"bestfriends"

capitolo 5

Lo tirai nuovamente per la felpa avvicinandolo a me, e lo baciai. Non sapevo come si facesse, fu tutto naturale. Mi prese a cavalcioni, e si diresse verso la porta chiusa, e con un forte calcio la sfondó, senza smettere di baciarmi. Mi mise giú e cominciammo a correre verso la macchina, con gli altri che ci guardavano perplessi.
Arrivammo dentro ed aspettammo gli altri in silenzio, ero molto in imbarazzo in quel momento. Avevo fatto una cazzata. Era il mio migliore amico.
Scesi dalla macchina e cominciai a correre, senza sapere dove andare, con lui che mi guardava perplesso.
Corsi sino a cadere a terra sfinita. Mi svegliai in ospedale, con i miei e Nicola attorno.
"Hello, it's me". Dissi sorridendo.
Sorrisero tutti, e mio padre chiamó un medico. Mi raccontarono che ero scappata, e a forza di correre mi ero sentita male. Ma il problema era: perché ero scappata? Ci pensai tutta la notte, non chiusi occhio.
Il giorno dopo sarei stata dimessa, ed avevo deciso di  fargli un discorso che mi ero ben preparata nei dettagli, ho perso il foglio. È stato meglio così. Il mio discorso veniva dal cuore, non da una notte insonne.
La sera lo invitai a casa per guardare le stelle come facevamo a volte, la nostra regola era di farlo solo tre volte l'anno.
Ci sdraiammo nell'erba leggermente bagnata dalla brina invernale, e dissi:
"Nicola, sai che io nella mia vita non sono mai stata davvero felice. Ma tu, sei l'unica cosa che si avvicina minimamente al termine felicità per me. E l'altro giorno ho fatto una grande cazzata. Ho rovinato tutto. La nostra amicizia è diventata polvere. Ricominciamo tutto. Ti chiedo solo questo".
Mi guardò perplesso, probabilmente ero la prima ragazza che lo rifiutava.
Gli occhi mi si appannarono lentamente e la mia vista diventò sempre minore, fino a scorgere i lineamenti corporei del ragazzo che avevo a fianco.
—
SIAMO QUASI A CENTO VISUALIZZAZIONI, VI AMO.
[ prossimo capitolo due stelline e cinque visualizzazioni ]