Capitolo Tre.

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Alle tre e dieci, mi ritrovo davanti ai cancelli della scuola dove Nate mi sta aspettando appoggiato al muro mentre si porta alle labbra una sigaretta.

Quando arrivo di fronte a lui, gli prendo la sigaretta sfiorandogli accidentalmente il labbro inferiore. La butto per terra schiacciandola.

- Si può sapere perché l'hai fatto? - domanda scostandosi dal muro. - La stavo fumando! -

- Ti ricordo che abbiamo una ricerca da fare. Non voglio perdere tempo perciò ora muovi il culo e mi segui fino in biblioteca. Così faremo la ricerca e tu tornerai a scopare qualche povera cagna in calore e io tornerò a casa per buttarmi sul mio letto e imprecare contro qualcuno per avermi fatto conoscere te! - dico tutto d'un fiato.

Nate mi prende per le spalle e mi sbatte al muro mentre le sue mani finiscono sui miei fianchi. Si avvicina e si avventa sul mio collo mentre io sto ferma a godermi la sensazione che mi provocano le sue labbra a contatto con la mia pelle.

Aurora reagisci! Dagli un calcio nelle palle, dagli uno schiaffo, dagli quello che vuoi ma fallo staccare!

Quando arriva al mio orecchio, mordicchia lievemente il lobo per poi succhiarlo facendomi gemere.

Non gemere! Non ansimare! Urlagli contro che è uno stronzo e un puttaniere.

- E se io volessi scopare te? - mormora mentre prosegue la sua tortura sul mio collo.

- Lasciami immediatamente! -

- E se io non ti volessi lasciare? - comincia a succhiare un lembo della mia pelle.

Mi ritrovo a gemere mentre le sue mani finiscono sotto alla mia maglietta.

Aurora riprenditi subito! Staccatelo di dosso e tiragli un bel calcio nelle palle!

Per quanto la mia coscienza mi grida contro, non riesco a spingerlo lontano. I baci di Nate risalgono per tutto il mio collo per poi spostarsi sulla mia mascella. Mordicchia e lecca mentre numerosi gemiti di approvazione escono dalle mie labbra.

Quando arriva a baciare l'angolo della mia bocca, mi irrigidisco e lui si scosta per guardarmi in volto.

- Che c'è, Aurora? Sei nervosa? - si prende gioco di me sfiorandomi le labbra con le sue. - Oppure hai paura che se ti baciassi non riusciresti a respingermi! -

Chiudo gli occhi respirando profondamente cercando di riacquistare il buon senso che ho perso quando Nate ha cominciato a baciarmi il collo.

Sento una leggera pressione sulle mie labbra per poi sentire qualcosa picchiettare sul mio labbro inferiore. Apro gli occhi di scatto mentre la bocca di Nate si muove espertamente sulla mia. Gli metto le mani sul petto con l'intenzione di spingerlo via ma faccio tutt'altra cosa: chiudo gli occhi e le mie mani raggiungono i suoi capelli.

Schiudo le labbra e la sua lingua cerca subito la mia. Si rincorrono, danzano e duellano tra loro. Tiro leggermente i suoi capelli facendolo gemere.

Quando siamo senza fiato, ci stacchiamo e io sgrano subito gli occhi mentre Nate sghignazza.

- E per fortuna che dovevi respingermi! - dice

Complimenti Aurora! Ma si, perché non diamo ascolto alla propria coscienza; tanto sbaglia sempre.

- Porca puttana no! - sbotto io urlando.

Nate si allontana da me lasciandomi libera di camminare su e giù per il marciapiede.

- E che sarà mai! - ghigna mentre io mi avvicino a lui.

- Che sarà mai? Io ora dovrò fare tutto quello che tu mi dici e sicuramente userai questa cosa per umiliarmi davanti a tutti! - grido sbattendo un piede per terra. - È tutta colpa tua. Ti odio -

- Colpa mia? - si indica mentre la rabbia in me cresce a dismisura. - Non sono io quella che ha accettato il bacio da una persona. Non sono io quella che diceva che se una certa persona la baciasse l'avrebbe respinta su due piedi. -

E in un lasso di tempo mi ritrovo, un'altra volta, con le spalle al muro e le labbra di Nate sulle mie.

- Ti odio! - mormoro tra un bacio e l'altro.

- Anch'io! - risponde staccandosi per poi avventarsi nuovamente sulle mie labbra che comincia a mordicchiare e a leccare.

Un bacio tra odio e amore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora