Capitolo uno

102 4 0
                                    

Camila/You - Saving You - Capitolo uno

Your point of view.

Il viaggio verso il checkpoint fu silenzioso dato che non volevamo attirare l'attenzione degli ambulanti su di noi. Stavamo saltando da tetto a tetto e avevamo quasi raggiunto il checkpoint. Stavo camminando davanti a tutti, aprendo la strada e cercando una via tra gli edifici dato che il nuovo gruppo che avevo trovato mi stava seguendo molto strettamente. Dopo alcuni minuti raggiungemmo l'edificio giusto e potei vedere il nostro furgone, senza nessuno intorno, dato che molto probabilmente il mio gruppo si era nascosto dentro di esso. Tirai fuori un piccolo specchio dalla mia tasca e iniziai ad angolarlo in modo che riflettesse la luce del sole in direzione del furgone. La loro risposta fu immediata dato che il guidatore accese i fari della macchina per due volte.
"Siamo arrivati." Dissi prima di camminare verso le scale antincendio dell'edificio. Mi seguirono senza dire una parola mentre scendemmo le scale. Non c'erano ambulanti in vista quando raggiungemmo finalmente la strada e a quel punto la porta del furgone di spalancò. Mi aspettai di vedere Stefan, ma incontrai qualcuno di più basso.
"Kakiiiiiiiiiii!" Urlò la bambina di prima quando corse verso le braccia della ragazza con gli occhi color cioccolato. La sorella più grande cadde sulle ginocchia per lasciare che la più piccola le saltasse addosso, e la abbracciò forte.
"Sofi. Mi dispiace tanto scimmietta. Mi dispiace davvero davvero davvero tanto." Cominciò a scusarsi ancora e ancora, ripetutamente, mentre teneva la bambina stretta. Mi girai, non volendo più assistere a quella piccola riunione famigliare dato che non volevo sentirmi gelosa o piangere davanti a tutti. Camminai verso il furgone e incontrai Stefan questa volta. Aveva un sorrisino sulla faccia mentre assisteva alla scena che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi, incontrò finalmente il mio sguardo dopo vari minuti e sospirò sconfitto alla vista della mia faccia priva di emozioni.
"Oh andiamo. Non dirmi che questa piccola riunione di famiglia non ti fa piangere un pochino." Disse unendo le mani nel tentativo di implorarmi. Riportai il mio sguardo alle persone che avevo incontrato prima. Guardare tutti abbracciare la bambina quanto più forte possibile fece sciogliere e rompere il mio cuore allo stesso tempo perché desiderai di poter essere io quella in grado di abbracciare la propria sorellina. Però mi assicurai di non far trasparire le mie emozioni dato che Stefan mi stava guardando attentamente. Portai di nuovo il mio sguardo su di lui e alzai le spalle.
"Sinceramente non me ne frega un cazzo di ciò che fanno." Dissi prima di buttare la mia borsa nel retro del furgone, ma quando stavo per arrampicarmici sopra Stefan mi fermò.
"Non fare la cazzona. Dì almeno addio." Sospirai, mostrando il mio fastidio, e camminai di nuovo verso il gruppo con Stefan.
"Ciao ragazzi." Disse, facendo così finire tutti gli occhi su di lui mentre io me ne stavo un po' indietro.
"Oh Kaki, questo è Stefan. È lui quello che mi ha aiutato." La voce stridula della bambina disse ed io scossi la mia testa incredula alle sue parole. 'Certo,è stato Stefan quello che ti ha aiutata, nonostante io non ricordassi che sia stato lui a prendere un cazzo di grandissimo rischio per salvarti il culo' pensai prima di alzare lo sguardo ed incontrare quello della ragazza con gli occhi color cioccolato. Lei distolse lo sguardo quando incontrai i suoi occhi ed io mi girai non volendo più ascoltare quelle schifose scuse, non che me ne importasse qualcosa se fossi risultata scortese a non dire addio. Iniziai a camminare verso il furgone ma mi fermai quando sentì qualcosa strattonare la mia mano. Mi girai ed abbassai lo sguardo incontrando gli stessi occhi color cioccolato di Camila, solo in una versione più piccola. Continuava a strattonarmi la mano facendomi capire che voleva che io mi abbassassi al suo livello, cosa che feci dopo che la vidi supplicare. Mi ripetei di non abbassare la mia guardia e di non preoccuparmi di quella bambina, ma la sua somiglianza con la mia sorellina era difficile da ignorare. La fissai aspettando che iniziasse a parlare, ma fui chiaramente presa di sorpresa quando prese la mia mano ferita con la sua più piccola e la fissò, come se stesse la studiando.
"Mi hai salvato la vita. E hai salvato Kaki ed i miei amici." Sussurrò con lo sguardo ancora attaccato alla mia mano prima che poi lo rialzasse, facendomi incontrare i suoi occhi lucidi insieme al suo sorriso enorme. Stavo cercando di non cedere alla sua dolcezza, ma quando mi saltò addosso ed avvolse le sue braccia intorno al mio collo attirandomi in un abbraccio mi persi per un momento. Dimenticai tutto quello contro cui avevo lottato in quegli ultimi mesi e lasciai che il mio cuore freddo si riscaldasse e ricominciasse a battere per un secondo nel momento in cui lei mi tenne stretta come se fossi stata sua sorella.
"Grazie." Sussurrò, riportandomi alla realtà. Sbattei gli occhi un po' di volte prima di riassumere la mia faccia prima di emozioni e parlai.
"Io non abbraccio i bambini." Chiarì, e così facendo lei mi lasciò andare e si scusò velocemente. "Per quanto riguarda la cosa del salvataggio, tua sorella ha salvato me e Stefan ha salvato te. Io non ho fatto niente." Dissi alzandomi dalla mia posizione accovacciata e girandomi verso il furgone, ignorando lo sguardo ferito che mi stava dando. Incrociai gli occhi di sua sorella e lei sembrò infuriata con me per quella piccola rescissione. Lasciai solo correre e mi girai verso Stefan.
"Dì addio, il sole sta tramontando." Gli dissi prima di dirigermi verso il furgone.
"Aspetta!" Mi urlò Stefan, facendomi girare per guardarlo, ma lui si girò per guardare il gruppo un'altra volta. Sperai segretamente che non stesse per fare ciò che sapevo stesse per fare.
"Dove siete diretti?" Chiese e la voce rauca che che apparteneva alla ragazza con gli occhi verdi parlò.
"Dove i nostri piedi ci portano." Rispose.
"Siete vagabondi? Non avete un campo dove andare?"
"No, non lo abbiamo." Gli disse la ragazza bassa. Lui si girò verso di me, dandomi i suoi migliori occhi da cucciolo, e sapevo cosa stesse per fare.
"Potreste venire con noi." Disse, girandosi nuovamente verso il gruppo.
"Fottutamente fantastico." Borbottai, facendo cadere ogni paio di occhi su di me. Nessuno capiva la mia reazione, e neanche io la capivo.
In verità sì, la capivo. Di solito non mi era mai importato dei nuovi sopravvissuti, dato che rappresentano solo nuovi aiuti per combattere gli ambulanti. Ma con loro, la mia stessa sicurezza era a rischio, la sicurezza del mio cuore era a rischio, e sapevo che non ci sarebbe voluto molto tempo a quella bambina per rompere le mie barriere.
"Siamo in una città non molto lontana da qui. Siamo in 51 e voi siete i benvenuti. Ci sono bambini, così Sofi non sarà sola e siamo ben protetti." Stefan continuò col discorso di quanto fantastico fosse il campo ed io rimasi solo lì a sperare che loro rifiutassero l'offerta. Ma dopo le parole pronunciate da Camila seppi di essere fregata.
"Daremo il nostro meglio per andare d'accordo con ognuno di voi e ad aiutarvi, se ci farete entrare." Disse, facendomi guardare nella sua direzione per notare che lei mi stesse già fissando. Lo sguardo nei suoi occhi mi fece capire che le sue parole erano dirette a me e odiai quello. Non c'era una singola possibilità che la lasciassi entrare, né lei o sua sorella o qualcun altro tra loro. Non mi importava di nessuno eccetto me stessa, ed ero decisa a mostrarglielo.

----------

Eravamo tutti nel retro del furgone quando Stefan iniziò a guidare verso il campo. Gli altri due ragazzi erano con lui nei sedili davanti ed io ero dietro con le ragazze, nel caso qualcosa andasse storto. Ero seduta pacificamente e stavo guardando il cielo, cosa che facevo molto spesso, ma ritornai alla realtà quando sentì una mano soffice prendere la mia. Abbassai gli occhi e vidi lo sguardo di Sofi rivolto al mio bendaggio mentre cercava di snodare il nodo che avevo fatto.
"Cosa stai facendo?" Le chiesi, aggrottando le sopracciglia.
"Sto cercando di vedere il tuo taglio. Voglio vedere se si è infettato." Sussurrò ancora focalizzata sulla mia mano.
"Non lo è. Lo sentirei se lo fosse." Dissi, cercando di ritrarre la mia mano.
"Voglio solo esserne sicura..." Rispose non incontrando ancora i miei occhi.
"Sofi. Smettila." Dissi tirando via la mia mano con forza. Lei mi guardò con un sguardo terrorizzato.
"Stavo solo cercando di aiutare." Sussurrò.
"Non mi serve il tuo aiuto." Scattai, facendola annuire lentamente prima che ritornasse a sedere sulle gambe di sua sorella. Tutti mi stavano lanciando uno sguardo omicida e ad essere sinceri ,quando vidi lo sguardo ferito sulla faccia di Sofi, avrei voluto spararmi. Ma lo sguardo sulla faccia di Camila mi spezzò, era come se stesse cercando di leggere la mia mente. Non sembrava arrabbiata con me, sembrava solo dispiaciuta e toccata. Era strano, ma lasciai correre.
Era per il meglio, dovevo proteggere il mio cuore, perché non sarei stata in grado di reggere un'altra perdita di qualcuno a cui tenevo. Questo era il perché avevo smesso di preoccuparmi per le persone. E aveva sempre funzionato, fino a quel momento.

Saving You - traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora