II - Father and Son

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La città di Silah era in festa.

I master del fuoco avevano acceso lanterne lungo tutte le strade, illuminandole da cima a fondo; il sindaco aveva fatto appendere striscioni pieni di brillantini, mentre i migliori master della terra avevano dato prova delle loro abilità riempiendo ogni terrazzo o portone con fiori coloratissimi e profumatissimi. La città sembrava essersi svegliata dopo un'anno di riposo, esattamente dall'ultima Festa dell'Inizio. I negozi erano aperti, la gente camminava per le strade emanando la serenità e l'allegria che quel giorno prometteva. Una ragazzina di appena quattordici anni saltellava tra le bancarelle seguendo l'odore ammaliante delle prelibatezze esposte, mentre il fratello la seguiva con il sorriso sulle labbra. 

- Diana, aspettami! - gridò Dominic attraverso la folla, ma la ragazza non lo ascoltò minimamente. Senza voltarsi, Diana cominciò a correre tenendo con una mano il vestitino azzurro verso il centro della città, scavalcando le persone ed evitando agilmente i carri. Dominic velocizzò per non perderla di vista e presto si trovò in piazza, dove una grandissima folla si era radunata.

- Cosa succede, Dom? - chiese Diana che nel frattempo si era fermata davanti al fratello maggiore. Dominic appoggiò il borsone che si portava dietro a terra e fece segno a sua sorella di salirgli sulle spalle per vedere meglio; se la caricò sopra e cercò di avvicinarsi il più possibile.

- Ci sono alcuni membri dell'esercito, lì in mezzo. Indossano l'armatura reale con molti distintivi... credo siano generali - 

Dominic si fece spazio e riuscì a trovarsi un buco tra due signore piuttosto basse. C'erano tre uomini al centro, uno in armatura rossa mentre gli altri azzurra: un master del fuoco e due dell'acqua. Il master del fuoco aveva un aria superiore, altezzosa; aveva la mano destra stretta all'impugnatura della spada riposta nel fodero, mentre la sinistra stringeva la spalla di un ragazzo giovane, probabilmente suo coetaneo. Aveva i capelli biondi come quelli dell'uomo, ma un ciuffo rosso spuntava ribelle tra le ciocche; lo sguardo ambrato del generale si poteva ritrovare nel ragazzo.

- Riesci ad andare più vicino Dom? Non sento niente - 

All'improvviso, una fiammata alta quasi dieci metri si levò dalla postazione dei generali. Dom aveva visto altre volte la magia del fuoco, ma creare una cosa del genere senza neanche muovere un muscolo non era assolutamente normale. Solo una persona poteva fare una cosa del genere:

- E' il generale Alistair - sospirò stupita Diana.

Dom annuì - e quello è sicuramente suo figlio, Henry - finalmente lo riconobbe. Henry era una leggenda a scuola: il figlio del potente generale Alistair. La fama lo precedeva e Dom preferiva stare lontano da persone così. 

Alistair fece un passo avanti, portando con sé il figlio. Henry lo seguì a testa alta e petto in fuori: tanto altezzoso quanto suo padre.

- Cittadini - tuonò il generale e tutti i mormorii finirono all'istante - Sono onorato di essere ospite a Silah per la Festa dell'Inizio. Come sappiamo tutti, questa festa i celebra il primo giorno dell'anno perché simboleggia l'inizio di un nuovo percorso, una nuova vita. Tra di voi ci saranno sicuramente ragazzi che nel periodo che parte da oggi e termina con il diciottesimo compleanno riveleranno il Marchio, il giorno più importante per ogni Master. Scoprire il proprio elemento significa scoprire la propria identità, trovare un posto a cui appartenere. Sono orgoglioso, come generale e come padre, che mio figlio Henry sia stato il primo tra gli studenti della Elements Academy a liberare il suo potere addirittura prima dell'inizio dell'anno scolastico, previsto per domani - disse gonfiando il petto e schiacciando con il suo sguardo dorato tutti i presenti. La sua fama rimbombava in ogni angolo del regno e, ora che suo figlio era stato il primo, avevano confermato la loro posizione come famiglia più potente del regno, perfino più del re stesso. 

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