– Maledizione! – imprecò Il Sultano Mehmet, mentre lanciava verso l'ufficiale che aveva di fronte una coppa d'oro massiccio e incastonata di zaffiri, presa durante il saccheggio del monastero di Aghios Theodoros, poco lontano da Costantinopoli.
L'uomo aveva le vesti lacere e sporche di sangue, cenere e fango. Dalle sue condizioni si poteva facilmente dedurre che doveva aver partecipato in prima linea all'assalto della notte. Uno scontro che per il Sultano doveva essere quello decisivo. Quello che gli avrebbe aperto le porte della città infedele di Costantinopoli. Il premio ambito da ogni condottiero dell'Islam fin dal primo assedio arabo nel sessantaseiesimo anno dall'Hijra.
– Maestà... – iniziò l'uomo con voce stanca e tirata, ma venne subito bloccato dalla furia del Sultano.
– Non mi interrompere con le tue deboli e patetiche scuse! La città di Konstantinos, la Regina delle città, doveva cadere oggi! –
Gli occhi di Mehmet erano terribili, mandavano lampi ed erano pervasi da una rabbia a stento trattenuta. La pelle era tirata sui sui alti zigomi. La pelle, in genere bianca e ben curata, era ora rossa per l'ira. Gli occhi dai riflessi dorati avevano una espressione ferina. Vista la furia del Sultano, pochi avrebbero avuto il coraggio di parlare ancora, ma il generale lo fece. Segno dell'incredibile sprezzo del pericolo e dell'indomito coraggio che lo aveva sempre contraddistinto in ogni scontro da lui sostenuto.
– Maestà, nessuno si aspettava che avessero ancora una così grande riserva di fuoco greco, e soprattutto che l'avessero tutta accumulata alla Porta di San Romano-
– E dove l'avrebbero potuta mettere secondo te? Siamo stati giorni a sbandierargli in faccia i nostri preparativi per l'assalto! –
– Mio signore, i suoi soldati hanno combattuto eroicamente per lei, nessuno si è risparmiato, fino all'ultimo barlume di energia vitale. siamo riusciti anche ad uccidere il capo dei demoni –
– Cosa? Stai parlando di Giovanni Giustiniani? Siete certi della sua morte? –
– Non proprio certi mio signore, però tutti l'abbiamo visto cadere con la corazza perforata da una pallottola di uno dei vostri giannizzeri –
– Bene, finalmente una buona notizia. Con una ferita del genere se non è morto spirerà presto. Voglio che al soldato sia dato un premio. Penso che vada bene come ricompensa una promozione, con un aumento di paga e una somma in oro –
– Mi dispiace contraddirla maestà, ma l'eroico Selim è perito insieme a migliaia di altri nostri soldati nella trappola incendiaria della breccia di San Romano –
– Buon per lui, vuol dire che ora è insieme alle vergini urì nel giardino di Allah, godendo dei loro magnifici corpi e delle prelibatezze che si merita ogni combattente che perde la vita combattendo per la fede. Mandate una somma alla sua famiglia d'origine, se ne ha ancora una. Ora hai il mio permesso di andartene, considerati dimezzata la paga per un mese, come punizione per la tua negligenza nell'attacco –
– Sarà fatto, mio signore – assentì l'uomo, facendo un profondo inchino prima di uscire dalla tenda. Appena uscito poté rilassare la sua espressione distaccata: era profondamente sollevato, visto che il Sultano non era aduso a elargire pene così lievi a chi non lo soddisfaceva.
All'interno tenda una persona uscì dall'oscurità, una giovane donna appena adolescente, vestita solo con dei nastri di seta dorata, quasi trasparenti, e senza velo. Si avvicinò alla pila di cuscini dove era adagiato Mehmet e iniziò a massaggiarlo sulle tempie, in modo lento e misurato. Un ghigno trasformò il suo viso angelico in quello di un animale da caccia, con un'espressione che faceva trasparire l'immensa crudeltà che si celava dietro quei bellissimi occhi color verde lucente, seminascosti dalla lunga capigliatura color ebano, che rendeva il suo viso quasi etereo:
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Cronache di Bisanzio, la Rinascita
Ficção HistóricaLe Cronache di Bisanzio sono un ucronia ambientata in un Rinascimento alternativo, dove Costantinopoli non cade nel 1453 ma perdura e rifiorisce, ritornando ad essere uno Stato forte e potente, che gioca un ruolo di rilievo nell'alba dell'Età Modern...