6 Capitolo

10 1 2
                                    

Quando mi rialzai da terra presi lo zaino e rientrai a casa. Ricordo che c'era mia nonna che era seduta in cucina, aspettandomi con un'aria piuttosto strana. Mi preoccupai e ci andai subito all'incontro.
<< Nonna eccomi! >>
<< Ysabel! Com'è andata? >>
<< Tutto bene, tu? Perchè sei bianca in faccia? Ti senti male? >>
<< No, non farci caso. Niente di che... >>
<< Che ti senti? >>
<< Mi fa male un poco la testa, ma stai tranquilla. >>
<< ... >>
<< Dai, raccontami cosa è successo. Sono curiosa. >>
<< Nonna, ci credi che è la cosa più bella che mi poteva capitare? Può essere strano che lo dica al terzo giorno che lo vedo, ma è così. È una persona stupenda, mi fa stare bene, mi fa sorridere e non mi fa pensare a nulla di brutto. Non è per niente uguale alla persona che mi descrivono gli altri. È l'opposto, ti giuro. Mi fa impazzire, ha degli occhi che io li paragono alle stelle, brillano come loro. Sono perdutamente innamorata. >>
<< Ti capisco, però per esperienza, non illuderti. Fai passare tutto al suo tempo, non fare le cose di fretta, rifletti. >>
<< Oh si, sarà la prima cosa che farò. Non mi illuderò per niente. >>
<< Brava. Adesso vado a comprare da mangiare per stasera. >>
<< Oh si, vai. >>
Da lì mi andai a fare una doccia.
Appena uscita dal bagno, mi arriva un messaggio con scritto: " Sono arrivato. "
In quel momento mi misi a ridere e gli risposi con un semplice " meno male ".
Messo il pigiama, scesi per vedere se mia nonna era ritornata. Arrivata in cucina vidi già tutto pronto e andai a dare un bacio alla nonna.
<< Come ti senti nonna? >>
<< Meglio, grazie! >>
Da lì iniziammo a mangiare...
<< Mi stavi raccontando di Harry prima. >>
<< Cosa...? >>
<< Come sta andando? >>
<< Fin ora bene, poi non so. Nonna secondo te se gli chiedo di uscire, domani, risulto troppo pesante? >>
<< Assolutamente no. >>
Con il termine " pesante " intendevo troppo fastidiosa.
Quando finii di mangiare andai in camera e provai a chiamarlo.
<< Pronto... >>
<< Harry! >>
<< Ysabel, dimmi. >>
<< Volevo chiederti se domani ti andava di uscire, ve bene? >>
<< Ehm...non volevo dirtelo per non farti preoccupare, ma quando sono tornato a casa ho trovato l'ambulanza. Era per mia madre, che si è sentita male e ora sono all'ospedale. >>
<< Oddio, non lo sapevo scusami... Allora vengo domani. Che ha avuto? >>
<< No tranquilla, ti chiamo domani e ti faccio sapere. Mi ha detto che gli è incominciata a girare la testa ed ha chiamato subito mio padre. >>
<< No, io domani vengo. Alle 9:00 sono lì. >>
<< Va bene, grazie. >>
<< Stai attento, notte... >>
<< Notte! >>
Era preoccupato, si capiva dal tono di voce. Provai a pensare come si sentisse e in quel momento volevo solo stargli accanto, avevo la necessità di abbracciarlo e di dirgli che c'ero io con lui. Non ci pensai nemmeno due volte e presi dei vestiti a caso e corsi subito da lui. Quando scesi mia nonna mi disse subito:
<< Dove vai? >>
Io risposi che stavo andando all'ospedale, che la mamma di Harry stava male e lei mi rispose:
<< Ti accompagno io. >>
Ricordo che quando arrivammo in ospedale, c'era una grande confusione, chi aveva una gamba rotta, chi perdeva sangue dal naso ed altre cose simili. Mi venne subito in mente quando mi chiamarono per dirmi che mio padre e mia madre erano gravi in ospedale. Entrata, incominciai a salire le scale e vedere in quale corridoio era Harry. Ero consapevole che se chiedevo mi dicevano che non potevo salire. Iniziai a correre, non riusciva a fermarmi nessuno, sembrava come se qualcuno mi stasse inseguendo. Finalmente, arrivata al quarto piano vidi Harry seduto con la testa appogiata al muro. Quando lo vidi non sapevo cosa fare, lo fissai per dei lunghi secondi, restai impalata senza aprime bocca. Mi resi conto che stavo solo perdendo tempo e gli corsi contro. Ricordo che quando mi vide si alzò di scatto e mi venne all'incontro. Quando mi abbracciò si mise a piangere, ed io gli sussurravo di continuo che andava tutto bene. Quando si calmò e mi guardò negli occhi incominciò a dire a bassa voce: non ho capito perchè perdo ancora tempo!
Gli risposi dicendogli quale tempo stava perdendo e non ci pensò più di una volta a baciarmi. Si, quello fu il nostro primo bacio, da quel gesto ho capito tante cose. Sentirsi, come dire... apprezata, con un semplice bacio? Si, per me lo era. Mi trasmise tante di quelle emozioni che non sapevo nemmeno io dire qual'era la più bella. Ho aspettato così a lungo, di lasciar andare me stessa e sentirmi viva.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 23, 2015 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Drunk In LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora