Capitolo 6

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ALLY'S POV

Era ora di pranzo ed avevo un buco allo stomaco, comprai un panino apl primo bar che vidi all'aeroporto e mi sedetti aspettando che il mio volo venisse chiamato. La zia era seduta proprio accanto a me, testa bassa. Avrei voluto dirle qualcosa per confortarla, ma non ci riuscì, non quando lei era stata così meschina con me nei giornni prima, l'unica cosa che riuscì a fare fu allontanarmi. Era una donna adulta avrebbe dovuto capire da sola che non poteva imporre il suo sogno a un'adolescente. Stavo lì seduta a guardare le persone passare mentre gustavo il mio panino, e sentivo come se non avrei mai dovuto lasciare quel posto.

"Vado in bagno" dissi gettando la carta nel cestino accanto alla sedia.

"Fai presto non perdere tempo." disse la zia girandosi dall'altra parte quasi come non volesse parlarmi.

Mi diressi verso il bagno quando qualcosa attirò la mia attenzione.

"Mi scusi mi sa dire cosa sta succedendo lì in fondo?"

"Un ragazzo sta cercando di passare senza carta d'imbarco e le guardie lo stanno tenendo."

Sapevo benissimo che non erano affari miei ma qualcosa dentro me diceva di andare a controllare. Mi avviai nella direzione da dove il rumore proveniva, e più mi avvicinavo più mi sembrava di conoscere già quella voce.

"LE STO DICENDO CHE DEVO SOLO CONSEGNARE QUESTO LIBRO AD UNA MIA AMICA"

Sobbalzai a quelle parole, a quella voce e cominciai a correre nella stessa direzione da dove proveniva.

ZIA MARIA'S POV

Ero seduta tranquilla quando sentì un gran baccano provenire dall'altro lato della stanza, aspettai un paio di minuti sperando di non sentire di nuovo quella voce, quando vidi mia nipote Anya avviarsi proprio in quella direzione. 'Eh no questo è davvero troppo' pensai e mi avviai verso il rumore che sembrava si stesse placando.

HARRY'S POV

"Non posso farla passare mi spiace" Disse la guardia fermando i miei tentativi invano di superarla e raggiungere Anya.

Ero li bloccato, non potevo muovermi la sicurezza dell'aeroporto stava arrivando ed io sarei stato spacciato. Ero nel panico quando all'improvviso la vidi arrivare con lo sguardo perso nel vuoto e solo allora realizzai di quanto Meg avesse ragione, e di quanto quella ragazza somigliasse a mia madre.

"ANYA, ANYA" la chiamai con tutto il fiato che avevo nei polmoni sperando mi sentisse.

"Haz, che è successo che ci fai qui?"

"Sono venuto per portarti il libro, l'avevi dimenticato nel giardino"

"Oh dio, grazie Haz io.." stava per prendere il libro quando spuntò sua zia da dietro tirandola verso di sè. Alzai lo sguardo ed Anya non ebbe nemmeno il tempo di girarsi che sua zia l'afferrò per un braccio.

"Ti avevo già detto di stare lontana da lei o sbaglio?" disse spingendola dietro di lei e avvicinandosi a me con fare minaccioso.

"Si signora, io le stavo solo restituendo il libro che aveva dimenticato nel mio hotel." dissi non muovendomi di un solo passo.

Mi tolse il libro dalle mani, perse due secondi per leggerne il titolo e lo buttò dietro di me. "Tienilo tu a lei non serve, e in caso non fossi stata abbastanza chiara devi stare lontano dalla mia bambina."

Annui e mimai un 'scusa' con le labbra ad Anya, con un gesto maldestro feci in modo che la guardia che mi stringeva il braccio destro mi lasciasse, mi girai e me ne andai rassegnato. Quella donna mi era troppo familiare ma non mi veniva in mente nessun familiare che avesse un carattere del genere ed adesso era evidente che avevo sbagliato tutto di nuovo, quella non era mia sorella e quella non era la cara zia Marie della quale non si hanno notizia da anni, era solo una zia qualunque che voleva tenere sua nipote al sicuro dagli sconosciuti.

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