Fallout: Storia di un sopravvissuto nel Commonwealth

Il Vault (Parte 2)

Questo dottore ci conduce in una stanza piena di macchinari, con sopra scritti rispettivamente 01, 02,03 ecc... con la solita sigla "Vault-Tec", che ormai iniziava a suonarmi sempre più amica. Scesa una rampa di scale, trovo l'ennesimo dottore che mi conduce all'ennesimo macchinario. Questo però è diverso. E come un sedile, con pero tubi e valvole ai lati. Mi dicono di sedermi, ma prima voglio controllare una cosa. "Mi scusi, ma io ho un bambino, il processo di decontaminazione non potrebbe essere dannoso per lui?" Chiedo con una certa ansia "Ma certo che no, abbiamo pensato a tutto. Come non intaccheranno il suo organismo, non danneggerà minimamente quello di suo figlio" E li mi tranquillizzo. Ma la cosa dura poco dato che sento piangere. Vedo Nora che prova a fare facce buffe nel vano tentativo di tranquillizzare Shaun. "Tutto apposto?" Chiedo "No, il bambino non smette di piangere, forse è spaventato". Lo prendo in braccio e provo a cullarlo. I suoi occhi verdi si fanno spazio nel mio animo e provo una sensazione di amore e compassione. "Signore, lei dovrebbe tornare al suo posto, stiamo per iniziare" Mi dice la voce di un dottore e ubbidisco. Mi siedo e avverto una leggera sensazione di freschezza. Davanti a me si para una lastra di metallo con una finestrella che mi permette di vedere fuori da essa. Vedo Nora che con in braccio Shaun che si siede nel macchinario davanti a me. Una voce robotica interrompe i miei pensieri "Attenzione: Avvio processo di Criogenizzazione. Stare fermi e liberare la testa di ogni pensiero." "Oh merda! Che cazzo succede?!" Penso, quando avverto un senso di stanchezza, seguito da una sensazione di calma e dalla perdita dei sensi. "Attenzione: Malfunzionamento nei cicli delle valvole. Restare ai propri posti". Mi Sveglio. Non so quanto tempo sia passato, ma una cosa la so. Qualcosa è andato storto nei piani della Vault-Tec. Perché ibernarci? Pensavano di proteggerci?. Cerco di riprendermi. La vista è appannata, le orecchie mi fischiano e ho un leggero formicolio alle braccia e alle gambe. La lastra davanti a me si alza, mi si presenta la vista piú terrificante della mia vita. Mia moglie seduta sul suo sedile, un foro di proiettile sulla sua fronte e una lacrima sul suo viso. Ma la cosa piú raccapricciante è che Shaun non era tra le sue braccia.