VIII

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Nel Capitolo precedente mi sono dimenticato di scrivervi una cosa.

Dal rigo 240 al 242 del cap. VII si può dedurre che Don Rodrigo era molto gettonato dal pubblico maschile e pure molto presente nei loro sogni a luci rosse. Perché?

Sentite: I Contadini, gli artigiani, al vederlo venire ( e già qui..) , si ritiravan rasente al muro ( insomma, si mettevano all'angolino), e di lì FACEVANO SCAPPELLATE.

Gente, vi rendete conto? Si scappellavano davanti a Don Rodrigo.

Per di più, l'autore del mio libro dice: Dal rito degli inchini si deduce la gerarchia sociale dell'epoca. C'è qualcosa di simile negli usi formali di oggi?

DIAMINE, CHI NON SI SCAPPELLA DAVANTI A QUALCUNO CHE VIENE? CEH, CHE DOMANDE.

Torniamo a sto benedetto capitolo VIII.

Gervaso e Tonio Cartonio entrarono nella casa der prete, mentre i felici sposi si nascondevano dietro la porta.

La mi bellissima prof del bienno ci spappolò le palle con la descrizione della camera suddetta. Dovevamo sapere che tutto era vecchio come lui e che la casa dell'azzeccaminchiate era idem con patate.

Il curato, contento come un pochi, contava i soldi che ir cugino di Renzo gli aveva dato.

Tonio: Ascorta bellino, un'è che mi poi fa la fattura? No sai, io sta roba la scarico. Se voi ti do ir codice fiscale e paghi pure l'IVA eh?

Ir curato fece una strage, ma alla fine iniziò a scrivere.

E fu proprio lì che TATANKETE! Spuntano Lucia e Renzo e iniziano la formula:

R: "Questa l'è la mi moglie"

L: "Questo l'è....."

Don Curato, sapendo cosa loro stavano pe fa, chiappa ir tappeto, lo butta addosso a Lucia, la arrotola come una piadina e la butta di giù dalla finestra. Chiappa la lampada e la sbatte in testa a Renzo, il quale vole scappà ir più presto! Scandalo, casino, bordello, rumori, insomma, tutto il paese si impaurisce pensando che sia successo quarcosa, dato che ir prete, ner ber mezzo della notte iniziò a sonà le campane! Gente, sonava le campane! Io boh.

Non avete idea, poi, der disagio che ir Griso e i su coglioni hanno provato quando so andati a casa di Lucia e un ti c'hanno trovato anima!

Dopo esser stati avvisati da un pargolino mandato dal morto di figa ( Fra Cris), decidono di scappare. Ricordo ancora che zia Cata ( la mia prof) ci fece un compito, 10 interrogazioni e 3478129 temi su questo capitolo. Non vi dico su quello dopo. In pratica, gli sposi aprono un lungo e triste monologo interiore guardando i monti che si lasciano alle spalle. Ora, francamente, Lucia, sì Lucia, parlo con te, ma che abbiamo fatto di male per meritare questo? Ti ho mai mancato di rispetto? Ti ho chiamato puttana quando non te lo meritavi? Non credo! Allora, ascoltami bene, perché mi sono dovuto sorbire giorni e giorni di spiegazioni riguardo il tuo belliiiiiiiiisssimo monologo interiore che mi ha provocato un'insufficienza nel compito?

Vabbè, nessun problema! Nei prossimi capitoli si parlerà di un personaggio che mi rappresenta tanto: LA MAIALA DI MONZA.



I Promessi sposi? ma che p***eDove le storie prendono vita. Scoprilo ora