Era il faló della notte tra il 14 e il 15 agosto, ci siamo conosciuti li, ricordi?
Ci guardavamo sin dall'inizio, erano sguardi diversi, non erano semplici sguardi, erano sguardi che parlavano e dicevano:"Dai, coraggio, parlate, conoscetevi, vi amerete", ci guardavamo in una maniera assurda, tu non mi toglievi gli occhi di dosso, io non riuscivo a guardarti più di qualche secondo perché subito nel mio stomaco cominciavano a svolazzare migliaia di farfalle, le mie guance si coloravano di un rossore improvviso e il mio viso cominciava ad avvampare.
Mi innamorai di te al primo sguardo.
Hai presente quando si dice 'amore a prima vista'? Ecco credo che tra di noi ci sia stato quello.
Mi guardavi insistentemente, poi decidesti di venirmi a parlare, ricordo bene la mia reazione, mi comparve subito un sorriso ebete in viso, cercai di controllare il rossore delle mie guance, ma senza successo, mentre nel mio stomaco le farfalle cominciavano a svolazzare più di prima e cominciavano ad aumentare anche in numero e il mio cuore cominciò a battere all'impazzata, credevo che da un momento all'altro mi sarebbe uscito dal petto, credevo potesse scoppiare.
Mi venisti a parlare, una folla immensa di ragazzi ci circondava, alcuni parlavano tra di loro, altri, incuriositi, ci guardavano e sorridevano. Mi tempestasti di domande e io ridevo, cercavi di conoscermi, mi facevi complimenti, una miriade di complimenti e di certo non mi aiutavi a gestire il mio rossore, di certo non mi aiutavi a calmarlo.
Ricordo anche come eri vestito, costume rosso e t-shirt bianca ed eri bellissimo, con quel sorriso che parlava da sè, con quegli occhi che emanavano felicità, ti amai da subito.
Capii sin dal primo momento che da allora non sarei più riuscita a fare a meno di te.
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Ciò che siamo stati
RomanceTi detti tutto il mio cuore. Tu lo facesti a pezzi. Eri tutto ciò che avevo. Tu andasti via. Ritornasti e ci ricascai. Mi stancai, stavolta fui io ad andarmene. Ci stesi male, ma non ci fu scelta migliore che lasciarti andare.