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CHIARA'S P.O.V.
Preparai la tavola e lasciai Adam davanti ai fornelli ad aspettare che l'acqua per il the bollisse. Non avrei mai immaginato di poter passare una notte e una mattina con il ragazzo che avevo odiato fino a due giorni prima. Solo ora avevo notato che si era tagliato i capelli, somigliava ad un soldato, gli dava un'aria da persona matura ma ovviamente non lo era, non dovevi aspettarmi nulla da lui. Andai in cucina e iniziai a preparare i waffle. Mi cadde la farina a terra e mi ritrovai completamente coperta di farina; anche Adam era stato colpito dalla bomba atomica che avevo appena fatto esplodere. Si avvicinò pericolosamente ridendo.
"Che cazzo ridi?! Non vedi cosa è appena successo?!" Lui però non sembrava voler smettere di ridere, ma dopo poco, vedendo la mia faccia seria fece due passi avanti, mi circonda con le piaccia e sussurrò al mio orecchio:"sei bellissima anche coperta di farina, non ti preoccupare"
A quella frase arrossii violentemente e sono certa che lui se ne sia subito accorto dato che mi lasciò un dolce bacio sulle mie guance roventi. Ma come faceva ad essere così dolce e sexy allo stesso tempo?! Aspetta aspetta.. Non dovevo pensare a queste cose. Lo guardai, mi mossi lentamente verso il suo orecchio, gli morsicai il lobo e gli sussurrai un "lo sapevo già tesoro" per provocarlo. Mi prese per i fianchi, mi allontanò da sé e mi disse modesto e sorridente:"stronza, non puoi provocarmi in questo modo, solo io posso"
A quella frase scoppiai a ridere, stavo per contrattaccare quando sentii un terribile odore di bruciato. Cazzo cazzo cazzo cazzo i waffle!! Adam aprì piastra per far vedere l'impasto completamente nero e ustionante. Adam salvò la cucina, ma perse praticamente la mano hahaha. Si ustionò due dita e il petto a causa della nube di vapore che era esplosa quando aprì la piastra. Dopo aver sentito imprecare riuscii a farlo stendere sul mio letto per mettergli la pomata apposita sulle zone ustionate. Prima legai le due dita insieme per non farle muovere e con un tela le fasciai per non fare andare a contatto con niente altro che potesse farle bruciare. Poi dovetti medicare il petto
"Posso?" Gli chiesi timorosa prima di mettermi a cavalcioni su di lui.
"Certo, basta che fai piano"
Piano piano mi misi a cavalcioni su di lui in po in imbarazzo.. mi guardò comprensibilmente a disagio.
Iniziai a spalmare lentamente la crema, con movimenti circolari e lo fasciai come avevo fatto precedentemente con le dita. Mentre ero impegnata nel mio lavoro sentii le sue dita accarezzarmi la coscia dolcemente. Anche se era una cosa infinitamente dolce e mi stavo sciogliendo dissi:
"Giù le mani Adam"
Ci rimase un po male ma quando ebbi finito di medicarlo gli dissi un dolce grazie e mi alzai per andare a pulire la cucina.

Tra Le Sue BracciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora