Capitolo 1

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Allys POV

Aprì gli occhi, guardai il soffitto,quante volte desiderai di non svegliarmi li, davanti quello stupido soffitto grigio. Guardai l'ora.

6:50

Pensai che se non mi fossi alzata sarebbe arrivata entro 5 minuti a buttarmi giù dal letto. Mentre mi dirigevo verso il bagno, la sentì accelerai il passo per evitare d'incontrarla ma lei comunque mi chiamò e mi gridò di sbrigarmi e che la colazione era quasi pronta.

Roteai gli occhi al cielo ed entrai in bagno. 10 minuti bastavao sempre per prepararsi per la scuola, così scesi di tutta fretta e mangiai un boccone velocemente e andai alla fermata dove stranamente non vidi Lou. Mi guardai attorno ma niente, non c'era traccia del suo profumo, e nemmeno del fumo della sigaretta che solitamente fumava. Feci spallucce e aspettai l'autobus con le cuffiette infilate nelle orecchie. Lo scuolabus arrivò puntuale e nel giro di 15 minuti arrivai a scuola.

Sgattaiolai lungo l'immenso cortile che si affacciava all'ingresso della scuola e mi diressi verso il mio armadietto. La campanella non era ancora suonata e c'erano poche persone che si aggiravano per quei corridoio freddi. C'era una calma e un silenzio impressionante, amavo quella pace, mi rilassava.

1 ora, storia non è il massimo con la quale iniziare ma mi diressi ugualmente verso la mia classe e mi sedetti al mio solito posto e appoggiai la testa sul banco pensando perché Louis non fosse ancora entrato, o perché non era nemmeno alla fermata e se non era a scuola, dove poteva essere. Lui detestava stare a casa tanto quanto me. Ero così immersa nei miei pensieri che non feci caso al ragazzo che entrò nella mia classe. Mi girai, lo vidi. Non era una faccia familiare anzi era proprio nuova, volevo andare da lui e magari fare amicizia ma non so perché rimasi immobile con la testa appoggiata al banco inerme.

Pochi minuti dopo suonò la campanella e la prof di storia lo presentò come Niall James Horan, bel nome per un ragazzo straniero pensai. Non ebbi il coraggio di parlargli ma se ci fosse stato Lou sicuramente si sarebbe inventato qualcosa. La giornata a scuola volò quel giorno e con mia meraviglia non ero nemmeno molto stanca, così decisi di rimanere a scuola per gli allenamenti di pallavolo. Si, okay ero proprio una frana a giocare ma amavo quello sport. Mi diressi verso gli spogliatoi femminili e vidi che era rimasta anche Jasmine e ci andai incontro.

"Hey Jaz, come staii?"

"Tesoro ciao, piuttosto bene, sai la mia mensa in fondo al vialetto sta spopolando dovresti proprio vedere quante persone vengono, è così gratificante."

"Davvero?Sono davvero contenta, come mai qui? Ti alleni anche oggi?"

"No, in realtà non sono qui per allenarmi ma devo incontrarmi con Liam che starà per finire l'allenamento di basket."

"Ah capisco, okay allora io vado il mio allenamento sta per iniziare."

"Ciao tesoro, ci si vede."

"Ah Jaz.."

"Sii"

"Hai visto Lou oggi?"

"No perché? Non è venuto a scuola?"

"No.. vabbè fa niente, avrà avuto i suoi motivi." Me ne andai

Jaz era l'unica ragazza del mio corso con la quale ero riuscita a fare amicizia, una ragazza piccolina scura con due grandi occhi marroni che se volevi ti ci potevi tuffar dentro. Amava tenersi in forma, e proprio in una di quelle palestre scolastiche conobbe quello che era il suo ragazzo da ormai due anni. Liam James Payne, il capitano della squadra di basket, ragazzo alto, muscoloso, moro. Lui era un tipo molto riservato, tranquillo un contrasto perfetto per Jaz, erano la notte con il giorno quei due ma si amavano tanto e potevano solo fare invidia al mondo intero.

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