Non ti scordasti di me.

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14 febbraio 2015.
Carnevale.
San Valentino.
Non ti vedevo da parecchio tempo, mi mancavi tantissimo, non stavamo più insieme ormai da cinque mesi, io ti pensavo ancora costantemente e la sera prima di andare a dormire, mentre ero nel letto, al buio, ripercorrevo quel poco tempo passato insieme, quelle poche settimane nelle quali tu diventasti indispensabile, mi facevo continui film mentali, non mancava una sera nella quale non li facevo,era diventato quasi come un rito.
Quella sera andai a ballare con le mie amiche, era una festa per ragazzi, quindi anche tu probabilmente saresti stato presente, mentre mi preparavo per andare alla festa ero ansiosa, l'ansia mi stava divorando viva, ti avrei rivisto dopo parecchio tempo, molto probabilmente non sarebbe successo nulla, neanche ti saresti accorto di me, ma per me poterti vedere era già un lusso, mi incantavo ad osservarti, immaginavo me accanto a te e tu che mi amavi come facevo io, come io non avevo mai smesso di fare.
Arrivai all'ingresso della sala in cui sarebbe stata la festa, eravamo in fila per entrare e tu eri a pochi metri da me, tu sorridevi, io tremavo a guardare il tuo sorriso e mi scese una lacrima, una sola, vedere che ridevi, che eri felice mi faceva star bene, ma notare che io non ero lì al tuo fianco a ridere con te mi distruggeva, non potti far altro che asciugare in fretta la lacrima e continuare ad spettare in fila.
Durante la serata uscii fuori, tu eri lì con tutti i tuoi amici, quando stavamo insieme i tuoi amici erano anche amici miei, ricordo bene che il tuo migliore amico, la persona con la quale avevo legato di più fra tutti i tuoi amici mi sorrise e io ricambiai;
Il destino volle che la mia amica si avvicinasse a voi perché li stava una sua compagna di classe, mi ritrovai faccia a faccia con te, ti accorgesti di me, mi osservavi, io tremavo e non per il freddo.
Sorridevo. Avrei potuto ti avrei abbracciato.
Tu scherzavi, facevi il cretino e come al solito non mancavano le tue battute squallide, ne dicesti tantissime e io le conoscevo tutte, me le ripetevi sempre.
Anch'io parlavo, scherzavo.
"Virginia", mi sentii chiamare, eri tu.
"Dimmi"
"Ma ti è cambiata la voce?"
Beh, sì, mi era cambiata la voce, non eri la prima persona a dirmelo e il fatto che te ne accorgesti anche tu mi rese felicissima, ricordavi la mia voce, non ti eri dimenticato di me.
"No, cioè non credo"
"Ti è cambiata la voce, ne sono sicuro", mi misi a ridere e tu lo facesti con me.
Sono piccoli gesti che non scorderò mai.
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Come avrete capito non è la solita storia nella quale si racconta passo per passo cosa è accaduto nella loro storia d'amore, è invece quasi come una lettera indirizzata ad un ragazzo nella quale lei racconta le sue emozioni, le sue senzazioni dopo e durante vari avvenimenti, come se volesse fargli capire quanto ci teneva e continua a tenerci nonostante tutto ed è anche un intento per fargli ricordare ciò che erano, cosa che lui probabilmente avrà dimenticato.
Spero vi stia piacendo.
Siete liberi di esprimere il vostro parere, anzi DOVETE farlo perché mi aiutereste molto a migliorare, perché sono alle prime armi e di certo non scrivo così bene.
E poi veramente grazie a chi segue la mia storia. ❤️❤️

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