Prologo

732 22 0
                                    

L'auto di mio padre parcheggia lentamente davanti alla casa illuminata dalla Luna, con le pietre che simulano un fastidioso rumore sull'asfalto.

"Ciao papà." Con un ultimo abbraccio, esco dalla sua auto. Un addio. Prima che le lacrime possano uscire, la porta della casa si apre, mostrando un uomo alto che nella scura notte non riesco a comprendere il suo viso.

"Salve." Bisbiglio, cercando gli occhi della medesima persona dinanzi a me.

"Buonasera signorina Thirlwall. Prego, entri pure." L'uomo dalla voce calda e rauca si sposta di lato, facendo oscillare i suoi ricci. Riesco a scorgere i suoi occhi di un color verde smeraldo. Metto piede nella casa, mentre l'auto di mio padre scompare lungo la strada. Il mio stivale causa un leggero tonfo a contatto con il legno. "Mi segua." Il giovane uomo mi oltrepassa, camminando con le mani unite dietro la schiena. Lo seguo, studiando la stanza in cui mi trovo. "Entri pure." Ci fermiamo davanti ad una porta, con una sottile luce che esce dalle parti poco scoperte. Appoggio la mia mano sulla maniglia fredda, aprendo lentamente la porta con un leggero cigolio.

"S-Salve." Mi torturo le mani, quando trovo una signora abbastanza anziana seduta su una poltrona, che passa l'inchiostro nero della penna su una pila di fogli.

"Oh, salve. Tu devi essere Jade Thirlwall." Mi accoglie con un sorriso, facendomi accomodare sulla poltrona dinanzi la sua scrivania, che ci divide. "Tuo padre mi ha parlato molto di te, ma non mi ha detto chissà quante cose. Credo che tu sappia che continuerai a crescere qui, una nuova famiglia, poiché sei ancora minorenne e tuo padre ha molto lavoro da sbrigare. Spero di conoscerti, e che tu ti trova bene qui." Aumenta il sorriso.

"Si." Sforzo anch'io un piccolo sorriso.

"Bene. È tardi, dunque lascio che Harry ti aiuterà a portare la valigia nella tua stanza." Mi concede, nei pochi secondi in cui l'ho conosciuta.

"Va bene. A domani." Dico semplicemente, presa dall'imbarazzo. Seguo il signor Harry lungo le scale, arrivando poi nella mia stanza.

"Non farci caso." Dice improvvisamente il signore sulla ventina d'anni.

"Alla signora Edwards?" Chiedo.

"A sua figlia, Perrie. Sai vero che condividerai la stanza con Perrie?" Domanda. Annuisco. "Bene, non fare caso al suo comportamento brusco. È buona solo col suo fratellastro, Louis." Sorride.

"Va bene, grazie." Sorrido.

"Di nulla, buonanotte." Esce fuori dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.

Mi volto verso quella che dev'essere Perrie, stesa nel suo letto a dormire beatamente. Con la luce della Luna che penetra dalla finestra, riesco a studiare il suo candido viso, con dei lineamenti perfetti. Lei dovrebbe essere mia sorella.

Fossi in te non ne sarei così sicura.

Subconscio.

SPAZIO AUTRICE:

Hey.★
Io sono Conny, e questa è la mia prima storia sulle Jerrie che ho trasferito qui dall'altro account.♥
Spero vi piaccia questo prologo.
Per il prossimo capitolo votate e commentate.
Ciao.★

-LaughConny

Shadow || Jerrie ThirlwardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora