Cosa stai aspettando?

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Giorno del firmacopie

La fila era abbastanza scorrevole mentre l'emozione di incontrarlo di nuovo saliva. Quando arrivò il suo turno Marco la guardò e, riconoscendola, spalancò le braccia, senza che lei nemmeno glielo chiedesse. Senza neanche pensarci si piombò tra le sue braccia e gli sussurrò "grazie" ad occhi chiusi. Si sentì stringere prima di staccarsi da quell'abbracciò che le sembrava infinito.

Lanciandogli un ultimo sguardo si accorse che la stava ancora fissando mentre firmava un altro cd. Si girò di scatto dall'imbarazzo e uscì dal negozio tutta pimpante, raccontando tutto ai suoi amici.

Dopo essersi presa un caffè al bar con i suoi amici e il suo ragazzo, si avviò a prendere il treno per tornare a casa. Il tragitto durò un'ora e mezza, tempo che per Isabella passò in un battito di ciglia, pensando e rimuginando su tutto quello era successo. Il fatto che le rimase più impresso fu il sorriso che aveva Marco quando l'ha vista e che lui aveva spalancato le braccia per farsi abbracciare. Lui.

Si sentiva elettrizzata ogni volta che realizzava questo.

Tornata a casa, andò di sopra e si preparò per andare a cenare. Fu una cena molto lenta, che impiegò a mangiare e a raccontare animatamente ai suoi genitori la giornata. Poi andò nella sua stanza e si stese sul letto svogliatamente essendo focalizzata sul telefono. Stava su twitter a leggere alcune news sul suo attore preferito, quando all'improvviso, le arrivò una notifica da snapchat che diceva: "lenuit ti ha aggiunto agli amici!"

Continuò a fare quello che stava facendo e poi si collegò su snapchat, aggiungendo a sua volta questa persona. Poi sfogliò alcune storie, quando arrivò il turno di questo certo lenuit. C'era una foto in treno che mostrava degli occhiali da sole e un libro su una cantante; un'altra foto dal finestrino con il cartello "Napoli Centrale"; una terza che ritraeva il lungomare di Mergellina e un'ultima buia soltanto con la didascalia "stanco morto". Isabella da queste foto comprese che probabilmente era un fan di Marco che l'aveva vista al firmacopie. Dopo vari messaggi con i compagni di classe e i suoi amici andò a dormire.

La mattina seguente era sabato e appena sveglia controllò l'orario, erano le 10:13, tipico. Sotto l'orario c'era una notifica che tra le altre la incuriosì: uno snap da lenuit. Di istinto pensò "cazzo vuole 'sto qui?" e non curandosene troppo, si alzò, andò in bagno e si sistemò un po'. Tornò nella sua stanza e aprì la notifica: un video della scorsa notte, con luci appariscenti e musica da discoteca; una festa, ovviamente. A metà video, lenuit girava la fotocamera, impostando quella interna. Lì Isabella restò a bocca aperta, vedendo un Marco scatenato che cantava e muoveva la testa a ritmo.

Il video si interruppe, lasciandola senza parole. Era circondata da domande e senza pensarci due volte rivide la storia di lenuit, ma questa volta attentamente, cercando di capire chi egli fosse precisamente. Poteva essere un fan, un ragazzo dello staff oppure lo stesso Marco.

Analizzò tutte le foto: nella prima c'erano degli occhiali e un libro. Cercò di vedere qualcosa nel riflesso degli occhiali: l'unica cosa visibile era il volto di un ragazzo di profilo, con un naso sottile e una barba fitta.

Nella seconda si vedeva un riflesso nel finestrino ma il volto era coperto dal cellulare con cui stava scattando la foto, ma tuttavia la sagoma le era familiare. A parte dal telefono, il viso era nascosto da occhiali da sole e cappuccio. "E' Marco" pensò, ma la parte più razionale di lei subito si intromise pensando "No, non può esserlo. E' impossibile. Poi come avrebbe fatto a trovarmi?

E soprattutto, perchè dovrebbe essere interessato a me?"

Dalla frustrazione bloccò il telefono e andò a preparare la colazione. Il telefono vibrò per l'arrivo di una notifica: lenuit. Di nuovo. Questa volta era un messaggio che diceva:

"Che fai, non rispondi? Ahah"

Lei lesse il messaggio con una faccia confusa poi rispose:

"Che dovrei risponderti? Manco so chi sei precisamente..."

Isabella tornò nella sua stanza con l'intento di pulire e rifare il letto. Accese lo stereo e ci infilò una chiave USB che conteneva una playlist di canzoni rilassanti. Partì Drive di Halsey e sistemò distrattamente la camera mentre canticchiava.

Dopo circa una mezz'ora un altro messaggio da lenuit:

"Ancora non l'hai capito? Ahahah"

Lei al suono della notifica si piombò sul telefono lasciando stare quello che stava facendo. Appena lesse deglutì e sentì una sensazione strana allo stomaco, un misto di ansia, paura ed eccitamento.

Lei replicò:

"Un'idea me la sono fatta, ma non può essere..."

Dopo nemmeno due secondi lui scrisse:

"Invece sì!"

Lei ignorò la sua risposta, negando che tutto ciò fosse possibile. Dopo andò in città per svolgere delle commissioni e si fermò per comprare un libro, dato che era da tanto che non leggeva. Tornò a casa verso l'ora di pranzo e appena si connesse trovò un nuovo snap di lenuit. Stavolta era una foto di lui. Era lui. Era Marco. Era una foto che solo lei aveva visto. Sotto la foto c'era una didascalia con su scritto: "Ora ci credi?"

Non sapeva cosa rispondere, non sapeva nemmeno lei se credergli o no. Non aveva neanche ragioni per non credergli, oltretutto.

Così, rischiando di essere vittima di uno scherzetto stupido, rispose:

"Sì ma cosa vuoi dirmi? Come hai fatto a trovarmi?"

Lui: "Hey ma quante domandeee
Comunque non ti preoccupare, nulla di che. Ti ho trovata con un'opzione su snapchat, che ti fa trovare gli utenti con il tuo stesso telefono nelle vicinanze. Siccome ho letto il tuo username varie volte sui social, ti ho aggiunta... Mi piace ciò che scrivi, molte volte mi trovo d'accordo con te quindi questo ahah"

Dopo 10 minuti gli rispose:

"Davvero? Leggi ciò che scrivo su twitter?"

Due minuti dopo un suo messaggio:

"Certo, leggo sempre i pensieri dei miei fan quando posso e ciò che mi scrivi molte volte mi fa sorridere o riflettere... Sei molto carina :)"

La ragazza quasi piangeva a leggere quelle parole. Sapere di essere una parte, anche se minuscola, della sua felicità era una sensazione meravigliosa. Gli rispose:

"Oddio, non sai quanto mi faccia piacere. Davvero. E' bellissimo quello che hai scritto..."

Lui dopo mezz'ora:

"Di nulla, è la verità. :) "

Isabella non sapeva veramente cosa scrivergli ora, sembrava che la conversazione fosse finita quando il telefono vibrò di nuovo:

"Senti, credo di essermi perso. Sono a Piazza Medaglie d'Oro, mi aiuteresti?"

Lei sorrise leggendo e scrisse:

"Certo ahahah dove devi andare?"

"Piazza Plebiscito. Come ci arrivo?"

"Prendi la metro per Garibaldi e scendi a Toledo o Municipio. Ti consiglio di scendere a Municipio così trovi meno gente.."

"Ok grazie.. Allora ci vediamo là?"

Isabella guardò il telefono incredula, leggendo e rileggendo la frase mille volte. Dopo due minuti di shock rispose:

"Là dove?"

"A Municipio. Alle 16, ok?"

"Va bene, allora ci vediamo lì!"

Isabella, da una parte felice e dall'altra spaventata, corse a prepararsi. Tanto se non lo avesse trovato si sarebbe fatta un giro là intorno, pensò. Non riusciva a credere a quello che stava per accadere, anche se era ancora tormentata dal dubbio che non fosse lui. Sentimenti contrastanti le invadevano i pensieri mentre indossava un jeans a vita alta non troppo stretto, un maglione bianco semplice e delle vans nere. Non si truccò troppo pesantemente per apparire più semplice possibile.

Quando fu pronta prese la borsa, le chiavi della macchina e uscì, non sapendo a cosa stava andando incontro.

Solo Due SatellitiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora