Capitolo 4

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Tutto quello che avevo appena trascorso in soli tre giorni, quella mattina mi apparve quasi...sbagliato.

Avevo conosciuto quel ragazzo che mi aveva fatto completamente perdere la testa.

Potrei sembrare una pazza, e non lo escludo.
Però non si può escludere nemmeno che abbia conosciuto un maniaco che cerca di convincermi a stare
con lui per poi farmi chissà cosa...ma no, che sto dicendo?!
Glielo si legge negli occhi che non è capace di tutto questo.
Da come mi si è presentato, sembra un bravo ragazzo.

Okay, basta, mettiamoci l'anima in pace.
In fondo la vita non va troppo pensata o pianificata, va presa come viene.
Anche se ci proviamo, siamo predestinati dal nostro futuro.

Pensato questo, all'alba delle 10.30 del mattino decisi che era troppo tardi per la colazione, e optai per un frullato di mezza mattina da Starbucks Coffe.

...

Mi sedetti su uno sgabello e appoggiai il mio telefono e il bicchiere sul tavolo che dava sulla via della città, oltre la vetrina.

Mi girai per mettere via il portamonete e notai con la coda dell'occhio un biondo, che indossava un paio di Nike Air bianche, alte.

Solo dopo una lunga e attenta osservazione capí chi fosse, e mi voltai di colpo pensando che vergogna avrei provato se per caso mi avesse vista mentre lo stavo fissando.

«Hiden!» mi sorrise sorpreso di vedermi.
«Ehi Niall!» ricambiai al biondo.
Pagò il caffè e mi raggiunse al tavolo.

«Come va?» disse e appoggiò il gomito al tavolo.
«Bene, bene, grazie. Di un po', tu e Harry vi conoscete da tanto?» sorseggiai un po' del mio frullato.
Sembrò come deluso dalla mia domanda, e tutta quell'adrenalina che viveva in lui poco prima, si spense leggermente.

«Beh, in effetti si. Pur vivendo lui nel Cheshire e io in una piccola città irlandese, il destino ha voluto che ci incontrassimo e diventassimo amici.» pronunciò distrattamente mentre rigirava tra le dita l'anello del portachiavi di un telecomando che, pensai, fosse stato quello di una macchina.

Era a forma di stella e sembrava fatto di plastilina di diversi colori mischiati insieme, come modellato da un bimbo.

Si accorse che osservavo l'oggettino che teneva tra le mani, e spiegò:
«Ah, sì. Questo lo ha fatto Theo, il figlio di mio fratello. Il mio nipotino.» sorrise e quasi arrossì a quelle parole.
Doveva tenere tanto a quel piccolo.
«Che carino» gli sorrisi.
Stava per chiedermi altro, quando il commesso di Starbucks urlò il suo nome:
«Neil! Caffè!»
Niall sbuffò.
«Quando impareranno a pronunciare bene i nomi dei clienti?» ruotò gli occhi e rise.
Ricambiai la risata e ci congedemmo.

...

Harry mi aveva dato appuntamento sotto casa sua, dicendomi che saremmo andati a fare un giro per il centro, che alla fine era solo una scusa per chiaccherare un po'.

Citofonai sotto "Tomlison" (si, la casa apparteneva a Louis, ma si dividevano l'affitto equamente) e una voce profonda mi rispose.
«Si? Hiden?»
«Si, sono io.»
«Arrivo subito.» e attaccò.

Dopo poco il portone si aprì e uscì Harry.
Indossava una camicia a maniche corte e un paio di jeans neri attillati.
Innegabile, era molto carino.
«Ciao!» mi sorrise.
Essendo timida, mi limitai a ricambiare il sorriso, anche se ero felice di vederlo.

Iniziammo a camminare verso Buckingham Palace, e passandosi la mano tra i capelli, mi cadde l'occhio su quanto fossero belle le mani di Harry.
Né troppo magre, né troppo grassocce, tra il pollice e l'indice era inciso con inchiostro nero il tatuaggio di una croce latina.
Le unghie erano curate e della giusta lunghezza, senza pellicine.
Non ci eravamo ancora presi per mano, ma sembravano morbide e calde.
Portava alcuni anelli, come delle fedine, tra cui una verde chiara e una sul grigio metallico.

...

«...e da quel giorno sto attento a Niall e al suo istinto da stalker.» concluse.
Stare con lui mi faceva sentire bene.
Era dolce e divertente.

Avevamo passato una bella giornata, ed era arrivato il momento di congedarci.

«Bene, mi è piaciuto passare del tempo con te, Hiden» affermò guardandomi negli occhi, e ricambiando, mi resi conto di quanto davvero belli fossero i suoi.
«Anche a me è piaciuto, Harry»
E nonostante la timidezza che era oramai smorzata, mi avvicinai a lui e gli presi le mani.
Prima accarezzai le dita, poi le strinsi e lo attirai a me.

«Penso che insieme a te sia sempre bellissimo» sospirai.
Oramai le sue labbra toccavano le mie.
Lui fece un mezzo sorriso e inclinò leggermente il capo verso destra e le sue labbra avanzarono, io non esitai e gli concedetti uno dei baci più belli di sempre.

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*Spazio autrice*
Helloneee! Ecco l'atteso capitolo!
Mi è piaciuto molto scriverlo, spero che abbia fatto lo stesso effetto a voi che avete letto.
Sul mio profilo potete trovare anche altre storie come Stray e Be The Best//H.S.
Se volete conoscermi meglio sono su Twitter - I_wait_harry
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Instagram - name.lesskate

Al prossimo capitolo,
Byeeee

All The Love xxHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora