto ha fatto il giorno prima, e come crede che dovrà continuare a fare per un bel po'.

Beh, non sembra che il suo stomaco sia d' accordo, a giudicare dal rumore che emette ad intervalli regolari e spaventosamente brevi e che ricorda che le risorse fornite da quella misera brioche mangiata a colazione sono terminate da un pezzo.

Niels cerca di ignorarlo come può ed esce in cortile, fino a raggiungere la macchinetta. Vi inserisce una moneta, sceglie la quantità massima di zucchero e seleziona la bevanda, dopo di che aspetta appoggiato al distributore.

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