Fourth chapter - What about Aria's problem?

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NOTA IMPORTANTE: LEGGETE L'ANGOLO AUTRICE ALLA FINE DEL CAPITOLO!

Ecco appunto, come avevo immaginato svolgeva un lavoro degno di lode, a differenza del mio.
-Capisco- mi limitai a dire.
Consumammo la nostra colazione in religioso silenzio che fu interrotto da Noah -Zio mi sto annoiando, posso andare a giocare?- propose il piccolo.
-Certo vai al parco qui di fronte, ma chiedi prima ad Aria se vuol venire con te- gli rispose Louis pacatamente, ma qualunque sarebbe stata la risposta del bambino di certo non avrei lasciato mia figlia da sola con lui senza il mio controllo.
-Non credo sia il caso, preferisco tenere Aria nel mio campo visivo, ma grazie lo stesso- m' intromisi io.
-Li possiamo controllare dalla vetrata, dai cosa vuoi che accada, tanto a breve pago il conto e ce ne andiamo- disse con fare sbrigativo.
-Va bene- acconsentii -ma comunque il conto lo pago io- ribattei subito e lui mi rispose con un sorrisetto impertinente.
-Vuoi venire a giocare con me?- chiese a tal punto Noah, volsi il mio sguardo ad Aria che annuì e scese dallo sgabello, cosi facendo i due bambini uscirono dal locale.
-Lo sai vero che non lascerei mai pagare realmente una donna?- mi disse riposando lo sguardo su di me.
-Si, ma per stavolta farai un' eccezione dato che l'incidente l'ho causato io- dissi finendo il mio caffé.
-Allora mi toccherà rimediare ed offrire io a te qualcosa la prossima volta- disse accennando un sorriso. Cosa? Quindi ci sarebbe stata una prossima volta? Pensavo che per lui fosse solo una sorta di risarcimento, non che non mi faccia piacere chiariamoci.
-Vado a pagare il conto- dico alzandomi, e lui mi imita.
Una volta usciti dal locale andiamo subito verso il parco per prendere i bambini, e ci guardiamo intorno.
-Oh ecco Noah- suggerisce Louis volgendo gli occhi ad uno scivolo rosso dove vi era il nipote.
Ma Aria? Dov'è mia figlia?
-Aria- lo dico quasi come un bisbiglio -eh?- cerca di chiedermi Louis, ma ad un certo punto il panico che si era insediato in me viene rimpiazzato dalla disperazione -Aria! Oddio dov'è mia figlia?- urlo quasi mettendomi le mani nei capelli.
A quel punto anche Louis guardandosi intorno sembra rendersi conto della sua assenza e corre verso il nipote -Dov'è andata Aria?- gli dice con serietà facendolo scendere dallo scivolo.
-Non lo so, ma non parlava con noi- dice indicando gli altri bimbi attorno -e quindi gli altri si sono arrabbiati, io ho cercato di difenderla ma zio era davvero noiosa!- dice il piccolo gesticolando.
Non ci credo, sapevo che non era una buona idea lasciarla sola con altri bambini, sapevo che non avrebbero capito mia figlia, ed è colpa mia che avrei dovuto proteggerla invece che esporla al dolore, alla delusione di non riuscire a farsi nuovi amici, e allo spavento che si sarà presa stando sola.
-Noah, dov'è andata l'ultima volta che l'hai vista?- chiede Louis quasi scioccato.
-Non ne ho idea, gli altri l'han mandata via ed è corsa lontano piangendo- dice Noah ora forse un po spaventato del guaio che si era creato.
-Nathalie tranquilla la troveremo a breve- dice Louis poggiandomi le mani sulle spalle, ma io sono come in trance -Aria! Sono Louis dove sei?- inizia a gridare Lou, correndo per sperare di avvistarla tra le giostre o su qualche panchina, ma il sangue mi si gela nelle vene, perchè so, so che nessuna risposta arriverà da parte di Aria e saremo noi a doverla trovare.
-È inutile che la chiami- dico asciugandomi una lacrima che nemmeno mi ero resa conto di avere -lei non risponderà a nessuno, nemmeno a me che sono la sua mamma, dovremo trovarla noi- dico nella consapevolezza e nella rassegnazione.
Ma il ragazzo occhi cielo mi guarda stranito, poi senza far domande si mette a cercarla senza più urlare, ed io sembro svegliarmi dal mio stato di trance dato che lo imito nella ricerca di mia figlia.
Mi guardo intorno ma nulla, inizio ad infilarmi anche nelle giostrine minute per vedere se si trova nascosta in una di esse, ispeziono le panchine nascoste tra i cespugli ma nulla.
Torno al centro del parco e mi abbasso con le mani sulle ginocchia, non so se per l'affanno o per il dramma che sto vivendo, ma inizio a singhiozzare.
E poi vedo una margherita posarsi ai miei piedi, alzo lo sguardo e vedo il sorriso incerto di mia figlia, ed è come se tutta la paura sparisse con lei li di fronte a me. La stringo forte a me -sei qui- dico stringendola a me -sei qui- mi ripeto. Poi la sollevo tra le mie braccia e chiamo Louis che dopo un paio di volte si gira e viene verso di noi.
-O grazie al cielo, l'hai trovata!- dice col fiatone.
-Si- mi limito a dire sorridendo e scompigliando i capelli ad Aria.
-Noah vieni subito qui- sento dire a Louis con voce autoritaria -chiedi scusa ad Aria per come l'avete trattata e quello che le avete detto- dice fermamente.
-Ma zio era lei ad ignorarci non rivolgendoci la parola, non noi- dice il bambino con voce cantilenante.
Oh Noah, se solo sapessi, se sapessi quante volte sia successo questo, se sapessi quante volte Aria è stata incompresa come oggi, quante volte ho desiderato anche io che mi parlasse, quante volte ho desiderato sentirmi dire da lei anche una sola parola, giusto per sapere che suono aveva la parola "mamma" uscita dalle sue labbra, ma non è mai successo, ed in cuor mio so che non accadrà mai, ma ci spero ancora.
Ma Noah è solo un bambino, un piccolo bambino che come tanti altri ama giocare con gli altri bambini, ed evita gli antipatici che gli tengono il muso, non era colpa sua.
Quindi ingoio il groppo che ho in gola -lascia stare Louis, non è stata colpa sua- dico rassicurandolo -siamo entrambi in ritardo per il lavoro, meglio andare, ciao- dico per poi incamminarmi verso la macchina.
-No aspetta Nathalie, mi spiace davvero, non avrei dovuto insistere per farli andare a giocare soli, permettimi di rimediare- dice confuso e un po dispiaciuto -non è colpa tua davvero, ci sentiamo- dico sorridendo prima di avviarmi definitivamente verso la macchina.
Il suo -ciao- arriva quasi ovattato alle mie orecchie.

/NA:
Allora innanzitutto non so come chiedere scusa per presentarmi qui dopo quasi un anno, davvero, e starete pensando "con che coraggio si presenta questa dopo un anno?" bene, mi prensento col coraggio di chi ama scrivere, e lo fa per se stesso e nessun altro.
Fin ora questa storia non ha ottenuto commenti, non so se è perchè non piaccia o perchè non ve ne tiene di mettere insieme due parole in una frase per darmi un vostro parere negativo o positivo che sia.
Perciò vi dirò con la massima sincerità, continuerò a scrivere indipendentemente dalle letture, i voti e commenti, continuerò a scrivere, fosse una volta a settimana, una al mese o all'anno che sia.
Ovviamente se riscuoterá più successo con altri commenti ecc... prometto di aggiornare con regolaritá e di scrivere per voi lettori che vi entusiasmate per la mia storia.
Fino ad allora scriverò solo ed esclusivamente per me stessa, aggiornando quando riuscirò a ritagliarmi del tempo libero.
Non vi intrattengo oltre.
Un bacio, Lexie xx

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 24, 2016 ⏰

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