Mi sveglio, sentendo il freddo sulla mia pelle. Sbatto più volte le palpebre per mettere a fuoco dove mi trovo. Vedo la finestra aperta e la sveglia che segnava le sette del mattino, ma siamo matti? Chi è che si sveglia alle sette del mattino a metà Agosto? Mi metto seduta, tenendo il lenzuolo sopra il mio seno. Noto Jackson che era quasi all'uscita che si stava mettendo la giacca di pelle, dove l'ha presa non ne ho la minima idea... Così gli chiesi:
<<Dove vai?>>
<<Da alcune parti...>>dice rimanendo sul vago.
<<A fare cosa?>> chiedo sempre più curiosa e insistente.
<<Niente che ti riguardi.>>dice con noncuranza. Oh perfetto, ricominciamo col rispondermi male. Alle sette di mattino? No, non ho voglia di iniziare una giornata litigando. Così decido di restare il più calma possibile e chiedere spiegazioni gentilmente.
<<Perché te ne vai? Pensavi di pagare la notte in albergo e svignartela, trattandomi come una troia che si porta a letto una notte per distrarsi? È questo che pensi di me, che io sia una troia?>> ecco, giornata cominciata male.
<<No.>> dice seccato, serrando la mascella.
<<Allora perché mi tratti come tale?>>chiedo abbastanza seccata.
<<Perché noi non ci possiamo frequentare, chiaro? Questo è stato soltanto una sbronza, scommetto che non eri neanche consapevole di cosa stessi facendo.>> quelle parole sono come lame taglienti nel mio cuore. Devo trattenere le lacrime e continare.
<<No, ti sbagli. Io ero completamente sobria. Quindi per te è stata solo una sbronza?>> scuote la testa, guardandomi furente.
<<Perché non ci possiamo frequentare, poi?>> sbotto su tutte le furie.
<<Perché se prima ero un ragazzo "discusso", come dicono tutti, ora lo sono ancora di più! Ti porterei solo guai e io non voglio farti stare male!>> dice alzando il tono della voce.
<<Smettetela tutti, di dire che volete proteggermi! Non sono una bambola, cazzo! Poi ti stai basando su pettegolezzi, da quando in qua ti interessa cosa pensa la gente? Io ti amo, chiaro? Sto dicendo sul serio. Non me ne può fregar di meno di cosa dice la gente su di te, su di me o su di noi.>> sbotto disperata.
<<Quindi tu mi stai che non te ne frega un cazzo di cosa pensa la gente? Che staresti comunque con me?>> dice avvicinandosi a me, che mi sono messa in ginocchio al bordo del letto. Io annuisco, lui mi guarda serio negli occhi, con la mascella serrata. Dopo alcuni secondi, che sembrano secoli, si fionda sulle mie labbra, cogliendomi impreparata e facendomi cadere all'indietro.
***
L'ho pregato più volte di lasciarmi continuare a dormire, ma lui non ha volito sentire ragioni. Mi ha permesso di fare una breve doccia, per poi farmi vestire con gli stessi vestiti di ieri. Mi ha detto che saremmo andati a prendere dei vestiti, in un negozio più tardi. Intanto, andiamo in un bar a fare colazione. Io prendo una brioche al cioccolato e un succo alla pesca, come mio solito, lui prende una limonata che neanche beve.
Mentre ancora mi leccavo le dita sporche di cioccolato, comiciamo a camminare per non so dove. Così glielo chiedo:
<<Dove stiamo andando?>>
<<Tu e le tue stramaledette domane.>> sbuffa. <<Stiamo andando a prenderti dei vestiti!>>dice come se fosse la cosa più normale del mondo, quando non lo é. Ridacchio e gli dico:
<<Sai che non è normale, vero?>>
<<Propio per questo lo facciamo>> dice sorridendo e prendendomi la mano. In meno di un secondo ci troviamo davanti a Zara, non il miglior negozio di vestiti, ma non voglio certo lamentarmi. Entriamo e prendo una canottiera attillata bianca, dei pantaloncini, delle mutande e non mi fido a prendere il reggiseno lì, così mi impongo di resistere fino a che non prendo la mia roba dall'hotel.
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L'inizio di ció che non sarebbe mai finito
RomanceBeatrice è una semplice ragazza molto insicura e molto innamorata di Jackson. Finalmente la fine della scuola, l'occasione perfetta per dimenticarlo. Lei, però, non sa che una folle e bellissima coincidenza li farà rincontrare e tutto cambierà nella...