Ero nel mio comodo letto come ogni
mattina con la nausea e la testa che pulsava, ieri sera era stato veramente
fantastico con i ragazzi, mi avevano
portato a una festa come sempre, mi avevano detto che era per inaugurare la mia nuova famiglia e io gli avevo fatto un gestaccio e gli avevo mandati subito a fanculo.Quando siamo arrivati al locale ho iniziato a bere quantità spropositate di alcool, e mi sono anche scopato una ragazza bionda ossigenata con una quarta di seno sul lavandino del bagno di quello squallido locale.
Ero tornato alle 4:00 del mattino e per fortuna mia madre non se ne era accorta. Solo adesso mi stavo rendendo conto di quanto doloroso e stancante fosse andare ad ubriacarmi ogni sera.
Avevo un mal di testa tremendo dovuto a tutto quello schifo e come se non bastasse, mia madre entrò in camera mia sbattendo la porta.
"Harry ti devi svegliare stanno per arrivare David e suo figlio!"
"Mmmh lasciami dormire, ho mal di testa." Dissi mettendomi un cuscino sopra le orecchie per non sentire più quelle urla, sentì mia madre avvicinarsi pericolosamente al letto e strapparmi via il cuscino, continuò a urlare per un tempo che mi sembrò infinito così esausto dissi
"Sisi mi alzo."Louis Pov's
"PAPÀ HAI PRESO TUTTO ?!"
Urlai affacciandomi dalla porta della mia camera "Sisi stai tranquillo Louis ma ti devi muovere dobbiamo partire."
Disse mio padre irritato dalla mia lentezza, senza rispondergli rientrai per l'ultima volta in camera mia.Mi appoggiai allo stipite della porta e ripensai a tutto quello che mi era successo qua dentro, le risate, gli scherzi, gli abbracci e i pianti. Mi rituffai nei ricordi ripensando a tutte quelle volte che mi rifugiavo fra queste quattro mura perché avevo paura; i miei occhi si posarono sul mio cuscino ancora spiegazzato per la notte passato sveglio, quel pezzo di stoffa per molti anni è stato impregnato dalle mie lacrime, ma mi sono ripromesso che non penserò più al passato, ma solo al futuro.
Avrò una nuova vita, nuovi amici e forse anche una nuova famiglia, senza accorgermene una lacrima solitaria mi scese lentamene sulla guancia, mi affrettai ad asciugarla e uscì dalla mia camera, dalla stanza che per 19 anni fece parte della mia vita.
Presi le tre valigie messe nel corridoio e corsi giù per le scale rischiando di cadere più di una volta, appena mio padre mi vide prese una valigia e uscimmo insieme dalla nostra vecchia casa.
***
"Louis ti devi svegliare siamo quasi arrivati"
Aprì gli occhi a fatica e vidi un cartello stradale con su scritto "Holmes Chapel",
Mi mossi a fatica sul sedile per essere più comodo e guardai fuori dal finestrino finché non sentì l'auto fermarsi.Scesi dalla macchina e andai ad aprire lo sportello per prendere le valigie, mio padre mi disse "Spero che ti piacerà vivere qui" annui senza guardarlo.
Alzai lo sguardo e vidi una villetta su due piani color panna con delle tegole bordeaux, una bellissima porta in legno dello stesso colore e un piccolo balcone al secondo piano; aveva un giardino molto curato che circondava la casa e un piccolo sentiero di pietre che portava all entrata.
Rimasi qualche secondo ad ammirare la casa, era accogliente ed era strano che immaginassi una casa brutta e vecchia.Mi avviai verso l'entrata e aspettai mio padre che bussò alla porta, quando si aprì vidi una bella donna sulla quarantina con dei lunghi capelli scuri, gli occhi azzurri è un sorriso che ispirava felicità soltanto guardandolo, anche se provavo una comunque timore nei suoi confronti. La donna si fiondò su mio papà abbracciandolo cingendolo con le mani intorno al collo.
Non riuscendo a guardarli cercai di concentrarmi sulle mie scarpe, qualche secondo dopo David mi diede una pacca sulla spalla così riposai lo sguardo su di loro.
"Tu dovresti essere Louis tuo padre mi ha parlato tanto di te, io sono Anne ma puoi anche chiamarmi mamma se vuoi"
disse Anne con un sorriso smagliante, a sentire quel nome senti gli occhi riempirsi di lacrime e il dolore rifiorire nel mio petto ma cercai di ricacciarle indietro, Anne accorgendosi di avermi messo a disagio mi abbracciò e mi rassicurò accarezzandomi la schiena.Mi staccai dall' abbraccio e lo rassicurai più volte di stare bene prima di entrare in casa, all' interno era ancora più carina di quanto mi aspettassi, era moderna ma anche con un stile abbastanza classico.