10° You'll follow me down.

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"Non fidarti mai di me,domani non ci sarò più,

sono uno che crede di volare e finisce per scappare per non strisciare o stare al passo del mondo.
Non fidarti, siamo uomini sbagliati noi, confondiamo la fantasia e la menzogna e sogniamo solo fuori dalle lenzuola.
Abbiamo una strada che ci chiama sempre e un cuore che non sa aspettare mai...fuoco nei polmoni e alcool nelle ferite
che portiamo come vestiti di gala e non sai mai quanto sono vere e quanto romanzate.
Non fidarti, non ti amerò per sempre e finché lo farò sarà peggio per entrambi e qualcuno pagherà il biglietto per vederti così bella da lontano
come il mare da bambino...persa in fondo alla mia voce, alle mie poche note incerte, alla nostra illusione suicida
che non sia tradire...tradire a carte scoperte.
Non fidarti mai di me, tieniti gli scherzi con la neve, le risate fuori scuola, i disegni sulla schiena, i sogni sopra la soglia di povertà,
due nuvole a forma di dogana, un viaggio a fanculo e uno a Lisbona.
Una lettera a un grillo, una a una sirena...una telefonata senza il coraggio di andarsene, una favola sotto stupefacenti,
l'amore per gli ultimi in fila, una pausa al posto di una rima, un errore al posto di una certezza, uno schiaffo ai vent'anni, una carezza, i miei danni,
la tenerezza di chi non si sa trovare mai, ma, perdersi tra speranza e vendetta.
Fuoco, carta e cenere con in mano solo una canzone per ogni scusa. Non mi cambierai, non provarci e non fidarti.
Ti farò solo del male più di quanto faccia a me.
Scoprire così tardi di essere molto peggio di tutto quello che ho da lasciare."
(Lo stato sociale)












Aria si svegliò di prima mattina con i capelli più arruffati del solito
che le coprivano metà viso e le ginocchia sul pavimento, perché la sveglia
era stata così assordante da metterla al tappeto.
Le aspettava un'altra giornata terribile e sapeva bene che se quel tonto di Gates si sarebbe
presentato ancora in ritardo per la punizione, gliene avrebbe dette ancora di santa ragione.
Si alzò dal pavimento freddo barcollando e giungendo poi in bagno per lavarsi il viso
ed i denti.
Dopo aver fatto il tutto, ritornò nella sua camera e si vestì con velocità capendo di essere
in ritardo per una nuova giornata scolastica.
Prima di uscire di casa, prese due pancakes tra le mani e se li buttò in bocca masticandoli
con difficoltà.
Sua madre la osservava sconvolta, sorridendole leggermente e sorseggiando il suo caffè in piena
tranquillità.
-Io vado mamma, a stasera!- Esclamò Aria, con la bocca piena.
-Oh, tesoro, aspetta!- Le disse sua madre, posizionando la tazza di caffè sul tavolo della cucina.
-Sì? C'è qualcosa che devi dirmi?- Domandò la giovane, inarcando un sopracciglio.
-Volevo dirti che questa sera tornerò un po' più tardi. Ho accettato un nuovo lavoro per poter
pagare tutte le bollette...- Rispose la donna mentre le rughe sul suo viso diventavano sempre più profonde.
-Ma mamma...e il lavoro alla scuola materna?-
-Ho deciso di abbandonarlo perché la paga era davvero misera. Ma con questo nuovo lavoro possiamo permetterci
di pagare tutto ciò che dobbiamo e siamo coperte anche a fine mese.-
-Che lavoro?-
-Faccio la donna delle pulizie in una villa qui ad Huntington Beach. Mi pagano bene e faccio il turno
dal pomeriggio fino a tarda notte.-
-Sicura che ti pagano bene, mamma?-
-Certo, si bisogna pur vivere, no?-
-Ti voglio bene.- Disse Aria a sua madre, abbracciandola forte.
-Anche io te ne voglio tesoro.- Mormorò la donna, stringendo sua figlia con orgoglio.
-Adesso vado o farò tardi. En mi sta aspettando.-
-Salutami quel marmocchio e comportati bene, ti raccomando!-
-Certo! Ciao ma'!- Continuò la giovane, chiudendosi la porta di casa alle spalle e sentendosi
pienamente orgogliosa di quella che era sua madre.
Avrebbe fatto di tutto pur di non farle mancare niente e lei cercava di renderla fiera con il suo
ottimo rendimento scolastico.
In estate si sarebbe data da fare e al posto di farsi una vacanza da sogno sarebbe andata a lavorare
in qualche bar per aiutare sua madre con le spese.
Erano davvero brutti tempi per Huntington Beach.

Il ragazzo che baciava le ragazze per poi farle piangere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora