Panic Attack || Stydia - OS

Panic.

Stiles sa che probabilmente in lui c'è qualcosa che non va, anzi, di sicuro.

Insomma, quale ragazzo normale starebbe con una coyote mannara che, per carità è molto bella e gli piace, ma ha degli istinti puramente animali inquietanti e ossessivi?

E sì, va bene, non si può fargliene una colpa se è figlia di un pazzo omicida psicopatico e una di tizia che prova a piantarle un proiettile in testa ogni volta che la vede, però un corso di controllo della rabbia non le farebbe affatto male!

Ma in ogni caso non è affatto questo che sconcerta lo stesso Stiles (con un Vero Alpha come migliore amico e una brutta esperienza con demoni di volpi fuori di testa che si nutrono di dolore e odio, Malia non è decisamente la cosa più strana che abbia visto); più che altro è il dolore bruciante che prova al petto ogni volta che Lydia anche solo sorride a Parrish.

Da quando conosce Malia cerca di non pensare ad altro che alla sua forte e bellissima ragazza. Eppure quando chiude gli occhi, sdraiato sul suo letto - solo nella stanza piena di foto, indizi, gessetti e filo rosso dappertutto, con la lavagna che sembra guardarlo con sfida e dirgli che tanto non capirà mai quello che sta succendendo -, la prima immagine che gli affiora alla mente, che gli si materializza nitida davanti agli occhi, è sempre quella di lei.

Quel viso così bello che quando è felice diventa etereo, tanto da non sembrare nemmeno reale; gli scintillanti occhi verde con le sfumature marroni, che Stiles passerebbe ore a fissare, circondati dalle ciglia lunghe; quelle labbra carnose e piene e le fossette che si formano sulle sue guance quando ride. E poi ci sono i ricci che le incorniciano il tutto, ricci di quel colore che solo Stiles è riuscito a chiamare nella maniera esatta: biondo fragola. Il biondo fragola perfetto, che circonda il viso pallido e perfetto della fragile e perfetta Lydia Martin.

Stiles si lascia sfuggire un gemito sconfitto: dopo anni, ancora il suo cervello non è arrivato a capire che Lydia non lo calcola, non l'ha mai calcolato, e ci sono buone probabilità che non lo farà mai.

Che poi - si chiede il ragazzo -, deve davvero sorprendersi per il fatto che lei non lo calcoli? Lui è magro - probabilmente adesso anche molto più smilzo di quando, ormai mesi fa, pesava 66 kg esatti, ma al momento non ha proprio il tempo di controllare cose così futili -, fragile, ossessivo, ed a tratti un demone malvagio, pazzo e bruciacchiato che vive grazie al dolore. Lui è il mostro che ha ucciso Allison, il mostro che ha ucciso Donovan. Lui è un assassino e sa di non meritarsi nessuno, men che meno Lydia Martin e la sua perfezione.

E poi, lei può avere chiunque voglia. Jackson e Aiden ne sono la prova, e certamente non vorrebbe il braccio destro del suo Alpha - umano, facilmente manipolabile, leggermente fuori di testa e imbranato. Sopratutto dopo che suddetto imbranato è stato tanto stupido da fidanzarsi con un'altra ragazza nella speranza di essere, per una volta, normale e di riuscire finalmente a dimenticarla. Ma si può davvero dimenticare un'ossessione? No, ovviamente no. Stiles lo sa, ma continua a provarci. Il suo cuore prima o poi si dovrà pur stancare di di quel sorriso, o di quegli occhi che si illuminano di quella luce fantastica quando pensa a cose tanto intelligenti.

Scuote la testa più o meno dieci volte. Non può continuare così, non si può andare avanti in questo modo. Dovrebbe riuscire ad innamorarsi di Malia, ci sta provando in tutti i modi possibili, eppure non ci riesce. Le vuole bene, questo sì, ma ha già dimostrato di non riuscire a scegliere lei se entrambe rischiano la vita. Salvare Lydia, per Stiles, è un riflesso spontaneo.
Quando l'ha fatto Parrish, al suo posto, si è addirittura sentito in colpa per averci pensato troppo tardi. A dire il vero aveva seguito Malia solo perché Lydia gliel'aveva chiesto, altrimenti sapeva che l'avrebbe seguita all'ospedale, e avrebbe aspettato anche ore solo per sapere che stesse bene. Si sarebbe spaccato la schiena su quelle sedie scomode che ormai sono troppo familiari.