14. I'm a bitch

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«Così mi spaventi, Harry.» mormorò Louis, aggrottando le soppracciglia nel vedere lo sguardo cupo e preoccupato di Harry, il viso bagnato da quelle che oltre essre gocce di pioggia sembravano lacrime, dati gli occhi lucidi e arrossati del ragazzo.

«Ti ho mentito, Louis. Sono una persona orribile, un mendicante di merda che solo per un po' di compassione e tanto egoismo ha mentito ad una persona con intenzioni nobili. Mi dispiace tanto, sono davvero schifoso.» sputò fuori velocemente il riccio, agitando le mani come un pazzo e portandole poi ai capelli tirandoli indietro per non averli nuovamente sugli occhi.

«Harry, calma. Che hai detto di così imperdonabile?» chiese Louis, cercando di mantenere la calma per non far agitare ancora di più il ragazzo davanti a lui, che sembrava sull'orlo di una crisi di pianto.

«Tu hai detto che mi ammiri, per il fatto che non faccio la puttana come la maggior parte dei ragazzi della mia età.» disse il riccio con sguardo afflitto. Il maggiore annuì e «Sì, è vero. Non sopporto che le persone vendano il proprio corpo.»

«Ma io lo sono, Louis.»

«Tu sei cosa?» chiese non capendo Louis, o almeno, fingendo di non capire.

«Sono una puttana.»

Harry vide quegli occhi blu, che per una settimana avevano popolato i suoi pensieri, spalancarsi, seguiti dalla bocca, per poi chiudersi e venire coperti dalla mano piccola e delicata di Louis, che la passò sul viso, tenendo lo sguardo basso e sospirando.

«Da quanto?» chiese poi Occhi Blu, senza guardare il riccio negli occhi, senza riuscire ad affrontare quei due smeraldi che esprimevano tutto il dispiacere provato dal ragazzo.

«Un mese e mezzo, circa. Ho scoperto il posto grazie ad un mio vecchio "amico", Lucas. Lui lavora lì tutti i giorni, io solo il venerdì, il sabato e la domenica.» spiegò balbettando e fermandosi alcune volte per trovare parole giuste che potessero far sembrare meno schifoso il suo "lavoro", se così poteva definirlo. Non biasimava Louis quando questi diceva di odiare le puttane; lui per primo odiava il suo lavoro, ma era l'unico modo per salvare la sua casa. Avrebbe fatto di tutto per i piccoli bimbi dell'orfanotrofio.

«Il motivo?» replicò Louis, stringendo i pugni e strizzando gli occhi per cercare di calmarsi.

«Non è importante, ti sembrerei un coglione dato il lusso in cui vivi.»

«Non ti ho mai considerato inferiore a me. Se l'avessi fatto probabilmente non mi sarei seduto davanti a te davanti ad un supermercato! Che poi, è una presa per il culo? Le puttane chiedono almeno cento sterline a cliente, possibile che tu non abbia soldi tanto che debba mendicare?»

Harry di morse il labbro, indeciso sullo spiegare i suoi motivi o sul tenere segreto il suo piccolo paradiso, quella che considerava sua madre e i suoi piccoli fratellini. Ma aveva capito com'era fatto Louis. Non era il solito ricco snob che sputava in faccia ai meno fortunati, anzi, con lui aveva fatto l'esatto contrario.

Quindi, «Se hai tempo posso mostrarti il motivo per cui lo faccio, ma ci servirà l'auto.»

E quasi non credette alle sue orecchie e ai suoi occhi, quando «Andiamo.» disse Louis, indossando il cappotto e correndo al piano di sopra per portargli dei vestiti con cui cambiare i suoi completamente fradici.

The begging 》L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora