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Luke's pov

Riesco a intravedere la sua figura minuta, dietro le vetrate dell'hotel.

Quando esce dalla porta le faccio un cenno con la testa, facendole capire di venire nella mia direzione.
Cammina a testa bassa, guardandosi le scarpe.

Strabuzzo gli occhi.
Vans.
-Non pensavo portassi le vans, Casualità.- la stuzzico, giocando con l'anellino che ho al labbro inferiore.

Come previsto, alza gli occhi al cielo e se fosse stata una ragazza qualunque mi avrebbe mandato a cagare.
-Ookay, tasto dolente eh?- ironizzo, passandomi nervosamente la mano dietro il collo.

Aspetta, perché lo sto facendo?

Perché questa ragazza ti intimorisce, idiota.

Taci subconscio.

-Decisamente.- sorride.

Si avvicina di più a me, poi si blocca e osserva ogni mio movimento.
-Senti, posso farti una domanda?- chiede posando una mano sul mio braccio.

-Sì.- deglutisco.
-Perché hai voluto rivedermi?- punta i suoi occhi nei miei e deglutisco ancora.

Già Luke, perché?

Subconscio, lascia fare a me.

-Perché hai accettato?- la stuzzico.

-Non si risponde a una domanda con un'altra domanda.- si lamenta e incrocia le braccia al petto.
-Peccato che io l'abbia appena fatto.- ribatto imitandola.

Alza gli occhi al cielo e prende il casco che era appoggiato sul sedile della moto, per poi sedersi.
La guardo male e, con gli occhi, mi fa capire di raggiungerla.
Indosso anche io il casco e mi metto a cavallo della moto.

Si stringe immediatamente al mio busto e ridacchio, mi prendo un po' più di tempo prima di partire e infine, con il vento a mio sfavore, le dico la verità:

-Hey, noi stiamo mandando avanti il mondo.
Ti porterò dove vuoi andare.
Ti tirerò su di morale se ti sentirai in mille pezzi.
Lasciami essere colui che ti salverà.
Distruggiamo i programmi che avevamo fatto prima.
Comportiamoci in modo imprevedibile.-*

Sophie's pov

Sono completamente avvinghiata al busto del pallavolista fallito, e lo sento mormorare qualcosa di, aimè, incomprensibile a causa del vento.

Non so cosa sia scattato nel mio cervello, non cosa cavolo mi sia preso.
Ho come una sensazione che mi dice di fidarmi di Luke, come una specie di attrazione.
Ma non in quel senso.

Attrazione platonica, quell'attrazione che ti spinge a volerne sapere di più.
C'é qualcosa in lui che mi attira.

Non so se sono i suoi occhi azzurri come l'oceano in tempesta o quell'anellino nero al labbro inferiore.
Non so se é la maglietta che aveva la prima volta che ci siamo visti, ieri, o la sua voce.

Zayn mi ha detto che ha avuto un brutto passato ed é una persona strana e voglio saperne il motivo.

-Casualità, puoi staccarti, siamo arrivati.- mi sveglia dai miei pensieri Luke.

-Oh scusa.- mi affretto a dire, staccandomi da lui e alzandomi dalla moto più in fretta possibile. Infatti metto male il piede e crak, mi ritrovo nuovamente tra le braccia del biondo, che ha prevenuto la mia caduta.

-Cercherò di credere che non l'hai fatto apposta.- mi stuzzica, facendo l'occhiolino.
Faccio una smorfia di disgusto e mi tolgo dalla sua stretta.

-Bene, cosa vogliamo fare?- chiedo sistemandomi il vestito.
Luke fa per aprire la bocca, quando un'altra voce lo precede.

-Potrei anche portarti nella mia camera, ma non affrettiamo la cose.- dice un ragazzo a me, famigliare.
-Calum?- mi lascio sfuggire.
-In carne ed ossa.- mi sorride quest'ultimo.

-Tu.. cosa.. voi.. vi conoscete?- chiede Luke sconcertato.

-Luke, bello mio, anche io vivo a Seattle e sono anch'io amico di Harry e Zayn.- spiega capitan ovvio.

-E allora? Questo non significa niente.- insiste Luke.

-Perché un giorno, Zayn, mi ha obbligata ad andare a una festa organizzata da Harry e, sfortunatamente sono rimasta a dormire lí e qualcuno ha provato ad entrare nella mia camera. Ma fortunatamente mio fratello l'ha fermato.- spiego io, concludendo il tutto con un'occhiataccia rivolta a Calum.
-Scusami, ero ubriaco.- ridacchia lui, grattandosi il collo imbarazzato.

-Ma non me l'avevi detto.- dice Luke, sconvolto per un motivo, a me, ignoto.
-Scuuusa.- si scusa il mezzo neozelandese, prolungando la u e mostrando il labbruccio inferiore.

-Seh.- lo liquida Luke.

-Posso parlarti un attimo?- gli chiede Calum.
-Da solo.- aggiunge guardandomi.

Luke mi guarda, come per cercare l'approvazione, io annuisco e i due mi lasciano. Così, caccio il telefono dalla mia borsa e inizio a scattare foto alla meravigliosa città di Verona.

Luke's pov

-Beh, cosa mi devi dire?- gli chiedo quando siamo ad una certa distanza da Sophie.

-Che t'é saltato in mente Luke? Pensavo te la volessi portare solo a letto. E pensavo, inoltre, che non ti piacesse.- mi sgrida Calum.

-Non ne ho idea, amico. Non so cosa sia scattato nel mio cervello. Voglio portarmela a letto, sí. Ma voglio anche cambiarla. Perché non vado a letto con una così.- spiego e nel frattempo mi giro a guardare la diretta interessata.
-Promettimi che non ti innamorerai, non di nuovo almeno.- mi dice, mentre io continuo ad osservare Sophie che é intenta a scattare foto.

-Sisí, non mi innamoreró. L'amore non fa per me e neanche per lei.- confesso, girandomi verso il mio amico.

-Sarà, ma allora perché é qui?-
-Non so. Credo semplicemente di incuriosirla.- dico giocando col piercing.

-Okay, ma non fare cazzate.- mi avvisa, puntandomi un dito contro il petto.
-Prometto.- dico incrociando le dita dietro la schiena e con un sorrisetto scherno in volto.

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*é la traduzione di una delle vecchie canzoni dei ragazzi, chiamata UNPREDICTABLE, e la storia é basata su, appunto, questa canzone.

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Ma ciaoooo

scusate se questo capitolo é corto, ma mi si era cancellato e l'ho dovuto riscrivere a memoria.

anyway volevo ringraziarvi per il traguardo raggiunto, siamo quasi a 400 visualizzazioni wo.

vi adoro, davvero.

buon 2016 a tutti voi,

all the love,
Fxx

Casuality || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora