Capitolo terzo.

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Le strade del quartiere portano tutte nomi di fiori:via dei Glicini,via delle Magnolie,via dei Gladioli,delle Verbene e ancora ciclamino,mughetto,peonie,primule... A sentir evocare un tale tripudio di profumi e colori, la fantasia si libera in un piccolo paradiso di rigogliosa vegetazione in cui viene voglia di rotolarsi.

Davanti agli occhi appare un quartiere lussuoso,ricco di giardini verdi e di aiuole ordinate che fanno da cornice a spaziosi viali alberati,dove signore eleganti portano a spasso i loro simpatici barboncini.

Invece no. Qui,i pochi fiori crescono asfittici in giardinetti desolati e sporchi,respirano gas di scarico e i miasmi della spazzatura che si ammucchia a ridosso dei marciapiedi,adombrati da palazzoni grigi e tetri.

All'orizzonte,come una sentinella che ammoniace lo straniero incauto,svetta alto e minaccioso il carcere delle Vallette.

Sono soltanto le due e mezzo,alla fermata dell'autobus.

Asja si siede su una panchina e ne approfitta per fumarsi una Marlboro rossa che ha sottratto dal pacchetto della madre.

Accende e aspira una genrosa boccata; subito,un colpo di tosse le salta dalla gola.

Accidenti!Sua madre non potrebbe fumare qualcosa d più leggero?

Non si è ancora abituata a quel sapore amaro e pastoso che le rimane attaccato alla lingua,nauseandola.

In fondo non le piace,ma tenere una sigaretta fra le dita la fà sentire più sicura di sè.

Dopo tre tiri non ce la fa più:la spegne a metà,conservandola nella taschina della minigonna.

Per ingannare il tempo attacca l'MP3; il ragazzod el piano di sopra le ha scaricato l'ultimo album di Eminem; adora la musica di Eminem,è il suo idolo: bello,controcorrente,coraggioso; ce l'ha fatta solo con le sue forze, nonostante la madre alcolizzata, nonostante la vita in una squallidaroulotte,

Scriveva i testi delle sue canzoni sulle mani. Anche lei vorrebbe fare qualcosa di veramente grande. Non sa esattamente cosa.

Più tardi,Asja e le altre prendono l'autobus per andare alle Gru,il centro commerciale più di tendenza a Torino.

Si siedono in fondo,cominciando a parlare e a ridere ad alta voce,attirando l'attenzione dei passeggeri.

Due vecchiette dai capelli azzurrini fissanvano con aria scandalizzata quel centimetro di pelle scoperta di Miranda che, nonostante i primi freddi di settembre,non rinuncia a mostrare orgogliosa la pancia piatta e tonica.

Mentre scendono,Miranda saluta le anziane signore con un cenno impertinente della mano smaltata di nero.

Le porte automatiche del centro commerciale si spalancano come la grotta piena di tesori della favola di Alì Babà.

Benvenuti nel Paese dei Balocchi dove ogni desiderio può essere esaudito! Soldi in tansca non ne hanno,ma guardare non costa niente,giusto?

All'interno la musica è piacevole almeno quanto la temperatura,

Le ragazze si tolgono i giubbotti e,annodandoseli in vita,puntando subito ai bagni.

- Mia madre non vuole che mi trucchi - spiega Roberta tirando fuori dalla borsetta Miss Sixty un rossetto rosso perlato. - Ma tanto io mi trucco lo stesso.

- E non se ne accorge quando torni a casa? - chiede Miranda,ripassandosi il mascara sulle ciglia già lunghe naturalmente.

- Prima di tornare a casa mi strucco di nuovo,no? Mi fai provare il mascara'Non l'ho mai messo.

-Vieni,te lo metto io.

Con mano esperta,Miranda le applica il mascara blu cobalto esclamando dopo pochi secondi: - Fatto!

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