Capitolo 5

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Il bicchiere caduto a terra ha fatto più rumore della musica in sottofondo.
Improvvisamente è calato il silenzio più totale attorno a me e Lei.
Sento solo il mio cuore battere all'impazzata.
Niente è mai stato così intenso come questo suo silenzio, come quel suo sguardo fisso sul mio, attento, ma sulla sua.
Uno sguardo che scruta fino in fondo alle pieghe di ogni mio respiro, che fatico ed emanare.
Preferirei sprofondare che sorreggere Lei.
Fa male.
Troppo.
Quei pochi secondi di agonia sembrano scorrere più lenti del tramonto in estate.
Vorrei solamente una sua parola, un suo gesto.
Vorrei capire cosa c'è in lei.
La vedo solo alzarsi, con la freddezza di chi hai appena tradito, e va via, raccogliendo i cocci non solo del bicchiere schiantato al suolo.
Chissà se domani ricorderò, ricorderemo.
Chissà se accetterà mai le mie parole.
Intanto il freddo aumenta, e la testa scoppia.
Esile, riesco ad alzarmi ed a comprendere che forse, non tutte le favole hanno un lieto fine.
Senza dire niente vado via dalla festa e mi dirigo verso l'auto.
Vedo una sagoma in lontananza appoggiata alla sua auto con i gomiti sul tettuccio e le mani al volto.
La osservo a lungo, quasi a contemplarla nella sua oscurità.
Si gira verso di me, e mi fissa.
È Lei.
Si allontana dalla sua auto e mi raggiunge con tutta la sua eleganza.
È ormai a pochi centimetri da me.
Un peso troppo grande da sostenere.
Mi prende la mano con delicatezza.
Il suo profumo mi entra fin dentro al cervello.
La stringe, e me la porta al cuore.
Non so con esattezza cosa stia facendo.
Vedo solo che le sue labbra rosse si muovono con sensualità.
Non riesco a concentrarmi sulle sue parole, non solo a causa dell'alcool.
Mi confonde, mi fa impazzire.
Ho capito solamente che lei ha una famiglia, ed io solamente un mazzo di fiori da offrirle.
Le dispiace.
Forse non è poi così ubriaca come credevo.
È fin troppo lucida per avermi capita fino all'ultima goccia di speranza, che ormai si è asciugata.
Ho sonno.
Nonostante tutto mi prende e mi porta a casa.
Non riesco a guidare, e mi porta a casa.
Impossibile non amarLa.
Le sorrido.
Dopotutto non è stronza.
Mi ha capita.
Certo, non ha condiviso questa mia parte con lei, ma mi ha capita, e mi sarà vicina.
Credo nelle favole e nel loro lieto fine, ma non è questo il caso.
Mi ha portata a casa.
Mi ha salvata, in tutti i sensi.

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