❁2❁Arrosto.

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Brano consigliato durante la lettura: ‘Comptine D'un Autre Ete L'apres’ - Yann Tiersen.

“Il piacere è tutto mio” — mi mostrò un sorriso smagliante, capace di far sciogliere tutta la neve nel raggio di un kilometro.

Ricambiai timidamente e tornai a sistemare i miei amati crisantemi nel piccolo vaso. Baciai la foto di Anita e mi alzai.
La mia visita alla tomba di mia sorella era ufficialmente finita, potevo tornare al cottage che mi avevano lasciato in eredità e fare le solite faccende casalinghe che costituivano gran parte della giornata; lo ammetto, era una vita noiosa la mia.
La voce del ragazzo mi sorprese un'altra volta: non mi dava esattamente fastidio, ma preferivo essere sola nel cimitero, nel mio. E soprattutto non gradivo molto le persone.
“Ti andrebbe un caffè?”
Santa Madre di Dio, l'aveva detto davvero? Lo conoscevo a stento da due minuti e lui pretendeva un'uscita?
Stupida Ingrid, stupida che avevo pensato anche solo per un secondo che non avesse secondi fini.
“Sono costretta a rifiutare” — quasi le soffiai le parole, ero davvero senza fiato. Non ricevevo una proposta galante dai tempi della scuola.
Camminai via infastidita e delusa, quello era il mio posto. Mio.
Prima di intravedere il cancello tra i folti cipressi innevati cambiai idea: non sarei andata via dal mio posto preferito a causa di un uomo insolente e spavaldo. Presi la direzione opposta in cui mi stavo dirigendo, la sezione delle tombe dei più piccoli.
Mi chinai davanti la croce di German, un bambino morto a otto anni a causa di un cancro maligno.
“Buondì German, come va lì sotto? Sei al caldo? Io sto gelando ma va bene così, adoro l'inverno. Non so cosa tu stia facendo ma mi scuso per averti disturbato... è che avevo bisogno di parlare e so che i bambini non giudicano le persone in base alle loro azioni. Un ragazzo poco fa mi ha chiesto di uscire con lui. Mi sono sentita attaccata, è sempre così” — sbuffai — “Non ce la faccio. Ieri ho bruciato l'arrosto, avevo visto il ragazzo per cui avevo una cotta tredici anni fa fuori alla mia finestra. Mi dispiace aver dimenticato i tuoi biscotti, so che odi la sbadataggine – è scritto anche sulla tua targhettina – ma in questi giorni mi sento più intontita del solito-”
“Io ho un ottimo metodo per recuperare una teglia bruciacchiata” — sghignazzò una voce che, ormai, avevo imparato a riconoscere.
Snervante.
Abbracciai velocemente la croce arrugginita di German e, veloce come una volpe bianca, sparii.
Solo sette passi più avanti il ragazzo, Zayn – che razza di nome oltretutto –, mi raggiunse e con una semplice mano sul mio bacino mi costrinse a fermarmi.
“Scusami. Solo un caffè?”

Sospirando e scuotendo la testa andai definitivamente via.
Un passo, due passi, tre passi lontano dal cimitero.
Avevo dimenticato i vecchi crisantemi.
Maledetto ragazzo.
Maledetta me.

Edelwiss: /'eιd(ε)lvΛιs
n. a European mountain plant which has woolly white bracts around its small flowers and downy grey-green leaves. ORIGIN: mid 19th century from German edel 'noble' + weiss 'white'.

Chrysanthemum; zmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora