Capitolo 6

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Svegliato dalla luce del sole..
..il sole bacia i belli.
Sono Harry,Harry Styles.
In un merda di ospedale.

Un'infermiera mi sistema la flebo.
'Come va oggi,Harry?'
Rispondo passivamente che va tutto bene.
Prendo il mio blocco note appena la donna esce e chiude la porta, e continuo i miei schizzi.
***

..that makes tour beautiful.

Ecco,credo proprio di aver finito.
Ho rimandato indietro quella Merda che osano chiamare pranzo e vado alle macchinette fuori dalla mia stanza.

No,non ancora miss io posso stare peggio di te e ne ho più diritto, ti prego, no.
Mi avvicino e mi porge un Twix.
Prendo e addento il cioccolato.

'Come va Styles?'
'Bene. Tu..'
'Imogen. Va come al solito, grazie.
Probabilmente morirò entro un mese..ma ciò non mi importa più.'
Lancia la carta nel cestino ed io annuisco,fino a quando non realizzo le sue parole.
'Perché.dici.questo.?'
'Non lo dico io. Lo dicono i medici.
Morirò, è vero. Ma è come se fossi già morta, Harry.
Non vedrò come andrà a finire il mondo, ma il mondo vedrà come andrò a finire io.
Come..'
'..appassirai?'la interrompo.
Annuisce, sollevando la testa. È ciò che una persona fa, in genere, quando vuole trattenere gli impulsi del pianto.
'Appassirò. Esattamente. Perché sono nata, se sarei dovuta morire, a sedici anni, così? Se sarei dovuta appassire,così?'
L'abbraccio istintivamente e le sussurro,nell'orecchio.
'Appassire è il destino di tutte le cose belle.'

Si stacca dal mio abbraccio e i nostri occhi s'incrociano.
Sono lucidi..lucidi,sì.
Ciò li schiarisce.
Sono quasi azzurri.
'Posso capirti tanto,in questo momento..
..ma,per favore: non fare domande.'
Si arrende al che io non gli parlerò della mia malattia,e mi saluta con un cenno della mano, andando verso le scale in quel luogo schifoso.

Imogen's POV

Ho davvero pianto davanti ad Harry Styles? Ad un ESSERE UMANO,per quanto lui possa esserlo?
La porta della stanza si apre e ne entrano i miei genitori.
Mio padre si siede,e prende a balbettare qualcosa,mentre mamma sorride,forzandosi,fra le lacrime che le s'incastrano negli occhi.
Gli evito il dolore.
'..un mese. Lo so,mamma. Lo so,papà. Se non troveranno un organo compatibile.. avrò un mese. E basta. Non importa,davvero.. non è importante,sul serio.',lui si alza di scatto dalla sedia.
'Oh,non è importante? Non è importante,Imogen? Nostra figlia morirà tra un mese,e non dovrebbe essere importante? Credi conti così poco la tua vita? Noi paghiamo per te,per darti un buon ospedale,buone medicine,e se ce ne sarà bisogno pagheremo un organo! Daremmo la nostra vita per la tua,mentre tu la butti così?!',mia madre gli prende la mano.
'Non morirai,Imogen..',mio padre scrolla il braccio.
'Sì,invece. Abbiamo una possibilità su cento. Cosa ti aspetti? In cosa speri? In un miracolo?',qualcuno spunta dalla porta.
'..a ognuno di noi spetta un miracolo.'
Vedo Harry e i suoi capelli ricci davanti alla porta,il verde smeraldo spento dalla notizia a lui non nuova.
'..sarebbe quello di tutti noi.',continua mia madre a testa bassa.
Dubito abbia capito di star parlando con Harry.
'..ti cedo anche il mio miracolo,Imogen.',mi alzo dal letto d'istinto,e mi appoggio al comodino per restare in piedi e non sprofondare.

'Basta! Basta ho detto! Adesso stop,non ho voglia delle vostre luride e pietose pene! Se ve ne importa davvero qualcosa,non rinfacciatemi di aver sprecato soldi per me! Non ditemi che non morirò quando,invece,sono già nella tomba! Dubito che tu non abbia già chiamato le pompe funebri,mamma. Non regalatemi miracoli inutili. Non regalatemi nulla,sono un effetto collaterale. Una bambina,così rimasta da quando mi hanno diagnosticato una leucemia. Una bimba viziata e bisognosa di attenzioni,con cui nessuno vuole essere cattivo per non avere rimorsi dopo la sua morte! Sono un effetto collaterale. Un lurido,schifoso,effetto collaterale del morire..',mio padre esce dalla porta,seguito a ruota da mia madre,mentre Harry entra in stanza.

'Non sei un effetto collaterale. Sei solo una ragazza strana con una bandana bianca legata alla testa.. ma non sei una bimba viziata,o un effetto collaterale. Non conti meno di me,I.. Imogen. Ricordato,ecco..',il sorriso mostra le sue fossette.
'Per favore. Vai via. Non voglio vedere nessuno. Mi abituo alla solitudine da effetto collaterale in punto di morte.',scuote la testa.
'Non stai per morire.'
Urlo,alzo la voce,volevo che se andasse.
'IO SONO UN EFFETTO COLLATERALE IN PUNTO DI MORTE! E VOGLIO STARE SOLA.',indietreggia ed esce,lasciando la porta aperta.
La chiudo,e mi siedo sul letto.

Penso ai miei genitori,a come li ho trattati,al modo in cui ho detto ciò che,in effetti,realmente pensavo.. al modo in cui noi,bambini malati di cancro,tumori gravi e leucemie ci sentiamo ogni-singolo-giorno.. a come ho buttato Harry fuori dalla stanza,e a quanto ciò mi faccia venire sensi di colpa che non avevo da anni..
Ripenso alla mia morte.
Ci vorrà del tempo,per quanto vorrei che fosse imminente.. non posso più stare così. Sto male,vorrei solo che arrivasse la fine,qualunque essa potrebbe essere..

Prendo il mio beauty case e cerco velocemente qualcosa dentro,finché non trovo una lametta.
Alla fine,morirò comunque.

•••
Questo capitolo è molto pesante.. ma sono tornata.❤

Passate anche da Per Uno Stupido Gioco! I capitoli li pubblicherò uno ogni due giorni!

-Michi.❤

Un inaspettato scherzo del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora