Piove.
Piove da sei mesi ormai ed Harry non sa se succede davvero oppure è la sua testa a crearla, la pioggia. Visto che lui le sue lacrime le ha versate tutte, ora lo lascia fare al cielo.Piove e lui non riesce a dormire, non con quel vuoto nel petto. Non quando la metà del suo letto è fredda, nonostante lui si sia intestardito a dormire nel centro, a cercare di riempire gli spazi che qualcuno ha lasciato.
Ma non ce la fa perché lui stesso si sente freddo e vuoto, come quel letto dove nessuno più ci fa l'amore, dove un tempo ha seriamente pensato di essere felice, dove nessuno lo abbraccia più.
Si domanda ancora perché Louis sia andato via, cerca di capire ma non ha risposte e lui ha staccato completamente il telefono, ogni contatto, ogni legame. Harry si sente come amputato, di un braccio, di una gamba, del cuore, non lo sa. Ma sa di non essere più lo stesso da quando nel mezzo della notte ha sentito la porta sbattere e tutto farsi a pezzi.
Vorrebbe alzarsi, vorrebbe andare via ma non può, deve rimanere ed aspettarlo, perché Harry lo sa, lo sa che prima o poi tornerà e lui deve farsi trovare a casa, a casa loro.
Gli viene da piangere mentre con la coperta addosso guarda fuori dalla finestra, tra il giardino ed il vialetto, scorge solo una macchina. No, Louis non è ancora tornato, non ha parcheggiato di fianco la sua Range Rover e non ha urlato di essere a casa.
Harry vorrebbe piangere ma non ce la fa, nei suoi occhi verdi sente solo un'amara stanchezza e nel suo stomaco la bile sta facendo i capricci – 'Non ora, ti prego' – spera ma è inutile, perché qualche minuto dopo si ritrova nel bagno a maledire se stesso e la cena appena rimessa. Ma non si arrabbia con la sua pancia, non potrebbe mai farlo.
È convinto che il bambino che porta in grembo possa sentirlo, quindi cerca di controllarsi e di non prendersela mai con lui o lei – non l'ha voluto sapere - alla fine non ha colpe, Harry lo sa. Vorrebbe solo vomitare meno e dormire di più o avere meno voglie di gelato al limone ed involtini primavera.
Ora ha voglia di Skittles ma sa che non può chiamare la sua assistente per questo genere di cose, anche se crede fortemente che sia un'emergenza non da poco ma non vuole disturbarla nel bel mezzo della notte per delle stupide ma buonissime caramelle di cui sente di avere bisogno. E dire che quelle cose colorate a lui non sono mai piaciute.
La gravidanza è strana, se lo ripete da sei mesi, dal giorno in cui l'ha scoperto ed ha iniziato a volere dannatamente delle cose che mai nella sua vita ha mangiato. Come quella volta che aveva spedito Liam in piena notte a comprare della salsa Vinegar da mettere sul gelato oppure quando aveva letteralmente svuotato l'intero reparto panetteria da Tesco.
Si passa una mano sulla pancia ormai grande, non sa cosa fare ma non è preoccupato, sta gestendo bene la gravidanza nonostante sia rimasto solo ed obbligato dai suoi manager a rimanere segregato in casa, non possono permettersi uno scandalo come quello, non saprebbero come gestirlo ed in verità nemmeno Harry.
Ha pensato più volte di fare qualcosa, si è chiesto spesso cosa penseranno le fan quando lo vedranno con un bambino, ha immaginato già i titoli di giornale dire - 'Harry Styles dei One Direction padre' – e domandarsi da dove diavolo sia uscito quel bambino, ma lui la verità non può dirla e preferisce tenere quella sua speciale capacità solo per se stesso, la sua famiglia e gli amici, per quelli che sono rimasti.
Anne – sua madre – non vede l'ora di diventare nonna e non la smette di comprare tutine, bavagli e quant'altro, ha persino preparato una camera per il bambino in casa sua, con tanto di culla e sedia a dondolo ed ha già ben messo in chiaro che almeno un fine settimana al mese, quell'esserino deve passarlo con lei.
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If This Was A Movie || Larry Stylinson
FanfictionL'amore non fa a pezzi, l'amore ci distrugge completamente. Harry sta cercando di superare l'abbandono di Louis, un modo per superare indenne quella mancanza che lo sta lacerando dentro. Sono passati sei mesi dall'ultima volta che l'ha stretto a sé...