•capitolo 2•

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Mentre entravo nel bagno degli uomini con tutti quei rotoli di carta igienica in mano accadde che un tizio mi venne in contro e così finii per terra buttando tutto.
Giuditta:"ma non guardi dove cammini? Sto stronzo."
Il tipo che mi era venuto in contro era un ragazzo alto,capelli castani,occhi azzurro cielo,bel fisico e mi guardava fissa.
Riccardo:" stai attenta tu a dove metti i piedi,non te l'ha ordinato nessuno di prendere tutti quei rotoli in una volta sola e di coprirti così la visuale. E comunque mi spiace,ma vado di fretta. Io sono Riccardo,ciao."
Riccardo. Ecco chi era quel tizio. Il figlio di Paolo,il barista. E io l'avevo pure chiamato stronzo. Con la fortuna che mi ritrovo l'unica cosa da sperare è che non vada a riferirlo al padre altrimenti finirei di nuovo per strada e senza un lavoro.
Quando mi alzai da terra e dopo aver messo la carta al suo posto, cercai nel corridoio e per il bar Riccardo ma purtroppo era già andato via.
Oggi è domenica e solo domenica inizio alle due e finisco alle 5,e poi ricomincio dalle 7 fino alle 10 ed ora che sono le 5 vado da Paolo e aspetto la mia paga.
Giuditta:" io avrei finito."
Paolo:" ah bene,ecco 60 euro. Come inizio,riceverai questi a settimana."
Giuditta:"va bene,grazie. Ciao."
Non erano molti,ma erano abbastanza.
Non avevo mai guadagnato tutti questi soldi e ora che li avevo non volevo neanche spenderli.
Uscii dal bar e tornai a "casa", la stanza affittata sopra al bar. Non sapevo neanche quanto mi costasse quella misera stanza e il prossimo argomento che avrei fatto con Paolo sarebbe stato questo. A Paolo non avevo raccontato neanche che in bagno avevo conosciuto suo figlio e che lo avevo chiamato anche stronzo. In ogni caso,mi sarei scusata con lui quando l'avrei rivisto.
Una volta rientrata a casa mi feci una doccia,mangiai una mela che avevo preso dal bar e poi mi addormentai stanca.
Mi svegliai alle 5 e 20 dopo ripetuti colpi alla porta. Mi diressi alla porta in canotta e slip senza nemmeno vestirmi e aprii.
Non appena aprii la porta rimasi bloccata. Era Riccardo.
Notai chiaramente il suo imbarazzo nel vedermi in quelle condizioni quindi mi misi dietro la porta sporgendomi solo con la testa.
Giuditta:" che caspita ci fai qui?"
Riccardo:" scusa,è che sono le 5 e 20. Dovevi iniziare alle 5 quindi mio padre mi ha mandato a chiamarti."
Giuditta:"oh merda. Devo essermi addormentata. Mi vesto e scendo subito."
Non gli diedi neanche il tempo di rispondere che gli chiusi la porta in faccia. Poi feci velocissimo e scesi. Andai subito da Paolo a scusarmi, per fortuna non si incazzò e mi misi subito a lavorare. Riccardo era dietro al bancone che serviva i clienti. Mentre pulivo i tavoli notavo che ogni tanto mi guardava con la coda dell'occhio e questa cosa un po mi dava fastidio e un po mi faceva gasare. Dopotutto,era un figo della Madonna. Della mia storia ho tralasciato il discorso "amore" e l'ho fatto semplicemente perché non ho mai avuto una relazione seria ma solo qualche flirt nei posti in cui mi trovavo di volta in volta.
Mi diressi nei bagni a lucidare ogni cosa, e nel bagno delle donne trovai una ragazza che piangeva.
Giuditta:"ehi,tutto apposto?"
La ragazza mi guardò e scosse la testa.
Giuditta:" io sono Giuditta e lavoro in questo bar,se vuoi sfogarti fai pure."
La ragazza si asciugò le lacrime e con un fil di voce mi raccontò che si chiamava Carmen e che stava piangendo perché aveva avuto una litigata col suo fidanzato che l'aveva lasciata. Così io la tranquillizzai un po' e dato che non avevo molto tempo per rimanere a parlare le dissi che l'indomani avrebbe potuto venire al bar tanto io la mattinata l'avevo libera e avremmo potuto conoscerci meglio.
La salutai e se ne andò. Per il resto della serata non accadde niente di particolare,feci il mio dovere come al solito, mandai a cagare qualche ragazzo troppo invadente e tra una cosa e l'altra pensavo a quando Riccardo era venuto a chiamarmi.
Alle 10 finii il mio turno, a breve sarebbe arrivata l'altra ragazza, e mi diressi verso il bancone pieno di gente. Cercai di passare.
Giuditta:" Riccardo!"
Riccardo:" Ehi! Dimmi.."
Giuditta:" io ho finito. Tuo padre sta parlando al telefono quando finisce digli che sono andata."
Riccardo:" va bene!"
Giuditta:" okay allora ciao! Buon proseguimento!"
Riccardo:" Giuditta, aspetta!"
. . . Continua.💕

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