Revival.

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L'odore dolciastro proveniente dal piano di sotto mi solleticó le narici e fu l'unica cosa che in quel momento mi fece risvegliare dallo stato di trans in cui mi trovavo, guardai il mio riflesso nello specchio, il volto segnato dal poco sonno della notte passata, i capelli spettinati sparsi sulla larga maglia che in quel momento era l'unica cosa che indossavo, la tazza di camomilla vuota sul comodino e qualche biscotto intatto accanto ad essa. Mi aspettavo di trovare il solito biglietto che mia madre lasciava puntualmente ogni mercoledì mattina sul mio comodino, accompagnato da un cioccolatino all'arancia, questa mattina però, con mia grande sorpresa non lo trovai e fu questa l'unica cosa che mi spinse a scendere le scale per scoprire che lei si trovava in cucina, intenta ad afferrare con cautela un testo dal forno per poggiarlo accanto ad esso.
-Mamma?-
La donna davanti a me si girò e mostró un dolce sorriso prima di avvicinarsi per poggiarmi un bacio delicato sulla fronte dandomi il buongiorno.
-cosa ci fai qui?-
Lei mi guardò per un secondo mentre chiudeva lo sportello del forno e solo in quel momento realizzai che l'odore sentito prima proveniva dalla torta di mele dorata e dall'aspetto invitante che era appena stata sfornata.
Fece semplicemente spallucce e disse che era estate ormai ed in genere, d'estate, Gym non le permetteva di stressarsi con il lavoro, la trovai una cosa tremendamente dolce.
-Dov'è Matthew?- chiesi.
Non che di solito fossimo così vicini, ma in quelle settimane avevo praticamente trascurato chiunque e chiunque implica anche lui. Un po' mi dispiaceva, in fondo non era il ragazzino freddo e distaccato che era sembrato i primi 2 mesi di convivenza, ci è voluto del tempo anche a me per abituarmi all'idea ed evidentemente a lui ne è servito parecchio ma alla fine si è rivelato essere un tipo simpatico.
Mia madre nascose un piccolo sorriso sotto i baffi guardandomi con la coda dell'occhio.
-ha detto che andava a fare una corsetta, tu piuttosto quando pensi di uscire di casa, tesoro?-
Quella frase mi fece riflettere, avevo davvero bisogno di prendere un po' d'aria, pulire la mia mente da tutta la confusione in cui si era trovata, dopo averlo detto alla mamma mi sentivo decisamente più leggera, ma bastava? Sentivo che non sarei mai riuscita a superare una cosa del genere e che mi sarei sentita davvero confusa, cosa avevo fatto per meritare un tradimento? Mi sentivo così sbagliata.
-mamma?-
Chiesi con fare titubante, quasi avevo paura a pronunciare le parole che erano la causa di quel mio tormento.
-si tesoro?-
Il suo tono rassicurante mi fece tranquillizzare abbastanza da proseguire.
-secondo te... Secondo te è.. Stata colpa mia? Insomma magari..-
Non feci in tempo a terminare la frase che mia madre si precipitò ad abbracciarmi.
-oh tesoro.. Assolutamente no!-

_

La conversazione di poco prima mi riaffiorò nella mente, così decisi che era l'ora di uscire da quel circolo vizioso che erano diventate le mie giornate e prendere in mano la mia vita. Non potevo assolutamente lasciare che venisse stravolta da un ragazzo così facilmente, anche se il ragazzo in questione mi aveva regalato i tre anni più belli della mia vita.

Legai i miei capelli in una coda alta ed indossai un top ed un paio di shorts ginnici, infilai le scarpe ai piedi e le cuffiette in tasca ed uscii di casa sotto lo sguardo stupito e allo stesso tempo felice di mia madre.

"In the night" risuonava al massimo volume nelle mie orecchie permettendomi di avere un ritmo costante ma non troppo veloce, la voce di Abel era sempre riuscita ad entrarmi nell'anima, esaltando le emozioni che provavo, in quel momento non mi sentivo ne triste, né tantomeno felice. Semplicemente non mi sentivo in nessun modo, neanche la malinconica riusciva a farsi spazio nel mio cuore, vagavo apatica sotto il sole caldo di giugno, senza una meta precisa, cercando di respirare più aria fresca possibile.

Ci sono momenti in cui ci si sente soli, isolati dal resto del mondo, per attimi interminabili sembra quasi che tutto scompaia tranne noi, persino il corpo svanisce, resta unicamente un'anima persa nel tempo e nello spazio. In momenti come questo cerco di concentrarmi sulle realtà che mi circondano, sulle certezze visibili e tangibili, sul colore di un fiore o sulla consistenza dell'asfalto.

A distrarmi dai miei pensieri fu una botta in pieno viso, corrugai le sopracciglia alzando lo sguardo per vedere in cosa mi ero imbattuta e mi sentii tremendamente in imbarazzo nello scorgere due spalle larghe proprio di fronte al mio naso. Restai un tantino sorpresa quando il ragazzo si voltò, mostrandomi un volto che mi era familiare, cercai di ricordare dove potevo averlo visto ma fui preceduta.
-Ayden?-
A quanto pare, invece, lui sapeva chi fossi.
-sono Shawn! Dell'aereo, ti ricordi? Mi hai fatto un ritratto!-
In quel momento ricordai, come dimenticarlo? Erano passati diversi mesi ed in genere non ricordo facce viste una sola volta ma lui, lui era diverso, doveva per forza avere qualcosa di speciale se mi ero persino presa la briga di ritrarlo.
-Shawn! Ora ricordo!-
Nella fretta di tornare a casa, dalla mia famiglia, avevo completamente dimenticato di chiedergli di tenerci in contatto.

Proseguimmo la nostra corsa, che nel frattempo si era trasformata in una passeggiata, parlando del più e del meno, di quello che era successo negli ultimi quattro mesi e ovviamente scambiandoci i numeri. Il fatto di trovarlo lì mi sembrò strano in quanto ero praticamente sicura che mi avesse detto di abitare a una mezz'ora da casa mia ma aveva subito spiegato che i suoi genitori si trovavano fuori per lavoro e lui sarebbe stato un mese a casa di sua zia e restai ancora più sorpresa nello scoprire dove abitasse:
proprio difronte casa mia si trovava una villa, mia madre mi disse che erano ormai 7 anni che questa era chiusa, finché un giorno mentre uscivo di casa vidi una cascata di fiori colorati adornare il lungo balcone che circondava il perimetro della villa, capii allora che doveva essere di nuovo abitata e non passò giorno in cui non mi domandai chi poteva abitarci, i fiori cambiavano colore due volte al mese e questa cosa mi aveva sempre incuriosita parecchio.

-uhm.. Ayden? Ti andrebbe, insomma..di..ecco..di uscire insieme qualche volta? Solo se ti va veramente.. Io non..-
Le guance del ragazzo che cambiavano colore dal rosa carne ad un rosa decisamente più vivace fecero uscire dalle mie labbra una risatina che cercai di camuffare con pochi risultati, a quel punto lo vidi incupirsi e mi affrettai a tranquillizzarlo dicendogli che mi avrebbe davvero fatto piacere uscire con lui.

Entrambi arrivati a destinazione ci salutammo dandoci le spalle per dirigerci ognuno verso casa propria ed anche lì un sorriso si fece spazio sulle mie labbra, un sorriso che non scomparve neanche quando aprii la porta di casa trovando mia madre che mi fissava interrogativa, decisi di far finta di niente e corsi di sopra.

Dopo aver fatto una doccia tiepida infilai un paio di pantaloncini ed un top e scesi al piano di sotto dirigendomi in cucina, mi affacciai alla grande vetrata del soggiorno e vidi mia madre impegnata a sistemare le rose in giardino, quella donna non stava ferma un attimo. Presi un coltello da uno degli innumerevoli cassetti sotto il piano cottura e dopo aver afferrato la torta di mele ne tagliai una grossa fetta, presi una ciotola riempiendola con del latte dopodiché rimisi la torta al suo posto ed andai a sistemarmi sul divano, accesi il televisore e lasciai su MTV per godermi un po' di musica mentre assaporavo la delizia che avevo tra le mani.

Il rumore della porta che si apriva mi fece voltare, un Matthew in pantaloncini e maglietta entró frettolosamente e non mi ci volle molto a capire che stava sicuramente morendo di caldo dal momento che subito dopo aver chiuso la porta non esitò a sfilarsi la maglia restando a petto nudo per poi passarsi una mano sui capelli, non era particolarmente muscoloso ma aveva un torso asciutto, al momento imperlato di sudore e questo bastó a farmi portare di nuovo lo sguardo al televisore per evitare imbarazzo.

-Ehi!-
Sentendolo salutarmi dovetti per forza girarmi, limitandomi però a guardarlo negli occhi buttando nell'aria un "ciao" che lo convincesse che fossi davvero troppo presa dal programma che stavo guardando per soffermarmi a parlare con lui.
-io vado a fare una doccia-
Furono le ultime parole che udii prima dei passi ritmici che rimbombavano sulle scale. Chi l'avrebbe mai detto che mi sarei ritrovata un fratello dentro casa?
Finita la mia fetta di torta decisi che ne avrei presa un'altra, era davvero troppo buona. Tornata a sedermi sul divano il suono del mio telefono mi avvisò che avevo ricevuto un messaggio, lo presi e fui contenta nel vedere il mittente : Shawn Mendes.

This love||Matthew Espinosa//Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora