Erano passati ormai quasi ventitre anni da quando l'esercito della Terza Terra si macchiò di quell'orribile crimine che neanche il tempo avrebbe mai potuto cancellare.
Rimasto dipinto indelebile negli occhi di migliaia di innocenti il giorno in cui l'uomo perse per sempre la sua umanità, il giorno in cui, sotto il comando di Re Sirius Behemont l'esercito saccheggiò, distrusse e arse ogni baracca al di fuori delle mura della capitale Irmengard. Il sangue dei Bruti tinse di rosso le colline soffocando sotto il suo manto viscoso ogni fiore, ogni filo d'erba e ogni anima che non era stata veloce abbastanza da potersi salvare. Bambini, donne, anziani, nessuno venne risparmiato, la vita stessa tremò sotto i pesanti fendenti delle guardie reali.
Quale fosse il vero motivo dietro tanta atrocità non venne mai rivelato, intere pagine di storia vennero strappate dai libri nel tentativo di mettere a tacere l'orrore che ancora ristagnava sulle colline.
Il silenzio più fitto avvolse ogni cosa ma, come molto spesso accade, la verità si rivelò troppo forte per lasciarsi domare al punto che, quando nessuno più se lo aspettava, questa tornò a bussare alle porte della Terza Terra più violenta che mai.
Appena un anno dopo il bagno di sangue i Bruti decisero di ripagare gli abitanti di Irmengard con la stessa disumana cortesia che era stata mossa loro in passato. L'esercito venne colto completamente alla sprovvista e per due giorni la città si trasformò in un orribile macelleria. La popolazione venne più che decimata, i cadaveri ammassati ai bordi delle strade privati di ogni dignità. La rabbia, la sofferenza e la crudeltà umana dominarono su tutti gli animi avvelenandoli nel profondo fino a quando Re Sirius decise di porre fine a quell'inferno incontrando il capo dei Bruti Hetharan il Vendicatore nelle segrete del Palazzo Reale. Nessuno seppe mai cosa si dissero per tutto il tempo in cui rimasero rinchiusi in una cripta dei sotterranei ma quando vi riemersero la storia era ormai stata scritta. Alcune anime vennero salvate altre, invece, condannate per sempre.
Quel che accadde dopo la ritirata dei ribelli Bruti rimane tutt'ora sfumato in un milione di profezie diverse anche se tutte accumunate dalla consapevolezza che ogni tregua ha il suo prezzo e che il perdono, quasi sempre, viene pagato più caro della pena stessa. Irmengard, alla morte del reggente Sirius Behemont, avrebbe dovuto sacrificare ai Bruti il secondo figlio maschio della Corona per riscattare gli errori commessi dal padre. Il Re, ormai in ginocchio, tentò di barattare il perdono della sua gente con la propria vita ma Hentharan il Vendicatore rifiutò categoricamente. Solo lo scorrere di sangue innocente avrebbe potuto ripagare i Bruti per le atrocità subite e se la Capitale non avrebbe accettato l'accordo o, anche peggio, se non lo avrebbe rispettato sarebbe stata spazzata via da una furia senza eguali di migliaia di ribelli in rivolta. L'unica certezza rimasta tra quelle mura era che i Bruti avrebbero avuto la loro vendetta, in un modo o nell'altro.
La Regina quasi impazzì all'idea di dover dare alla luce un figlio solo per poi condannarlo a morte certa ma quando il popolo terrorizzato ed esasperato tuonò la sua volontà inevitabilmente la donna più potente della Terza Terra divenne schiava della sua stessa gente. In meno di tre anni due nuove vite sbocciarono all'interno del Palazzo Reale, fu prima il turno di Attilius e poi quello del piccolo Alexander II, Alexander II Behemont il Predestinato.
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Crown of Slivers ( Concorso Fantasy di AShootingStarISee )
Fantasy" Credo davvero che alla fine del viaggio non abbia più molto senso continuare a sperare, è tutta qui la mia vita. Guardami oh Madre... Sono io, tuo figlio, il secondogenito della famiglia Behemont reggente della Terza Terra. Sono colui che non sarà...