Buon Natale, Morrison

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Jennifer stava tornando a casa, era in macchina, la radio accesa e le canzoni natalizie passavano senza sosta mettendole allegria, sorrise, si, si stava decisamente avvicinando il Natale.
Sentì il cellulare squillare, quindi accostò e lo cercò nella borsa, trovandolo subito.
Sorrise a vedere quel 'Nana♡' impresso sul display.
Fece scorrere il dito sullo schermo e si portò il telefono all'orecchio 'ehi puffa' rispose sorridendo 'ciao anche a te, Morrison' commentò la voce dall'altro capo, voleva sembrare acida, ma Jennifer sapeva che stava sorridendo.
'Ho bisogno di te' continuò poi, con più dolcezza.
'Che succede?' chiese poi la bionda continuando a sorridere.
'Hai presente quando abbiamo finito le riprese? Che poi tu mi hai accompagn-" , "Lana, sai che ti ascolterei per tutta la vita, ma arriva al punto, non voglio invecchiare in macchina" rise Jennifer interrompendo l'altra, la quale sbuffò "si, insomma, sono rimasta chiusa in camera, non riesco ad aprire la porta" sussurrò Lana, e anche se non poteva vederla, Jennifer sapeva che aveva abbassato lo sguardo imbarazzata.
"Dammi cinque minuti e sono da te" disse ridendo e chiudendo la chiamata.
Poggiò il telefono sul sedile, fece inversione ad U e si diresse da Lana.
Ci mise circa una decina di minuti a causa del traffico, e una volta davanti alla porta prese il telefono in mano e digitò un "puffa, sono qui, aprimi" tempo due secondi e ricevette un "dici sul serio, Morrison?".
Ripensò al fatto che fosse chiusa in camera e scoppiò a ridere "passami le chiavi tramite finestrino(?)" e per tutta risposta Lana aprì il finestrino del suo trailer e le passò le chiavi.
Jennifer aprì la porta, e si diresse subito verso quella della camera, aprendola facilmente.
"Ehi, si è aperta tranq- Oh porca troia!" esclamò appena alzò lo sguardo.
La gola improvvisamente secca, la bocca aperta, e le pupille dilatate.
Lana era sdraiata sul letto, indossava un completino intimo in pizzo, rosso, le gambe leggermente aperte, e un cappello da Babbo Natale in testa, con un fiocco ad adornare il tutto. Sorrise soddisfatta per la reazione che aveva causato all'altra.
Si alzò lentamente e si avvicinò a lei,
"Morrison, tieni a freno la lingua, o dovrò punirti" sussurrò Lana con voce sensuale, lasciandole un piccolo bacio sulla guancia, poi si girò di nuovo, e si piegò per raccogliere un paio di manette.
Jennifer vide il paradiso.
Non le aveva tolto neanche per un secondo gli occhi di dosso, notando con suo gran piacere che l'altra aveva un perizoma in pizzo, sempre rosso.
La stava divorando con gli occhi.
"Morrison, pensi di rimanere li a fottermi con lo sguardo?" chiese la mora con voce roca avvicinandosi lentamente a lei.
Jennifer rimase immobile, aveva perso le sue facoltà fisiche e mentali.
Lana si avvicinò, la prese per i fianchi e la fece sedere sul letto.
Si mise a cavalcioni sul suo bacino e iniziò a darle piccoli baci.
La bionda portò le mani sul sedere di Lana e lo strinse, forte "vedo che qualcuno ha deciso di tornare tra noi" sorrise maliziosamente e iniziò a muovere i fianchi, molto lentamente.
Prese la testa di Jennifer tra le mani e le fece sprofondare la faccia tra i suoi seni, sapendo che le piaceva da morire, perché una volta le disse "portei morire cosi" e da quella volta Lana lo faceva sempre, le prendeva la faccia e la affogava tra i suoi seni.
La bionda tirò fuori la lingua e iniziò a leccare, lentamente.
Alternava la lingua ai denti.
Alternava baci a succhiotti.
Lana emise un gemito, quando un dito di Jennifer seguì la linea del perizoma, premendo leggermente.
Portò la testa in avanti, iniziando a dare dei dolci baci tra quei capelli dorati.
La bionda alzò la testa, si ritrovarono faccia a faccia, e si guardarono, per pochi secondi che sembrarono infiniti.
Annullarono la distanza, trovandosi a metà strada, in un bacio famelico, passionale, umido.
Lana le succhiò il labbro inferiore, lo morse, lo tirò, poi ci passò sopra la lingua.
Jennifer sorrise, facendo incontrare finalmente le loro lingue, facendole danzare, lottare.
Con una mano salì lungo il fianco, fino ad arrivare al seno.
La posò su di esso da sopra l'intimo e iniziò a massaggiarlo, a palparlo.
L'altra mano faceva lo stesso lavoro, sul sedere della mora.
Lana continuava a muovere i fianchi, così Jennifer spostò anche l'altra mano dal sedere, e, accarezzandole il fianco, si diresse verso il ventre della mora.
Scese un po' di più, e quando Lana mosse di nuovo i fianchi in avanti, Jennifer premette la mano sulla sua intimità, facendole inarcare la schiena.
Scoprì un capezzolo della mora, e iniziò a torturarlo, passandolo tra le dita.
Lasciò un bacio sull'altro, ancora coperto dalla stoffa, poi spostò la bocca su quello scoperto e baciò anche esso.
Ci passò sopra la lingua, lentamente.
Lo prese tra le labbra e iniziò a succhiarlo, inizialmente piano, delicatamente, poi sempre più forte, sempre più affamata, di Lana.
Lo morse, lo tirò, lo succhiò, lo torturò, mentre Lana gemeva sempre di più muovendo i fianchi contro la mano, sempre più velocemente.
Jennifer si alzò, fece stendere Lana e poi si mise sopra di lei.
Prese le manette, e legò Lana al letto, la quale sorrise, baciandola di nuovo, con passione.
Le passò una mano dietro la schiena, sciogliendole in corpetto, glielo tolse e lo tirò via, buttandolo da qualche parte.
Fissò quel corpo mozzafiato per dei secondi interminabili, per poi tornare ad affondare la faccia in quel seno perfetto.
Iniziò a giocare con l'elastico del perizoma, facendolo scendere leggermente e poi farlo salire di nuovo.
"Jen, ti prego" sussurrò Lana,erano rare le volte in cui la pregava, e quando lo faceva era perché non ce la faceva più, e Jennifer lo sapeva, lo sapeva benissimo.
La bionda si staccò dal suo capezzolo e la guardò negli occhi.
"Ti prego, cosa?" chiese avvicinandosi alle sue labbra, stava per baciarla,ma alla fine si tirò indietro con un ghigno.
Lana non rispose, mosse semplicemente i fianchi verso di lei.
"Ti prego, cosa? Allora?" Chiese di nuovo Jennifer, prendendo un capezzolo tra le dita e tirandolo leggermente.
Lana gemette, e inarcò la schiena verso di lei.
"Ti prego, fottimi" disse a denti stretti, esasperata.
Jennifer sorrise soddisfatta, e andò a baciarla, scese lungo il collo, i seni, fino ad arrivare all'ombelico, lasciando una scia di baci umidi.
Iniziò a laccare la pelle attorno all'ombelico, scendendo poi sempre più giù.
Le allargò le gambe, sorridendo, poi andò a torturarle l'interno coscia, mordendolo, leccandolo, succhiandolo, lasciando dei segni violacei molti visibili.
Lana mosse di nuovo i fianchi, verso di lei, in una tacita richiesta di accontentarla.
E Jennifer lo fece.
La tenne ferma e le passò velocemente un dito per tutta la lunghezza, "dio, come sei bagnata" aveva sussurrato, prima di passare la lingua sul clitoride, sorrise a sentire il gemito dell'altra.
Decise di accontentarla, del tutto.
Iniziò a stuzzicarle il clitoride con un dito, mentre con la bocca tornò a succhiare i capezzoli.
Con il dito iniziò a disegnare dei piccoli cerchi, poi ne aggiunse un altro, facendo un po' più di pressione su quel fascio di nervi pulsanti.
Scese di nuovo con la bocca, prendendo il clitoride tra le labbra e succhiarlo, forte, come se non ci fosse un domani.
Con un dito andò a stuzzicare la sua entrata, affondando il dito dentro di lei, esplorandola.
Aggiunse un secondo dito, spingendolo a fondo, accarezzò le pareti, aumentando la velocità.
Aprì le dita a forbice, le fece ruotare, le piegò, toccando la sua pelle calda.
Inserì anche un terzo dito, si spinse sempre più a fondo.
Continuò a succhiare il clitoride, a stuzzicarlo con la lingua, con i denti, tirandolo, soffiandoci sopra.
"Jen, st- sto per venire" riuscì a dire tra un gemito e l'altro.
La bionda sentì che stava per venire davvero e uscì da lei, si alzò in piedi, sotto lo sguardo confuso e insoddisfatto di Lana.
Si diresse verso quel cassetto, e prese l'oggetto.
Lana sorrise maliziosamente quando vide che la buona aveva in mano un dildo.
Jennifer posò l'oggetto sul letto, iniziando a spogliarsi, molto lentamente.
Era rimasta in intimo, e si mise a cavalcioni sullo stomaco di Lana.
Fece scendere una spallina del reggiseno, poi anche l'altra.
Si portò le mani dietro la schiena, sganciando il gancetto del reggiseno, e tirandolo da qualche parte, fece tutto ciò con estrema lentezza.
Si piegò, e Lana aveva il suo seno a portata di bocca, alzò leggermente la testa, per poter prendere il capezzolo tra le labbra, ma Jennifer si alzo di colpo.
"Ah-ah" disse semplicemente, muovendo la testa in segno di diniego.
Si prese il seno tra le mani, ansimando, poi prese un capezzolo e iniziò a torturarlo, chiamando il nome di Lana, che per tutta risposta la fissava affamata, fissava le sue mani che si muovevano sul proprio seno, ed era frustrante, perche avrebbe dovuto farlo lei.
Jennifer si alzò, si tolse gli slip e si rimise a cavalcioni sullo stomaco di Lana.
Iniziò ad accarezzarsi il ventre, e piano piano scendeva sempre di più.
Chiuse gli occhi e buttò la testa all'indietro quando arrivò a stuzzicarsi il clitoride, iniziò a disegnarsi dei piccoli cerchi, poi andò a stuzzicare la sua entrata.
"Lana" gemette, mentre affondò dentro se stessa con un dito.
Lo tirò fuori e lo portò alle labbra dell'altra, che lo prese tra le labbra e iniziò a succhiarlo, forte.
Jennifer prese il dildo, e mise anche esse davanti alla faccia di Lana.
La mora lo prese in bocca, bagnandolo con la saliva, facendo avanti e indietro con la testa, mentre teneva lo sguardo fisso su Jennifer.
La ragazza lo prese, lo posizionò sullo stomaco di Lana, ci si posizionò sopra e poi iniziò a cavalcarlo, prima piano, poi sempre più forte, sempre più veloce.
Lana sentiva colare gli umori della ragazza sul suo stomaco, mentre fissava quell'oggetto entrare ed uscire da Jennifer.
La bionda la liberò dalle manette, e Lana non perse tempo ad alzarsi a sedere e stringere Jennifer a se.
Andò a stuzzicarle il clitoride, facendole inarcare la schiena.
Si portò un dito dell'altra mano tra le labbra, bagnandolo con la saliva, poi scese ad accarezzarle il sedere.
Senza preavviso le entrò dentro, piano, lentamente.
"LANA-AH" urlò Jennifer, appoggiando la testa sulla sua spalla, mentre continuava a cavalcare il dildo.
Il dito di Lana si spinse più a fondo, facendole emettere gemiti sempre più alti, fino ad urlare.
Jennifer venne, forte, urlando il nome di Lana come se la sua vita dipendesse da quello.
La mora sorrise, tolse il dito, poi rigirò le posizioni, trovandosi sopra la bionda. La baciò, con passione.
"Mi devi un orgasmo" aveva detto una volta che si erano staccate.
E Jennifer sorrise, prese il dildo, ancora sporco dei suoi umori e lo affondò dentro Lana, a fondo, senza preavviso.
La mora gemette, mentre Jennifer aumentava la velocità e la potenza.
Tolse l'oggetto, penetrandola con tre dita, mentre con la bocca tornava a dedicarsi al capezzolo turgido della mora.
Bastarono altre poche spinte, e Lana venne tra le dita di Jennifer, che non si fermò, continuò a spingere le dita dentro la mora, finché non venne per la seconda, terza, o quarta volta.
Tirò fuori le dita gocciolanti e se le portò alle labbra, ci passò sopra la lingua, ripulendole.
"Dio, sei così buona" le sussurrò all'orecchio con voce roca, per poi morderle il lobo.
Jennifer si distese sul letto, facendo posizionare Lana sulla sua faccia, tirò fuori la lingua, entrandole dentro.
Lana inarcò la schiena, muovendo i fianchi verso la faccia di Jennifer, che affondò la lingua ancora di più.
Sentì le sue pareti stringersi attorno alla lingua, segno che l'altra stava per avere l'ennesimo orgasmo.
Jennifer le prese la mano, facendo intrecciare le loro dita, quindi Lana abbassò lo sguardo, e vide che Jennifer la stava fissando.
Lana venne.
Venne sulla lingua di Jennifer, che uscì da lei, la fece sdraiare accanto a se, e poi la abbracciò.
"Il regalo di Natale più bello che abbia mai ricevuto" sorrise la bionda, lasciandole un dolce bacio a fior di labbra.
"Buon Natale, Morrison" rispose semplicemente l'altra tornando a baciarla, sentendola sorridere nel bacio.
Lana si accoccolò meglio a lei, stringendosi a lei.
Jennifer le lasciò un dolce bacio tra i capelli, sorridendo.
"Ti amo" sussurrò poi, quando pensò che Lana dormisse, invece ricevette un "ti amo anche io" come risposta.
Sorrise, perché si, quello era decisamente il Natale migliore della sua vita.
Si strinse a lei, e si addormentarono così, abbracciate l' una all'altra.

Buonsalve gentaglia :)
Si sono qui anche la Vigilia di Natale.
Anyway, fatemi sapere come vi sembra :)
E niente, volevo augurarvi un Buon Natale con questo capitolo, divertitevi e boh, basta lol
A presto
GayBye everyone :)

MORRILLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora