~ℭ𝔞𝔭𝔦𝔱𝔬𝔩𝔬 2🌚

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"Una figura terribile"

Il giorno dopo, io e Yui ci svegliammo di buonora e andammo a fare colazione con i ragazzi. Tuttavia nessuno di loro ancora era sveglio. Perciò ce ne siamo approfittate per bere del tè e mangiare biscotti.
Quando ci siamo alzate -e volevamo tornare in camera per vestirci- Reiji e Ayato bloccarono la porta. Erano affamati e assetati oltre che i primi ad essere svegli. «Buongiorno. Avete già fatto colazione? Che velocità...» disse Reiji. «Ammazza... Ci avete battuto sul tempo!» disse Ayato. Yui era affascinata da quest'ultimo. Lo capivo dal suo sguardo. Da come guardava Ayato. Secondo me le piaceva un po'. Ma non ne sono del tutto sicura.
«Dateci da bere... Yui, Hikari! Una di voi due...» intanto che Ayato ci pregava di dare una parte del nostro sangue a lui, Reiji va sul nostro tavolo e nota ciò che abbiamo mangiato e bevuto.
«Del tè... Chi di voi l'ha bevuto?»
«Io... Perché? Lo volevi tutto per te?»
"Era il mio tè!" mi rispose arrabbiato, però non tanto. «La prossima volta ci metterò meno zucchero, così svenirai e potrò succhiarti il sangue!» avevo i brividi. A saperlo prima non lo bevevo. Quel Reiji è così serio... Ayato invece è più simpatico... Ma c'è qualcosa che mi fa preferire Reiji... Forse il fatto di non essere interessato molto a bere il sangue dagli altri.
«Cosa state facendo a Tavoletta e Sgualdrina!?» «Alla larga, ho sete» «Anche il mio orsacchiotto dice che deve bere.» «State zitti. Sto ascoltando la mia canzone preferita e sono assetato!» Raito, Subaru, Kanato e Shū si svegliarono dal rumore e andavano verso i quattro. Erano infastiditi.
Be', se per questo anche io e Yui. E siamo scappate per casa. Ci siamo nascoste in una stanza nascosta e segreta della casa.
Era buia e la porta era chiusa con un lucchetto, ma abbiamo trovato la chiave per terra e abbiamo sigillato l'entrata. Lì dentro c'era molto caldo, nonostante fuori facesse freddo come i poli. C'erano un'infinità di libri. Ce n'erano talmente tanti che potevi farci una biblioteca. In mezzo ad alcuni abbiamo trovato dodici pagine di diario. Secondo noi la scrittura era ipoteticamente quella dei sei Sakamaki. C'era scritto, per ognuno dei fogli, la loro vita passata con le madri e il padre. A me a Yui sembrava di rivederci in loro. Ci sono passati anche loro e questo accomunava la nostra famiglia con loro, incredibile.
Quindi Reiji e Shū avevano una madre; Kanato, Ayato e Raito un'altra; Subaru un'altra ancora. Invece mio padre aveva mia madre, quella di Yui e adesso un'altra senza figli, per ora.
«Visto che Shū stava tutto il tempo con gli auricolari e a girarsi i pollici, io ero a studiare come un forsennato. Mamma, l'hai viziato non poco. Sono contento che tu sia morta»
«Reiji studiava sempre e anche se gli piaceva, infondo il tuo preferito ero io. Sappi che non mi interessa nulla di te, però non ti ho ucciso io, ma Reiji» «Mamma... Non sei mai stata gentile con me, mentre Raito e Kanato giocavano allegri, io dovevo fare tutto. Non è giusto, uffa»
«Pur avermi preso in simpatia, sono felice che Ayato ti abbia ucciso. Te lo meriti per ciò che gli hai fatto»
«Ti stavo così simpatico, adoravi il mio orsacchiotto di pezza, ma tanto il tuo destino è segnato, la tua morte è vicina, anzi, imminente»
«Averti ucciso è stata la mia migliore soddisfazione. Un giorno toccherà anche a papà. Mi godrò al massimo quel momento.»
In breve ciò che pensavano della loro madre era questo; Reiji, Shū, Ayato, Raito, Kanato e Subaru due anni fa, ma credo che ora sia lo stesso.
Dopo meno di 10 minuti entrarono tutti nella stanza cupa.
«Così siete riuscite ad entrare? E a leggere i nostri diari?» disse Reiji.
«La prossima volta usa un metodo molto più efficace» ribattè Subaru.
«Mia mamma mi ha quasi strappato l'orsacchiotto una volta, la odio» borbottò Kanato stringendolo.
«Le avevamo strappate per farle vedere al padre e convincere a mollarle tutte e tre. Non c'era verso però» disse Ayato «Lui è ancora in vita, e si sposta da città a città»
«Prima o poi ci troverà, è così vendicativo nei nostri confronti» parlò Shū togliendosi le cuffie. «Adesso uscite dalla stanza, Sgualdrina e Tavoletta» disse sorridendo Raito.
Siamo uscite dalla stanza quasi correndo. Era come un posto segreto per loro, e un po' ci dispiaceva aver letto il loro diario. Io ci rimmarei male se uno di loro leggesse il mio diario. Yui intanto andava a fare una passeggiata in giardino con Ayato.
Prima di andare a dormire, Reiji mi si avvicina e dice: «Vuoi del tè?» e mi ha fatto sedere su una poltrona di fianco a lui nel suo laboratorio, non so perchè non è stato freddo come il giorno che siamo entrate qui.
«Si, molto gentile, grazie mille» era la prima volta che mi sorrideva così un ragazzo.
«Ecco, tieni, e bevine più che puoi»
Il tè che aveva preparato era buonissimo. Ed ero molto assetata.
«Il tè caldo è fantastico d'inverno...»
«Se hai trovato buono il tè, aspetta di bere questo» mi mise davanti una piccola bottiglia blu contenente del liquido, che mi sembrava del sangue.
«che cos'è?» ho chieso un po' preoccupata.
«Non preoccuparti, bevilo e basta»
«No! C'è dentro del sangue!» e l'ho buttata per terra. Mi sentivo in colpa, ma d'altra parte non volevo che mi obbligasse a berlo.
«Dimmi perchè l'hai fatto! Come fai a non fidarti di me, che abito nella tua stessa casa?!» mi rimproverò tanto che stavo per piangere, ma non l'ho fatto per non sembrare vigliacca.
«Scusa tanto, perdonami!»
«Mmh... Per punizione, dammi il tuo sangue!» inizia a tenermi ferma le gambe e le braccia per impedirmi di fuggire.
«No, non voglio!» gridai a squarciagola, ma non c'è stato verso di fermarlo. Mi mordeva il collo e sentivo un po' di sangue andarsene. Mi è scesa una lacrima. Sembravo una bambina, infatti ero pentita di non avergli creduto.

《Lui, il mio vampiro》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora