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'Mi manchi' disse, con un accenno di rimorso nella sua voce.

'No' gli dissi, 'Non hai nessun diritto di fare questo.'

Le mie spalle cominciarono a tremare mentre cercavo di farmi forza.

' Non hai nessun diritto di ripiombare nella mia vita così. Come ti permetti?'

Lui fece qualche passo e si avvicinò pericolosamente a me. Con il suo indice affusolato asciugò una lacrima che era fuggita dai miei occhi arrossati, ma io spostai la sua mano con una violenza inaspettata che stupii entrambi.

'Ho pianto così tanto quando te ne sei andato. Il mio cuore è andato in pezzi, ogni minuto di ogni giorno, in più pezzi di quanti compongano il mio cuore. E tutto quello a cui tu riuscivi a pensare era lei. Ho sofferto molto più di quanto fosse giusto. Quindi ora come ti permetti di tornare da me e dirmi che ti sono mancata?'

'Mi dispiace' fu tutto quello che fu in grado di dire, e una risata amara lasciò le mie labbra.

'Ti dispiace?' feci eco alle sue parole, mentre la mia voce si faceva sempre cupa.

'No. A te dispiace che io non abbia reagito nel modo che ti aspettavi. Ti dispiace che io non sia corsa tra le tue braccia e ti abbia implorato di tornare. Ti dispiace che i tuoi giochetti non abbiano più alcun effetto su di me. Ma non sei dispiaciuto per quello che hai fatto.'

Lui inizialmente sembrò confuso, solo per un momento,  poi uno sguardo di chiarezza si fece spazio nei suoi occhi mentre tirava fuori il suo asso nella manica.

'Io ti amo ancora. Sei l'unica che io abbia mai amato.'

I suoi occhi infondevano sincerità e avrei potuto credergli; dio sa quanto avrei voluto credergli, ma non lo feci.

' Vaffanculo.' gli dissi, mentre le lacrime ora scendevano liberamente rigando le mie guance. 'Fanculo tu e le tue bugie. Fanculo alla tua incapacità di provare emozioni. Fanculo al tuo perverso bisogno di spezzare i cuori e di incasinare i sentimenti altrui. '

Afferrai il mio cappotto e corsi fuori per strada. Lui non cercò di fermarmi, ma qualche minuto dopo lo schermo del mio cellulare si illuminò e un suo messaggio si fece spazio sulla schermata:

'Dammi un'altra occasione. Ti prego.'

Potevo a malapena vedere per via delle lacrime che mi annebbiavano la vista, ma riuscì comunque a scrivere una parola è quella fu sufficiente:

'Vaffanculo.'













Estratti da un libro che non scriverò mai.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora