Un battito di ciglia.

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Quella mattina c'era qualcosa di diverso nell'aria.
Le bimbe erano già uscite, ma di Alex e mio fratello non ce n'era traccia.
Le loro camere erano ancora chiuse, prive di rumori, quasi vuote.
I due erano separati da un muro e da mille pensieri.
Alex poggiava la sua testa sulla spalliera del letto, alzando il volume dell'Mp3 al massimo, ignorando l'avviso di pericolo che compare quando superi il limite.
Faceva scorrere le dita sul cuscino, con lo sguardo perso in un mondo che, spaventava anche me.
A tratti tornava sulla terra, solo per cambiare canzone, ma poi rispariva nel vuoto col pensiero.
Raul non era andato a lavoro quella mattina.
"Sono stanco" mi aveva risposto.
Sapevo benissimo che aveva preso una decisione e aspettava che uscissi per parlarne con lei.
"Ciao."
Si limitò a dire fissandola negli occhi dalla soglia della porta.
Sembrava quasi non l'avesse mai vista.
Fece scorrere il suo sguardo bollente sul collo di lei, stringendo i pugni a sè, come a tenersi sotto controllo.
Lei ancora persa, spostò la mano dal cuscino alla sua camicia, abbottonando gli ultimi tre bottoni.
Si aggiustò il colletto sgualcito, lasciando cadere sciolti i suoi capelli su un lato.
Scostò lo sguardo al suono della voce di lui, imbattendosi a distanza negli occhi azzurri che tanto la facevano impazzire.
"Dobbiamo parlare."
Aggiunse lui, facendo rintronare l'eco tra le pareti.
Era qualcosa di serio, l'aveva capito lei, dal tremare delle mani di lui, che in qualche modo aveva paura.
Alex si alzò dal letto, sfilandosi le cuffie e gettandole tra le lenzuola ancora sfatte.
Chiuse la finestra e si avvicinò a lui, poggiando il proprio peso sul lato della porta, con la testa inclinata, pronta ad ascoltarlo.
"È pericoloso, ne sei consapevole?"
Senza che Raul avesse parlato, aveva capito già dove voleva parare.
La sua voce fece rabbrividire i nervi di Raul, che indietreggiò da lei di qualche passo.
Annuì dopo attimi di silenzio, includendo uno sguardo di sconforto.
Pensava di non essere tanto importante per lei da rischiare.
Lei continuava a contemplare la situazione, sorridendo a tratti e perdendosi tra i pensieri a momenti.
I due rimasero immobili finchè lei si scostò di scatto,
prese tra le sue mani il volto di lui e senza chiedere nulla lo baciò delicatamente sulle labbra.
Un attimo di secondo, un battito di ciglia, che sembrò infinito a lui.
"Non è successo nulla, visto?"
Ribadì fiera di sè.
Fu in quel momento però, che forse si sbagliava.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 26, 2015 ⏰

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