Notte oscura e luna piena, non si sentivano rumori e quando dalla sua tana uscì quell' essere di piccolissime dimensioni che volava felice nella notte, che morte più felice non poteva esserci, cadde attera ormai squarciato che non poteva più batter le sue ali nere, che per poco gli eran durate.
Dopo ancora l' altro essere assassino che portò per l' "uccello" solo e soltanto eterno riposo, si rifugiò nella sua tana, dove lasciando una scia di sangue portò il cadavere, da quella tana uscirono degli ululati di dolore e poi l' uggiolio di altri e poi un altro che da sopra la collina si fece sentire imponente con il suo ululato.
Lì, in quel luogo oscuro da dove usciva una valle di terrore, sofferenza e sensazioni indescrivibili.
A pochi kilometri da lì sorgeva una baia, dove vieveva un cacciatore di piccolissima fama, nessuno sapeva il suo nome ma tutti lo chiamavano per soprannome, "Beta" lo chiamano tutti.