È ormai giunta l'ora.
Non sono pronta a presentarmi a quella cena.
Dopotutto, oltre ad avere un raffreddore molto pesante ho un peso sul cuore che di sicuro non può andare via con un'aspirina.
Ma questa è la sera in cui tutto può passare, può esser chiarito, od almeno spero.
Alla cena non manca nessuno: Colin con la compagna, Emilie, Sean... Lana.
Queste gonne anche fuori dal set fanno male, soprattutto fuori.«Jen, accomodati!» - mi dice Sean.
Mi sento abbastanza a disagio.
Conosco tutti, ma non mi sento, come dire, me stessa fra di loro.
Ho voglia di togliere quella maschera, ma non credo che questa sia la serata giusta per farlo.
Al massimo posso solo abbassare le mie difese.«Hei Jennifer, come ti senti, meglio?» - mi dice Lana nell'orecchio, mentre mi tocca la spalla come per dirmi che per qualsiasi cosa lei è disponibile.
La festa è entrata nel vivo, ed il volume è ad altissima voce.
Ma questo baccano non disturba nessuno poiché Sean abita in una villa fuori città.«Meglio, grazie Lana...»
«In questi ultimi tempi mi stai ringraziando parecchio inutilmente! Sono domande fatte perché a te ci tengo, lo sai.»
Lo so.
Lo so? Davvero?
«Gra... Cioè... Vuoi bere? Ho sete, se vuoi ti posso prendere qualcosa.»
«Una birra se non è di disturbo.»
«Tu non sei mai di disturbo.»
Cazzo, come mi viene di dirle così?Dopo aver bevuto tutte e due una birra presa a quello che può essere paragonato ad un buffet, balliamo insieme agli altri.
Mi stavo inaspettatamente divertendo, anche perché non credevo potessi passare così tanto tempo con Lana in questa serata.
Non c'erano i figli, ma soprattutto il marito.
È la mia occasione, continuo a ripetermi, ma non ne faccio mai una buona.
Faceva troppo freddo, così per riscaldarci io e Lana decidiamo di bere qualche birra in più rispetto al previsto.
L'unica cosa che percepisco è un ammasso di luci e di suoni che entrano nella mia testa come martelli pneumatici.
Non riconosco nessuno, vedo solo macchie colorate.
Metto a fuoco e scorgo Lana in lontananza.
L'ho persa dal mio campo visivo, ed in questo stato chissà come l'ho ritrovata.
Le chiedo di venire un attimo lontano da tutti gli altri poiché ho qualcosa da dirle.«Lana, io... Cioè...io»
Lana inizia a ridere ed io la seguo a ruota. Siamo troppo ubriache per essere serie, nemmeno io ci riesco.
«Per favore, non farmi ridere, che devo dirti una cosa...»
«Mi dica Signorina Swan, mi dica, faccia presto che devo tornare al mio lavoro.» - continua a ridere.
«Sindaco Mills, io...» - rido anche io, ma questa volta per l'ansia mi sale in vena.
«Non ho tanto tempo.» - mi dice indicandomi l'orologio sul polso sinistro, mentre la birra nel bicchiere nella sua mano destra oscilla proprio come lei.
«Io la... La amo Sindaco Mills.»
L'ho detto, certo, da ubriaca, ma l'ho detto.
Ci fissiamo negli occhi per secondi interminabili.
Il bicchiere che aveva in mano cadde per terra.
«Burlona.» - mi dice ridendo.
Adoro la sua risata ma mi sta iniziando ad innervosire.
«Non scherzo.»
Avremo perso anche i lumi ma quel momento è più serio del previsto.
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Fuori dagli Schemi
FanfictionE se Lana Parilla (Regina Mills) e Jennifer Morrison (Emma Swan) avessero qualcosa in comune oltre lo schermo?