capitolo 2

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Vedo lui con quei capelli neri,oscuri come la notte che ti avvolge e quegli occhi color ghiaccio freddi e calcolatori, capaci di soggiogarti e trasportarti a se come degli incantatori di serpenti, per non parlare del fisico, sembra il corpo di un dio greco alto e maestoso. C'era una sola parola per descriverlo: PERFETTO.
<<Ciao>> mi riscuote dai miei pensieri.
Gli sarò sembrata una stupida. Sono rimasta incantata a guardarlo senza dire nulla e gli sarò sicuramente sembrata una ragazzina che non conosce nulla del mondo.
<<ciao>> gli rispondo quasi strozzandomi con la mia stessa saliva.
<<posso entrare?>> domanda lui, e ha ragione.
<<si, si certo scusa>> che imbarazzo sono rimasta troppo tempo a fissarlo e in più anche sull'uscio della porta per impedirgli il passaggio.
Mi scosto e lui entra in casa .
Una volta chiusa la porta vediamo la nonna che ci corre incontro.
<<Miller>> lo chiama abbracciandolo forte. La nonna sarà la metà della sua altezza e per non spezzarsi la schiena, Miller la solleva non facendole più toccare il pavimento. La nonna ride e lui spupazzandola le dice dolcemente <<Ah... la signora Adelaide>>
<<Tesoro, ma come sei cresciuto?>> le fa rimettere i piedi a terra e lei sfrontata le dice <<voltati fatti guardare>> lui rimane tra lo interdetto e il divertito
<<c...cosa?>> domanda
<<non fare il timido, su voltati>> lui si gira e io me la rido sotto i baffi.
È vero che quando compi determinati anni perdi tutta la vergogna e la nonna non ricorda neppure più com'era fatta.
Sentiamo bussare e per non interrompere la loro magnifica riconciliazione mi propongo di andare ad aprire io la porta.
<<Mamma, papà>> li saluto
<<ciao tesoro, allora questi ospiti importanti?>> mi domanda mamma.
<<non ci crederete, ma è soltanto un ragazzo!>> dico loro, ancora scioccata.
<<un ragazzo?>> chiedono in coro confusi quanto me. Annuisco<<Sì, si chiama Miller>>
I miei genitori si paralizzano e di guardano negli occhi.
<<cos'ho detto?>> domando preoccupata.
<<Nulla...Julia come hai detto che si chiama il ragazzo?>> domanda mamma di nuovo
<<Miller>> rispondo semplicemente scrollando le spalle.
Si scambiano un ultimo sguardo d'intesa e poi papà prende la parola<<su andiamo, è da maleducati far aspettare l'ospite della nonna>>
Ci rechiamo nel salotto e mamma insieme papà lo salutano molto freddamente.
Chi sa perché si comportano così con lui? Io pensavo che essendo figlio dei loro amici si sarebbero comportati in maniera molto più calorosa e invece erano freddi e distaccati, quasi come se non potessero vederlo.
<<Dai ragazzi, andiamo a mangiare>> interviene la nonna smorzando la tensione.

Prendono tutti posto, ma prima di accomodarci anche la nonna ed io, andiamo prendere la prima portata.
Il pranzo visto come aveva preso piega all'inizio si prospettava una lunga, difficile e muta giornata e invece  scorre tutto tranquillo. I miei cominciano ad essere anche leggerne più loquaci verso il ragazzo dagli occhi di ghiaccio e gli chiedono cose generiche, come ad esempio <<Allora, ti sei trasferito definitivamente a Manhattan ?>> chiede papà
<<Si signor Conte. Ora ho capito cosa voglio e non mi fermerò finché non lo conquisterò.>>
Sembra strano ma per qualche secondo ho sentito il suo sguardo posato su di me, ma sono sicura che ho preso soltanto un abbaglio.
Mi sarò sicuramente sbagliata...
<<Spero soltanto che tu faccia la cosa giusta>> interviene mamma con lo sguardo triste, come se la frase di prima centrasse qualcosa con loro, ma io non ne trovo il nesso. Per quanto io mi sforzi non riesco a capire perché loro si comportano in maniera così diffidente verso un ragazzo che non vedono da molti anni.
<<Julia, tesoro...>> alzo la testa e la sposto verso la nonna e aspetto che lei mi chieda cosa vuole. <<perché non vai a prendere il dolce ?>> cerca di cambiare argomento.
Nel salotto c'era molta tensione e la nonna preferisce mettere un punto e parlare di cose più frivole e io sono intenzionata a darle corda.
<<certo nonna>> mi alzo e vado nella cucina.
Prendo tutto l'occorrente per servire il dolce e ritorno di là.
<< Che brava la mia nipotina. >> mi loda facendomi imbarazzare. <<Miller assaggia: Julia è bravissima con i dolci>>
Penso di essere un pomodoro, sto pensando seriamente che la nonna mi voglia vendere.
Lui assaggia facendo muovere quelle labbra in modo così suadente da farmi diventare le gambe di gelatina e mi mantengo alla sedia di nonna.
<<Sei bravissima.>> Ad ogni parola schiocca le labbra per rendere sempre più convincenti le sue parole
<<G...grazie>> balbetto sorridendo completamente fuori di testa.
***
Sono alcune ore che sono tornata a casa, ma il pensiero di Miller è sempre costante.
I suoi occhi ipnotici mi hanno completamente stregata.

Indosso il pigiama e ritorno nella mia camera, dove trovo il mio cane Amore sdraiato sul lettone.

<<Amore, mi stavi aspettando?>> le domando ,ma lei non risponde. Già sta dormendo.

E' troppo bella, devo farle una foto. Mi sono innamorata di lei dalla prima volta che l'ho vista. È un husky dal pelo rosso e bianco, ma non è stato solamente la bellezza esteriore a farmi impazzire di Amore, è stata soprattutto la sua dolcezza. Mi sembra una bambina e io la sua mamma che le scatta sempre foto, per poi crearne degli album.
Prendo il mio cellulare dalla scrivania e trovo un messaggio da un numero sconosciuto.
Mi agito.
I numeri sconosciuti mi mettono agitazione, non sapere di chi si tratta mi rende guardinga, ma allo stesso modo sono curiosa e quindi opto per bloccare il cellulare e leggere chi mi scrive e soprattutto cosa vuole.
Sconosciuto:
Notte...Spero di poterci incontrare qualche altra volta da soli.
SOGNAMI

Non può essere lui! Non credo che possa essere lui. Come avrebbe fatto ad avere il mio numero?

A sconosciuto: chi sei?

Voglio delle conferme: voglio sapere!

Sconosciuto:
Sono bastate poche ore per dimenticarmi ?

Allora è davvero lui! ma come ha avuto il mio numero?

Deglutisco rumorosamente.

A sconosciuto:

Miller come hai avuto il mio numero?

Sconosciuto:

Non mentirò, è stata la nonna. Comunque è tardi e domani devi andare a scuola.Non vorrei che per colpa mia domani ti dovessi sentire stanca . Quindi ti auguro una buonanotte e sognami, perché io lo Farò sicuramente.

Mi sciolgo come la neve al sole.

Gli digito velocemente la buonanotte, e mi perdo nei ricordi della giornata e negli occhi di Miller.

Sei Solo e soltanto miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora