Epeisòdia I.

614 54 14
                                    

Epeisòdia I.








Verso la fine del mese di Giugno dell'anno dopo, Min Yoongi e Jung Hoseok camminavano lungo la riva del mare, mano nella mano, su una spiaggetta isolata, perché ad Hoseok piaceva così, e le preferiva a quelle colme di persone.

Sorridevano, mentre il sole baciava la loro pelle, accuratamente ricoperte di crema solare, in particolare - sotto le imperterrite preghiere di Hoseok - quella di Yoongi, perché più chiara e delicata. I loro piedi venivano circondati e si immergevano nella schiuma delle onde che, lente, si espandevano sulla riva, e fra i loro capelli passava un vento gentile.

Hoseok gli lasciò la mano e gli permise di avanzare qualche passo, e quando Yoongi si voltò, si ritrovò una pallina di sabbia fra i capelli. 

Sussultò, guardando Hoseok, chiudendo gli occhi al fine di raccogliere la calma, che non arrivò, convertendosi in altre palline di sabbia, che non tardarono a colpire il corpo di Hoseok, in numerosi punti.

Hoseok urlò, mantenendosi il viso, crollando sul bagnasciuga, rannicchiandosi in sé stesso, mugugnando.

«Hoseok...», mormorò, Yoongi, crucciando la fronte. «HOSEOK!», chiamò il suo nome, urlandolo, correndo verso il suo corpo, inginocchiandovisi accanto.

Lo scosse, infinite volte, ma Hoseok pareva una statua di marmo percossa sotto le sue mani. Più lo scuoteva, più il terrore si concentrava nei suoi occhi in lacrime luminose alla luce di quel sole che fu spettatore dello scherzo più crudele e meschino di Jung Hoseok. Di fatti, questi si levò sui gomiti in uno scatto che fece trasalire Yoongi, che immobile lo fissava con le mani, tremanti, sospese a mezz'aria sul suo corpo, e le labbra schiuse. Lo guardava sbigottito; i suoi occhi, lievemente sgranati, trapelavano tutto il suo sgomento.

«Non ci posso credere...», sussurrò impercettibilmente. «Sei uno stronzo, Hoseok.»

E si voltò, arrabbiato, alzandosi. Fece un passo per potersi allontanare, ma la mano di Hoseok gli afferrò il polso e lo tirò contro di sé. Cadde all'indietro, voltandosi appena in tempo sul corpo del più piccolo. Rimase immobile, a lungo, scoppiando poi a ridere fra una serie di "Ti odio" davvero poco convinti, rotolando insieme a lui sulla sabbia bagnata. 

Hoseok lo prese in braccio, lo baciò sulle labbra; il suo sorriso era raggiante, il più bello e vero che avesse mai avuto sul viso. Lo baciò ancora, avido di quelle labbra, ma non per questo rude e pretenzioso, e lo lanciò in acqua, fra le onde, gettandosi insieme a lui subito dopo.

Min Yoongi rimase al di sotto del manto d'acqua a lungo. 

Fissava il sole che penetrava l'acqua e la rendeva limpida ai suoi occhi, bagnati da quel liquido salato. Era piacevole, lasciarsi andare in quel modo, lasciarsi cullare dall'acqua, che circondava e toccava ogni parte del suo corpo. Sott'acqua, il mondo non faceva rumore e la luce aveva un altro colore.

Tutto era pieno, calmo, chiaro.

E risplendeva.

Sorrise.

Vide le bollicine d'aria, fuoriuscite dalla sua bocca, invadere i suoi occhi. E quando due mani gli afferrarono i fianchi, seppe che Hoseok lo stava tirando fuori, molto probabilmente preoccupato. E forse, anche un po' arrabbiato.

◇ Dáimōn || YoonSeokDove le storie prendono vita. Scoprilo ora