il ragazzo del sogno perfetto.

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avete presente quelle ragazze escluse dal mondo, quelle che i compagni prendono in giro, quelle che vengono odiate da tutto e da tutti?

bene.

la sig.na Gonzaga era una di quelle.

Che poi c' è gente che ancora si chiede perché.

forse era dalla parte sbagliata del mondo...la parte cattiva.

ricordo quanto era triste vederla da piccola.

aveva compiuto da pochissimo 5 anni.

era una ragazzina timida,girava sempre con il suo orsetto.

capelli castani,lisci, lunghi fino a sotto i piedi...era bassina rispetto alle altre bambine.

ma era la più bella,con quei suoi occhi e quel suo sorriso dolce.

forse,era proprio la sua dolcezza a rendere cattive le persone.

Non poteva difendersi nemmeno da suo padre.

era un uomo cattivo, la picchiava e la trattava da stupida...ma lei era piccola e credeva fosse quello il modo per dire ti voglio bene.

il problema è che nessuno faceva niente.

voi direte la mamma lo permetteva?

si.

perché se una donna abbandona sua figlia con un uomo del genere e scappa lontano,per me è come se anche lei fosse dalla parte del mostro.

ricordo la prima volta che l ho vista.

piccola,con i calzini messi uno fino al ginocchio e l atro fino alla caviglia...

con l orsetto che teneva stetto stretto tra le braccia.

il padre l' aveva sgridata,perché l aveva chiamato papà.

mi vergogno solo a dirlo.

le aveva ordinato di mettersi all' angolo,con la faccia contro muro,senza dire una parola.

lei era lì, con le lacrime agli occhi che si chiedeva cosa avesse fatto, mentre il padre la picchiava con quanta forza aveva.

ma lei non aveva il permesso nemmeno di piangere.

doveva farlo in silenzio.

anche mentre il padre squartava in due il povero Fluffy...

io avevo solo 13 anni.

non potevo far altro che stringere i pugni e sperare che non fosse morta.

lo stesso fece mio fratello. Lui aveva 10 anni, ma sapeva cosa si provava a prendere le botte.

anche nostro padre lo picchiava.Gli aveva levato la dignità che un ragazzino dovrebbe avere.

voleva trasformarlo in un mostro,ma per quanto potesse mio fratello era buono.

lui guardava tutta la scena impassibile.

credevo fosse diventato come papà.

finito di picchiarla l' uomo la mandò in cameretta.

Raul, mio fratello, segui l uomo nella stanza insieme a mio padre.

non aveva accennato parola,ne smorfie, niente di niente.

ricordo solo che si girò verso di me, e chiuse la porta.

ero rimasta sola insieme a una serva nel salotto.

mi chiedevo in che razza di posto ero finita, volevo solo andarmene da quella società maschilista in cui vivevo.

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