Prologo

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Stanca.
Ecco cos'era Haley. Era stanca, stanca di combattere per l'umanità, adesso voleva pensare a lei e alla sua felicità. Voleva ricercare se stessa, cambiare aria. Cambiare aria, ecco cosa le serviva. Cambiare aria, scappare da ciò che la opprimeva.
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"Perché non ti guardi allo specchio?"
"Ho paura."
"Paura di cosa?"
"Paura di me. Paura di vedere chi sono. Paura di vedere quello che mi hanno fatto, che mi ha fatto. Preferisco vivere pensando di essere una persona diversa che vedere chi sono veramente."
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Scelte sbagliate, troppa fiducia, troppa ingenuità, ecco cosa aveva portato Haley ad essere così.
La vita era dura, eccome, e Haley lo sapeva benissimo, lo aveva vissuto sulla sua stessa pelle.
Aveva paura del futuro, era nero come il suo colore preferito, ma lei preferiva rispecchiarsi nel grigio, un colore sfocato, mischiato dal nero e il bianco. Bianco, come la sua fobia. Haley aveva paura di vedere la luce, eppure, ben presto, l'avrebbe rivista. Avrebbe, per la prima volta, ringraziato qualcuno.
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"Hai paura di te stessa e non ti fidi di nessuno, l'ho capito, Haley.
Tempo al tempo. È ciò che ti serve."

Haley KellerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora