8||story of his life

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SE TROVO ALTRI COMMENTI CON SU SCRITTO "AGGIORNA" "VAI AVANTI" O "CONTINUA" GIURO SU DIO CHE CANCELLO QUESTA STRAFOTTUTISSIMA STORIA.
va bene sperare che l'autrice pubblichi presto, o è bene anche appassionarsi alla storia, MA COSÌ È TROPPO.
poi non è che sono inviti dolci. no. so popo degli obblighi. AO. CARMATEVE. ABBIAMO ANCHE NOI UNA VITA.
passo e chiudo, buona lettura.

Mi sembrò di sprofondare.
Lanciai un'occhiata terrorizzata a Camilla che mi guardava impotente, mentre veniva portata via da Leonardo dimenandosi.
Sparirono giù per le scale, nonostante sentissi ancora le sue urla di protesta soffocate.

L si voltò verso di me, e la paura invase il mio corpo, mentre il cuore mi martelleva.

Da quando avevo così paura?
Forse solo perché mi ero illusa per un attimo che grazie a Camilla non mi avrebbero fatto nulla per davvero.
Ma mi sbagliavo.

Avanzò verso di me, lentamente, guardandomi con il solito sguardo intimidatorio.
Strinsi i denti e indietreggiai fino a sbattere contro il muro, così portai le braccia davanti al mio viso per proteggermi e chiusi gli occhi.

-Non ho fatto nulla, non c'entro, lo giuro. Non farmi male.-

Mi pentii del tono supplichevole che avevo assunto, mi stavo mostrando debole e ne ero cosciente, ma ero terrorizzata.
Sentii un risolino, e schiusi gli occhi guardando la sua espressione divertita.

-Non fai più le tue psicoanalisi del cazzo, Eleonora?-

Non sapevo che dire o fare, così provai a riprendere forza mentale velocemente per rispondergli per le rime.
Ma prima che potessi reagire, due mani afferrarono i miei polsi bendati strofinando appena i polpastrelli sulla superficie, per poi farmi abbassare le braccia.

-O ti é bastato sentire le parole di quella puttana?-

Qualcosa si mosse in me.
Strattonai i polsi, e tirai uno schiaffo sulla guancia del moro, facendogli girare il volto.
Vidi la sua mascella serrarsi e strinse i miei polsi, tanto da farmi emettere un gemito di dolore.

-Non ti azzardare a chiamarla così.- parlai io a denti stretti, piegandomi leggermente in avanti per sopportare il dolore.

Lui continuó a fare pressione sulle ferite, e dai miei occhi iniziarono a scendere copiose lacrime, mentre fissavo le garze immacolate, man mano tingersi di rosso.

Vuoi giocare? Giochiamo.

-Il...il soggetto presenta vari punti oscuri sulla sua personalità, in quanto possono essere collegati al fatto che con molta probabilità abbia un passato complicato-

Fui interrotta da un piccolo urletto che fuoriuscì dalle mie labbra, data la pressione esercitata sui polsi.
Sentivo il battito cardiaco del moro che aumentava sempre di più, e sicuramente si stava mordendo il piercing al labbro per il nervoso.

-...nonostante tutto, il paziente dovrebbe prestare più attenzione ai suoi scatti d'ira, indice di ansia e insicurezza-

-Smettila.- sibiló lui, sbattendomi al muro facendomi emettere un ennesimo gemito.

-La paura creatasi da questi fattori può determinare il fatto che sfoci il carattere dell'individuo, in atti di violenza-

-Stai zitta!- alzó lui la voce, tappandomi la bocca con una mano, che io morsi, in modo che lui la levasse, cosicché potessi continuare il discorso.

Sapevo che si stava innervosendo.
E sapevo anche che gli servivo viva.

-...e che questi atti non siano controllati. Le persone che hanno rapporti di vicinanza con il paziente dovrebbe guardarsi intorno... Perché si potrebbero ritrovare morte, uccise da lui stesso.-

Hostage || Lorenzo Ostuni (collab with @InvincibLorenzo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora