Capitolo Uno.

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Foto sopra: Nate e Aurora.

Passeggio per i corridoi della scuola mentre gli ultimi studenti si affrettano ad entrare in classe pronti a subirsi una tremenda ora di qualsiasi tremenda materia che esista sulla faccia della terra.

Mi guardo intorno mentre le porti delle classi vengono chiuse di botto facendo sobbalzare chiunque passi. Quando arrivo di fronte alla porta chiusa della mia classe, mi fermo e lancio un eloquente occhiata di disgusto. Sistemandomi lo zaino sulla spalla, proseguo la mia camminata in direzione del giardino.

I bidelli non ci sono e io ringrazio il cielo per avermi fatto questo miracolo.

Ma visto che le buone notizie non vengono mai sole senza che le accompagni le brutte notizie, finisco contro un petto sodo e muscoloso.

Alzo lo sguardo e trovo il suo viso a cinque centimetri dal mio. Mi ritraggo come scottata mentre il cretino sghignazza.

- Stai più attenta la prossima volta! - dice Nate mentre io alzo gli occhi al cielo.

- Fuori dai coglioni, Cooper! Oggi non è giornata - ribatto acida.

Ghigna. - Qui qualcuno è mestruata. Dovresti prenderti una camomilla. Può farti bene! -

Sbatto un piede per terra e stringo le mani lungo i fianchi per trattenermi dal prenderlo a ceffoni.

- Può farmi bene anche spaccare la faccia a qualcuno. -

- È un modo per dirmi '' Se non la finisci te la spacco a te la faccia'' ? -

Strabuzzo gli occhi falsamente sorpresa. - Sei anche intelligente. Chi l'avrebbe mai detto! -

- Simpatica - dice ironico.

Mi squadra per un attimo prima di prendermi per le spalle e sbattermi alla parete di fianco a noi. Mi afferra i polsi e li sistema al lato del mio viso mentre il suo si avvicina.

- Tu hai voglia di spaccarmi la faccia e io, invece, ho voglia di baciarti. Allora cosa facciamo? - sussurra e i suoi occhi ricadono sulle mie labbra.

- Beh fattela passare la voglia perché le tue labbra non si poseranno mai sulle mie - mormoro. - E ora lasciami -
Mi lascia i polsi e si allontana guardandomi con malizia.

- Io ottengo tutto ciò che voglio, Aurora -

Mi avvicino a lui finché le nostre labbra si sfiorano. - Ti lascerò con l'amaro in bocca, Nate. -

Mi allontano di scatto e proseguo verso l'uscita della scuola. Sento il suo sguardo bruciarmi sulla schiena e con la coda dell'occhio lo vedo sorridere e scuotere la testa.

Abbozzo un sorriso mentre esco dalla tanta odiata scuola. Aggiro l'unico albero che c'è nel cortile della scuola e mi nascondo dietro di esso per fumarmi una sigaretta in pace.

Al terzo tiro, un ridacchiare e un rumore di baci mi fa uscire dal mio nascondiglio per vedere la mia amica Valerie pomiciare con il suo fidanzato, nonché ragazzo popolare e migliore amico di Nate.

- Ragazzi prendetevi una camera. Tra poco vi strapperete i vestiti di dosso. - commento schifata.

Al suono della mia voce, i due sussultano e si staccano per girarsi verso di me e trafiggermi con lo sguardo.

- Ehy che c'è? - esclamo alzando le mani mentre con il piede schiaccio la sigaretta quasi finita.

- Perché devi sempre rovinare tutto? - piagnucola Valerie nascondendo il volto nel incavo del collo di Andrew.

- Vi stavate divorando la faccia. - dico.
- E poi ragazzi siamo a scuola. E questo non è un comportamento consono all'ambiente scolastico. Qui si viene per studiare e per istruirvi. -

- Sei bravissima ad imitare la professoressa Colvonte. - ride Andrew. - Batti il cinque, chicca. -

Glielo batto mentre Valerie alza la testa di scatto. Guarda il fidanzato per poi guardare me che in tutta risposta alzo un sopracciglio.

- Perché l'hai chiamata chicca? - domanda Valerie rossa in volto. - Perché chiami tutte le ragazze con ''Piccola'', ''chicca'' e ''cucciola per poi chiamare me con il mio nome? -

- Tu sei unica al mondo e chiamandoti con quei soprannomi sarai come tutte le altre. E io non voglio che tu sia come le altre; tu per me sei unica e speciale. - risponde Andrew sdolcinato.

- Aw ma quanto ti amo. - esclama Valerie prendendogli il volto e baciarlo.

Raccatto lo zaino e me ne vado lasciandoli ai loro baci e alle loro limonate. Rientro in scuola e vado verso la palestra che a quest'ora dovrebbe essere vuota.

Entro e sbuffo vedendo Nate e quella troia di Katie pomiciare e baciarsi allegramente al centro della palestra.

Vado verso gli spalti e mi siedo più in alto possibile cominciando a giocare con il telefono.

La suoneria del mio telefono, li fa staccare e girare verso di me. Katie mi lancia con lo sguardo e Nate mi guarda leccandosi le labbra.

- Ci stavi guardando? Sei così sola che devi guardare la gente che si bacia per immaginarti che qualcuno baci te. - gracchia Katie mentre io sorrido falsamente.

- Io? Guardare voi due? - faccio una faccia schifata. - Preferisco baciare un maiale piuttosto che guardare voi mentre vi infilate la lingua in gola. -

- Allora cosa ci fai qui? - domanda Katie mettendo le mani sui fianchi e guardandomi con odio.

- Si da il caso che questa sia una palestra e io, oppure chiunque altro, può venire qui per stare un pò in pace senza che nessuno gli rompa le palle. -
- Vattene immediatamente di qui! Siamo occupati -

Katie indica la porta della palestra per poi girarsi verso di Nate che continua a guardarmi nonostante il fatto che Katie gli sta prendendo il viso tra le mani per poi baciarlo.

- Io non mi smuovo da qui. - sentenzio ritornando a giocare con il telefono.

- Allora ce ne andiamo noi! - dice alla fine prendendo per mano Nate che non si decide a sradicarsi da lì.

- Me ne farò una ragione - esclamo non degnandoli di uno sguardo.

Appoggio la schiena al muro e metto le gambe sulle sediolette mentre con la coda dell'occhio osservo Nate che sussurra nell'orecchio di Katie. La troia annuisce e prima di uscire mi rivolge un'occhiata del tipo '' Tieni le mani apposto. Lui è mio''.

Quando Nate arriva davanti a me, alzo la testa mentre lui l'abbassa per sussurrarmi all'orecchio.

- È una mia impressione oppure sei gelosa? -

- È una tua impressione - gli sussurro nell'orecchio per poi mordergli il lobo. - E ora scollati che sento caldo. -
Nate non mi ascolta, anzi, fa tutt'altro: le sue labbra si posano sul mio collo e cominciano a tracciare una scia di baci mentre io gli metto le mani sul petto per spingerlo via. Non ci riesco perché comincia a succhiare e dalle mie labbra esce un piccolo gemito. Bacia la mia mascella per poi passare alla guancia che mordicchia appena. Quando arriva alle mie labbra si ferma e si ritrae ghignando.

- Se ora io ti baciassi tu non mi respingeresti! - dice ancora con il ghigno sulla faccia.

- Oh si che ti respingerei - esclamo poco convinta di quello che ho appena detto.

- Scommettiamo? - mi sfida inarcando un sopracciglio.

- Okay! Se io ti respingo tu ti leverai dai piedi per sempre e se non..... (...) - comincio ma mi interrompe.

- E se non mi respingi farai tutto quello che ti dirò a tempo indeterminato. -

Annuisco mordendomi il labbro inferiore e ci stringiamo la mano sorridendo falsamente.

- Non vincerai mai, Cooper! - sputo velenosa alzandomi dalla sedioletta.

- Vai convinta, Sheridan - mormora quando gli passo affianco.

Esco dalla palestra pronta ad assistere alla seconda lezione della giornata.

Nate Cooper non vincerà mai la scommessa......

Un bacio tra odio e amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora