CAPITOLO 3_Lavoro e consegna

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Feci un ultimo respiro e spinsi con tutte le mie forze cacciando un ultimo e straziante urlo, finchè non sentii il mio bambino scivolare fuori da me. Lasciai cadere la testa sul cuscino esaurite le energie e attesi di sentire il primo pianto del mio bambino ma, non senti nulla.

La camera era così tranquilla  che si poteva sentire il ticchettio dell'orologio sulla parete. Guardai giù verso il fondo del letto e vidi Elizabeth, e le due infermiere riunite intorno al dottor Gabriel che fissavano il fagotto che aveva in braccio. Erano tutti incantati a fissare il fagotto come se fossero in trace.

"Cosa c'è che non va? E' nato morto?" strillai spaventata.

"No, lei sta benissimo" mi rispose Elizabeth dolcemente.

Lei? Per qualche ragione ho sempre immaginato che sarebbe stato un maschietto, ed è anche per questo che non ho mai voluto sapere il sesso del bambino. Il Dottor Gabriel mi si avvicinò e mi mise la bambina in braccio. Quando la osservai rimasi a bocca aperta e pensai che fosse la cosa più bella al mondo.

Era bellissima, la sua testa era piena di ricci, piccoli ricci neri. Aveva una bella pelle abbronzata che emanava una lieve luce soffusa. Aveva lunghe ciglia che sicuramente le persone si sarebbero chieste se fosse truccata, e sotto quelle ciglia bellissime vi erano due occhi a mandorla color nocciola con al centro un cerchio d'oro.

"E' l'immagine sputata di Luciano" sussurrò mia cugina, quando la sentii mi si formò un nodo in gola .

"Si lo è"

"Abbiamo bisogno di scoprire dove si trova quel bastardo, in modo tale che si prenda le sue responsabilità di padre, non dovrebbe farla franca in questa maniera!" sbraitò Elizabeth.

Io non dissi nulla, anche perchè lei non sapeva la verità come il dottor Gabriel. Avevo lasciato credere a mia cugina e ai miei genitori che Luciano mi avesse preso la verginità e poi mi avesse lasciata di punto in bianco. Non c'era modo di dir loro la verità su quello che era successo con lui, perchè tanto non avrebbero capito e avrebbero pensato che stessi mentendo per non parlare che mi avrebbero detto di essere impazzita.

I miei genitori avevano già cercato di costringermi ad abortire e quando avevano capito che io non avrei fatto come volevano mi avevano rinnegato all'istante. Al contrario mia cugina mi appoggiava nella mia decisione e insistè ad accogliermi in casa sua subito quando lasciai il college. Non avrei saputo cosa fare senza Elizabeth e il dottor Gabriel.

"Staremo bene anche senza di lui non ne abbiamo bisogno" sussurrai alla mia bambina. In quel preciso istante la fece una cosa decisamente strana. Si girò e mi guardò sorridendomi come se mi stesse veramente capendo. Quando la guardai sembrava che un lieve bagliore intorno alla testa la stesse illuminando e che delle piccole ali le spuntassero dalla schiena così decisi che il suo nome sarebbe stato Angelica, perchè bella come essi.

Quando le infermiere vennero a prendere Angelica per cambiarla, non avrei voluto separarmi da lei. Non riuscivo a credere che fosse nata, mi stava dando talmente tanta felicità. Angelica era il mio solo piccolo miracolo. Mi chiesi se anche Maria avesse provato le stesse sensazioni quando vide per la prima volta Gesù bambino. Mi aspettavo quasi la comparsa dei tre Re Magi  da un momento all'altro.

La osservai molto attentamente dormire tra le mie braccia. Avevo così tante domande. Angelica avrebbe avuto delle abilità speciali o altre qualità oltre la sua bellezza ipnotizzante? Mi chiedevo se sarebbe tornato Luciano a prendersela? mi sentii improvvisamente iperprotettiva.

Dissi alle infermiere che io e Angelica non avremmo avuto nessuna visita oltre a Elizabeth. Divinità o no, se voleva Angelica avrebbe dovuto passare prima sopra il mio corpo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 19, 2015 ⏰

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