capitolo 5

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Per la terza volta, mi ritrovai al centro del grande prato verde. Sotto la mia schiena, sentivo qualcosa di morbido e caldo mentre i miei occhi erano rivolti verso il cielo leggermente oscurato. Mi tirai su di scatto guardandomi intorno.

Ero stesa su un letto a baldacchino. La tastiera era ricoperta dalle pianti arrampicanti.

Mi alzai e urlai a gran voce: - Elis! -

Continuai così per altri cinque minuti finché la donna non apparse di fronte a me, facendomi balzare in aria e cadere a terra con un gran tonfo.

- Oddio che spavento! - esclamai portandomi una mano sul cuore.

- Scusami Kathleen. - si affrettò a dire aiutandomi ad alzarmi. - Non era mia intenzione spaventarti. -

- Non ti preoccupare. Mi spavento anche per le piccole cose. - dissi battendo le mani sui jeans per levare i fili d'erba.

Elis mi guardò prima di distogliere lo sguardo per puntarlo sull'albero che affiancava la roccia dove erano incise le strane lettere.

Guardava l'albero con amarezza. Deglutí e riportò i suoi occhi nei miei.

- A quanto pare non ti hanno ancora detto niente. - esclama camminando verso l'albero.

- Dirmi cosa? Aspetta, Elis! - urlai rincorrendola.

La donna si sedette ai piedi dell'albero e mi fece cenno di fare la stessa cosa. Mi sedetti e guardai Elis strappare l'erba per poi trasformarla in un bracciale dove incastrò un piccolo diamante bianco che portava al collo.

L'ultima dominatrice.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora